tag:blogger.com,1999:blog-358063862024-03-13T23:24:19.368+01:00clandestino in galleriaClaudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.comBlogger551125tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-64220047935664884082024-01-30T15:30:00.000+01:002024-01-30T15:30:06.094+01:00Ciao Pongi!<p> Il 3 dicembre 2023 ci ha lasciato <b>Elena Pongiglione</b>. </p><p><b>Rosellina Mariani</b>, nel suo blog “<a href="https://eadessoparliamone.blogspot.com" target="_blank">eadessoparliamone</a>”, le ha dedicato un affettuoso ricordo che qui riproponiamo:</p><p>Silenzio.</p><p>Se ne è andata una Grande Artista: Elena Pongiglione. </p><p>Pittrice, illustratrice, scrittrice, colorava il mondo con le sue streghe e i suoi gatti. Il suo tratto sicuro e delicato stupiva, difficile mantenere così intatto il genio artistico a 89 anni, ma per lei era naturale.</p><p>Univa la sua genialità ad una grande anima: donna generosissima nel donarsi agli amici, regalava la sua profonda intelligenza e conoscenza dell'animo umano a chi aveva scelto come amici. </p><p>La sua ironia, il suo spirito, la sua capacità di sorridere delle miserie umane oltre che di capirle era unica.</p><p>Cara Pongi ho aspettato che ti risvegliassi insieme a Lorenzo ed Elena Doretti, amici impagabili, hai deciso di non farlo, in qualche modo hai deciso tu di andartene.</p><p>Qualche mese fa, ad agosto, lucida, in piedi, appoggiandoti quasi leggermente al bastone, elegante nei tuoi pantaloni e blusa nera, ringraziavi, con un discorso a braccio che stupiva per la lucidità, chiarezza e perfetta dizione, ringraziavi Framura, i cittadini, i tuoi amici, il Sindaco Andrea Da Passano per la Cittadinanza Onoraria che ti avevano conferito.</p><p>La tua amata Framura... che ti ha visto bambina e che ha ispirato la tua Arte ti ha abbracciato con il calore, la stima e l'affetto e tu l'hai considerato l'ultimo regalo di questa vita.</p><p>Te ne sei andata viva, cara Pongi.</p><p>È per questo che il dolore di chi, come me, ha avuto il privilegio di essere fra i tuoi amici, è ancora più forte.</p><p>Consideravi questo mondo troppo pieno di brutture, ne parlavamo tante volte, anche se, il finale delle lunghe telefonate che annullavano la distanza fra Roma e Genova era sempre: mi raccomando non perdere mai il tuo buonumore, la tua allegria, il tuo sorriso.</p><p>Sapevi collocare i problemi al posto giusto.</p><p>Adesso sei con l'amato e Grande come te Claudio G.Fava, giornalista, critico cinematografico, capostruttura di Rai 2, tuo amatissimo marito... sai quante risate vi farete insieme?</p><p>Vi contraddistingueva oltre che la grande intelligenza il forte senso dell'umorismo.</p><p>Vabbè Pongi devo lasciarti andare....ma sai che non smetterò mai di volerti bene.</p><p>Artiste e persone come te sono rare: sei volata via e questo mondo è più buio.</p><p>Continuerò ad amarti insieme a Lorenzo ed Elena Doretti, guardando i tuoi gatti, le tue amate streghe, le tue pitture, rileggendo i tuoi libri: "Favole di Framura" , "Le avventure di di mare e di terra del gatto Guidetto".</p><p>Grazie! E non so dire altro...</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghjBbAvPgGA74uoeKYQMJ4UDmsqO43ngz_pznZA4-DtZ5YDc0bb5T5Vs8HmxCeWrQFjJx3OZLO3-nBClh0-q15NFeoq9bqbjVrjUtqTuxPYCSlB8_-kdoKcZEVij_OvJsK781tm1BoZiOJTfwG9yX7d1Q-YeUb-xtgrbCKTWgkP1WvzsNB5187UA/s607/elenap.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="607" data-original-width="455" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghjBbAvPgGA74uoeKYQMJ4UDmsqO43ngz_pznZA4-DtZ5YDc0bb5T5Vs8HmxCeWrQFjJx3OZLO3-nBClh0-q15NFeoq9bqbjVrjUtqTuxPYCSlB8_-kdoKcZEVij_OvJsK781tm1BoZiOJTfwG9yX7d1Q-YeUb-xtgrbCKTWgkP1WvzsNB5187UA/s320/elenap.jpg" width="240" /></a></div><br /><p><br /></p>Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-72568128692887258972022-11-14T12:11:00.007+01:002022-11-14T12:11:56.438+01:00Tanti Auguri Claudio!