tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post5563511302000277108..comments2024-02-12T03:01:30.270+01:00Comments on clandestino in galleria: A DOMANDA RISPONDEClaudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-76599678948561634632014-02-21T23:25:22.043+01:002014-02-21T23:25:22.043+01:00Buonasera maestro,
mi chiamo Renato e sono un adol...Buonasera maestro,<br />mi chiamo Renato e sono un adolescente. Nonostante la mia giovane età (frequento gli ultimi anni del liceo), porto dentro di me da tempo una grande passione per il cinema, che trovo essere oggi uno dei pochi veri mezzi d'espressione e comunicazione, capace di ritrarre con ineccepibile precisione il "vero" e di creare storie emotivamente significative e avvincenti.<br />Il mio commento è innanzitutto un messaggio di stima. Caro maestro, l'ammiro davvero tanto dal più profondo del cuore. E' una ammirazione che va al di là del tempo e che resterà per sempre tale. E' grazie a lei che ho scoperto un cineasta di straordinaria bravura e sensibilità come Jean-Pierre Melville ed solo ed esclusivamente per merito dei suoi scritti e delle sue interviste, che amo il cinema e che coltivo questa passione, assieme a quella della lettura e della scrittura. Sono diventato grande fantasticando e riflettendo ad ogni visione di film e ad ogni lettura di libro e credo che l'analisi critica e la capacità di comprendere i significati di un'opera scaturiscano anche e soprattutto dal cinema. <br />Non perderò altro tempo a dilungarmi su di me, col rischio di annoiarla.<br />La mia domanda è la seguente:<br />"Quanto è sottile la linea di demarcazione che separa il noir italiano di ambientazione metropolitana dalle storie di vita del nostro Paese, tempisticamente ambientate tra gli anni del dopoguerra e quelli del boom economico?"<br />Il mio quesito è il frutto di una riflessione che vado facendo da tempo, analizzando un regista come Pasolini e uno scrittore come Giorgio Scerbanenco.<br />Il noir in Italia affonda le sue prime radici nel dopoguerra con i film di Pietro Germi. "Il testimone", "Gioventù perduta", "La città si difende" ma soprattutto "Un maledetto imbroglio" sono validissimi esempi di noir italiano d'autore. Mentre i primi due film sono più "di strada" e di ambientazione degradata, gli altri due inquadrano Roma come una città in fase di sviluppo e con una grande criminalità in forte emergenza. I successivi noir esploderanno con la violenza di Fernando Di Leo che, ambientando le sue opere tra Roma e Milano, trasporrà alcuni romanzi del padre letterario del noir in Italia, Giorgio Scerbanenco.<br /><br />Traducendo ulteriormente la mia domanda (con la speranza di non annoiarla), film come "Accattone" e "Mamma Roma" che in fin dei conti sono "storie di vita e di delinquenza" possono considerarsi dei noir? "Una vita violenta" di Paolo Heusch e Brunello Rondi, tratto dal romanzo di Pasolini può considerarsi un film noir?<br /><br />In caso di risposta affermativa o negativa, quanto sottile è la linea di demarcazione tra tali film e il noir metropolitano italiano (di chiara derivazione francese), con registi come Fernando Di Leo, di cui ricordo con grande amore "Milano calibro 9" e "I ragazzi del massacro"?<br /><br />Un carissimo saluto<br />e mi scusi per la lunghezza della domanda e, forse, per la sua complessità.<br />Con grande stima e ammirazione, <br />Renato Rosati.Renato Rosatinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-65913435714735217292014-02-17T16:34:50.423+01:002014-02-17T16:34:50.423+01:00Interessanti i commenti dei tuoi lettori su Melvil...Interessanti i commenti dei tuoi lettori su Melville e altrettanto interessanti e fondamentali le tue precisazioni.<br />GrazieRosellina Marianinoreply@blogger.com