<p> Venerdì 17 ottobre 2022, Claudio G. avrebbe compiuto 93 anni. L’amica giornalista Rosellina Mariani gli ha dedicato una lettera. Grazie Rosellina, a nome di tutti i lettori (passati e presenti) di questo blog.</p><p>Caro Claudio, Sono "approdata" ad Ottobre nella tua Genova, un pò prima del tuo compleanno: il 17 ottobre hai compiuto 93 anni. Ho trascorso bellissime giornate con Elena Pongiglione, la "Divina", come la chiamavi tu, e i carissimi, preziosi amici Lorenzo ed Elena Doretti. Questa amicizia che ci avvolge anche da lontano, quando siamo nelle rispettive città, è qualcosa di raro. Sì, caro Claudio, perchè è basata sulla stima reciproca, sull'affinità intellettuale e morale, sull'amore per l'ironia e le cose della vita, per la cultura, per il bello ed anche per il buon cibo.. ed è sempre condita dall'educazione di cui tu eri maestro insieme alla tua sapienza, la tua poderosa cultura, il tuo amore per il cinema. Sai la vita è cambiata da quando te ne sei andato, nel 2014, sono successe cose strane e pericolose. Un' imprevedibile pandemia ha lasciato una crisi economica niente male, la guerra, eh sì, non ti meravigliare, proprio così Putin ha scatenato una guerra con l'Ucraina che non si sa dove va a finire, il prezzo del gas è salito alle stelle, ma soprattutto caro Claudio, sono cambiate le persone. La paura le ha incattivite invece che addolcire il proprio essere, la corsa al denaro ha reso le anime fredde, i soldi sono importanti, lo sappiamo, ma per loro si passa su tutto, è diventata una società fittizia, dove i " social" sono diventati un mezzo di comunicazione estremo che impedisce il vero dialogo fra le persone ed il "Dio denaro" ha preso il posto dell'altruismo e amore verso gli altri. Ricordi le belle chiacchierate che ci facevamo per telefono, gli scambi di opinioni e pareri su cinema e quant'altro, quelle chiacchiere intervallate da grazie, scusami, per favore....? Ormai sono sempre più merce rara, come quel saper ridere sulle cose della vita, capacità che era nel tuo essere, mi ha sempre fatto molto ridere come sapevi imitare i dialetti, i personaggi Rai che si incontravano negli ascensori della Rai o nei corridoi, riuscivi a cogliere l'essenza delle persone e ne delineavi i contorni con una acutezza sorprendente accompagnata sempre da una sensibilità d'animo che non ti faceva mai superare i confini dell'eleganza e della bontà d'animo. Con la Pongi e i Doretti ho trascorso giornate piene di tutto questo, perchè ogni volta che ci incontriamo si riforma quell'alchimia che ci rende una famiglia vera. E questo penso che sia un tuo regalo del quale ti devo ringraziare. La Pongi, con i suoi 88 anni, carichi di vitalità che la rendono insuperabile nelle sue opere geniali, spiritose, dal tratto inconfondibile: ammirare i suoi disegni ed ascoltarla nel racconto di personaggi come Gianluigi Rondi, il decano dei critici, esilarante nel tratteggiarli, capace di renderli così vividi da sembrare di vedervi nella Terrazza dell'Hotel Excelsior, al Festival del Cinema di Venezia, è una gioia per il cuore e la testa. Lorenzo ed Elena Doretti, poi, così intelligenti ed acuti, colti e attenti all'altro, hanno reso il mio soggiorno veramente superlativo. Caro Claudio, AUGURI, e grazie di questa amicizia della quale sei l'artefice. Ti lascio con un incanto di Camogli, sperando che ti arrivi l'odore del mare e tutta la nostra amicizia ed affetto.</p><p>Rosellina</p>Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-29083667194022598462014-07-05T11:27:00.000+02:002014-07-05T11:27:42.111+02:00Omaggio a Claudio G. Fava<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-hs8kXO0Pu44/U7fD_oKlOUI/AAAAAAAAAmo/AJxBihuE8a4/s1600/CGF.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-hs8kXO0Pu44/U7fD_oKlOUI/AAAAAAAAAmo/AJxBihuE8a4/s1600/CGF.jpg" height="320" width="248" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Ieri sera, presso una delle sale cinematografiche del Porto Antico di Genova, c'è stato l'omaggio a <b>Claudio G. Fava</b>. Gli organizzatori, Cristiano Palozzi e Antonella Sica, hanno voluto così ricordare un amico del Festival dedicando una serata a colui che aveva dato un contributo fondamentale alla manifestazione. Alla presenza di un pubblico partecipe sono state proiettate clip di trasmissioni televisive da lui ideate e condotte e uno spezzone tratto dal film "Ladri di saponette" di Maurzio Nichetti in cui Claudio aveva recitato, interpretando se stesso, nel ruolo di critico cinematografico.</div>
<div style="text-align: left;">
Riporto di seguito i ricordi di alcuni fra gli amici critici pubblicati sul catalogo del Festival.</div>
<div style="text-align: left;">
Lorenzo Doretti</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
-----------</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Claudio G. ha presentato, quando il direttore ero io, tutte le serate</div>
<div style="text-align: left;">
finali di TorinoFilmFestival. Sono state le serate più belle,</div>
<div style="text-align: left;">
più ricche, più eleganti. Ogni volta che vedo dei disgraziati presentare</div>
<div style="text-align: left;">
premi cinematografici coprendosi di ridicolo per arroganza</div>
<div style="text-align: left;">
o per insipienza, penso sempre a Claudio e a quanto era</div>
<div style="text-align: left;">
bravo. Lui parlava con naturalezza e calibrava il suo umorismo</div>
<div style="text-align: left;">
con eleganza e intelligenza. Non aveva bisogno di testi, il testo</div>
<div style="text-align: left;">
era la sua cultura. Begli anni, e anche un bell’insegnamento, del</div>
<div style="text-align: left;">
quale bisognerebbe che gli amici del David tenessero conto, in</div>
<div style="text-align: left;">
futuro.</div>
<div style="text-align: left;">
<b>Steve Della Casa</b></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Abbiamo da ricordare quest’anno due persone speciali, Claudio</div>
<div style="text-align: left;">
G. Fava e Pietro Germi: uno se ne è andato da pochi mesi, l’altro</div>
<div style="text-align: left;">
da quarant’anni ( era nato un secolo fa). Una cosa avevano</div>
<div style="text-align: left;">
in comune, oltre alla città di nascita e al fatto di occuparsi di</div>
<div style="text-align: left;">
cinema, che erano due uomini all’antica e sembravano rimpiangere</div>
<div style="text-align: left;">
un’Italia più seria, legata a codici morali ottocenteschi, a</div>
<div style="text-align: left;">
immagine dei film militari di John Ford che entrambi amavano</div>
<div style="text-align: left;">
tanto. Non a caso Germi ha girato Il brigante di Tacca del Lupo,</div>
<div style="text-align: left;">
quasi un remake risorgimentale del Massacro di Fort Apache,</div>
<div style="text-align: left;">
e Fava, come noto, era un esperto di storia militare oltre che di</div>
<div style="text-align: left;">
uniformi, e non era infrequente sentirlo fischiettare l’inno della</div>
<div style="text-align: left;">
Legione francese per i corridoi della Rai. Ma non credo che queste</div>
<div style="text-align: left;">
nostalgie vadano prese alla lettera. In politica erano entrambi</div>
<div style="text-align: left;">
socialdemocratrici: insieme antifascisti e anticomunisti. In</div>
<div style="text-align: left;">
compenso Il ferroviere è il film preferito da Bertinotti e non penso</div>
<div style="text-align: left;">
che a Germi questo sarebbe dispiaciuto. Non sembravano</div>
<div style="text-align: left;">
del tutto favorevoli all’unità d’Italia: Germi lo ha dimostrato con</div>
<div style="text-align: left;">
le commedie sulla Sicilia, Fava tra l’altro con un elzeviro “Bambino</div>
<div style="text-align: left;">
capitolino” (nella raccolta Tagliati al vivo). Fava ha studiato</div>
<div style="text-align: left;">
al Vittorino da Feltre, Germi al Nautico, poi hanno mollato gli</div>
<div style="text-align: left;">
ormeggi in anni diversi per approdare a Roma. Nessuno dei due</div>
<div style="text-align: left;">
è sepolto a Genova. Ora sono entrambi in Paradiso, probabilmente</div>
<div style="text-align: left;">
si danno ancora del lei, come usava una volta.</div>
<div style="text-align: left;">
<b>Oreste De Fornari</b></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
E’ difficile accettare di non sentire più la sua voce, di non essere</div>
<div style="text-align: left;">
più divertito dalla sua ironia, di lasciarsi incantare ancora dalla</div>
<div style="text-align: left;">
sua intelligenza, di essere fortunato per il privilegio della sua</div>
<div style="text-align: left;">
sincera amicizia. Claudio G. era un maestro, un curioso irredento</div>
<div style="text-align: left;">
della vita alimentata dal cinema e dai libri. Cultura e gentilezza,</div>
<div style="text-align: left;">
ma soprattutto l’unicità di essere Claudio G. Non posso</div>
<div style="text-align: left;">
andare avanti per non scadere nella retorica o nella banalità di</div>
<div style="text-align: left;">
quei ricordi in memoria che dicono poco o troppo. E Claudio G.</div>
<div style="text-align: left;">
merita ben altro. Io non posso che ribadire il mio rimpianto per</div>
<div style="text-align: left;">
una straordinaria persona perbene. E non mi sembra poco.</div>
<div style="text-align: left;">
<b>Natalino Bruzzone</b></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Tante e tali sono le cose da lui fatte e tanta e tale è l’antica conoscenza,</div>
<div style="text-align: left;">
nel tempo da lui promossa generosamente in amicizia</div>
<div style="text-align: left;">
(per chi aveva una generazione in meno), che lasciano</div>
<div style="text-align: left;">
imbarazzati a cogliere l’immagine significativa di un’esistenza</div>
<div style="text-align: left;">
e, appunto, di un amicizia. Allora è forse giusto citare l’ultima</div>
<div style="text-align: left;">
cosa da lui inventata e fatta crescere: la Stanza del cinema,</div>
<div style="text-align: left;">
quel luogo d’incontro tra critici e pubblico che Claudio G. Fava</div>
<div style="text-align: left;">
ha condotto fino alla fine, forte della lungimirante intuizione (si</div>
<div style="text-align: left;">
era partiti nel 2001) di parlare di cinema in un’epoca in cui sui</div>
<div style="text-align: left;">
giornali se ne scrive sempre meno, criticamente beninteso. Gli</div>
<div style="text-align: left;">
appuntamenti mensili a Palazzo Ducale sono stati davvero la</div>
<div style="text-align: left;">
sintesi, suprema e spiccia ad un tempo, di un’esperienza di vita</div>
<div style="text-align: left;">
scandita sull’impiego, ancora una volta supremo e spiccio, della</div>
<div style="text-align: left;">
parola. Alla macchina da scrivere prima e al microfono poi,</div>
<div style="text-align: left;">
la sua parola si è trasformata in una sorta di “verbo” grazie a</div>
<div style="text-align: left;">
quell’impareggiabile tono – tra l’ironico e l’erudito – che si impreziosiva</div>
<div style="text-align: left;">
ulteriormente nei rapporti personali: quelli che non</div>
<div style="text-align: left;">
si possono riferire perché se ne è un po’ gelosamente depositari</div>
<div style="text-align: left;">
e più ancora perché sarebbe impossibile dirne con parole e</div>
<div style="text-align: left;">
tono al suo livello.</div>
<div style="text-align: left;">
<b>Massimo Marchelli</b></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Consiglierei agli organizzatori di aprire la commemorazione di</div>
<div style="text-align: left;">
Claudio G. proiettando il suo cameo in Ladri di saponette (1989)</div>
<div style="text-align: left;">
di Maurizio Nichetti. Questa sua autoparodia di venticinque</div>
<div style="text-align: left;">
anni fa, esilarante e slapstick - manca solo una tarte à la crème</div>
<div style="text-align: left;">
- è un funerale a trent’anni di cinema in tivù, l’attività che aveva</div>
<div style="text-align: left;">
reso Fava unico, popolarissimo, amatissimo. I film del lunedì</div>
<div style="text-align: left;">
di RaiUno di CGF furono l’orgoglio del cinema «ciclato»: prime</div>
<div style="text-align: left;">
visioni, inediti assoluti (la RKO), vecchi divi ancora padroni del</div>
<div style="text-align: left;">
cuore della gente (Gabin, Cooper, Mitchum...), addirittura sceneggiatori</div>
<div style="text-align: left;">
come Age & Scarpelli...</div>
<div style="text-align: left;">
Prima c’erano state rassegne monumentali e ciambellane, anche</div>
<div style="text-align: left;">
14 Sordi a cura di GLR. Ma persino su Albertone nessuno</div>
<div style="text-align: left;">
non romano seppe spargere il sorriso e l’arguzia del Nostro, che</div>
<div style="text-align: left;">
ci fece un magnifico Gremese in cui censurò le finte confidenze</div>
<div style="text-align: left;">
esclusive che Sordi gli aveva fatto in un orecchio: «Ma se Wojtyla</div>
<div style="text-align: left;">
dice “Viva la Matonna”, non è una bestemmia?».</div>
<div style="text-align: left;">
Dopo Fava i cicli saran solo ri-cicli impaginati dal computer</div>
<div style="text-align: left;">
aziendale. Godimenti di ultimi e penultimi passaggi in scadenze</div>
<div style="text-align: left;">
sempre più rapide. L’eleganza sua non stava solo nella raffinatezza</div>
<div style="text-align: left;">
del lessico, nell’eleganza del papillon, nella postura</div>
<div style="text-align: left;">
simenoniana - garbo o look - ma cominciava nella dizione e nella</div>
<div style="text-align: left;">
pronuncia. Dato che l’imitazione di Gianni Agnelli o di Diego</div>
<div style="text-align: left;">
Maradona, i suoi cavalli di battaglia, era fuori luogo sulla rete</div>
<div style="text-align: left;">
ammiraglia. La Rai avrebbe dovuto far tenere a Claudio dei corsi</div>
<div style="text-align: left;">
di scansione, come fece il partito comunista all’epoca delle prime</div>
<div style="text-align: left;">
Tribune Elettorali. Non ci sarà più nessuno come lui a farci</div>
<div style="text-align: left;">
udire la H di John Frankenheimer.</div>
<div style="text-align: left;">
Fava dovette a tal punto sentirsi di essere/essere stato la Rai,</div>
<div style="text-align: left;">
che non se la sentì di andare a lavorare per Berlusconi, il quale</div>
<div style="text-align: left;">
gli fece un’offerta molto pingue in un incontro ad Arcore che</div>
<div style="text-align: left;">
Claudio ha raccontato a pochissimi. Era stato lui a fronteggiare</div>
<div style="text-align: left;">
la contro-programmazione delle tivù private negli anni ’80. Lui,</div>
<div style="text-align: left;">
sulla tolda (o a cassetta della diligenza, o in galleria) della prima</div>
<div style="text-align: left;">
rete della tivù di Stato che cominciava allora ad andare in</div>
<div style="text-align: left;">
pezzi: la RaiDue di Pio De Berti Gambini, un uomo insicuro che</div>
<div style="text-align: left;">
lo costringeva a programmare sprogrammare riprogrammare,</div>
<div style="text-align: left;">
fino alla chiusura del Radiocorriere.</div>
<div style="text-align: left;">
CGF sentiva a tal punto il peso e la gloria del suo palinsesto che</div>
<div style="text-align: left;">
anche dopo gli toccò di provar pietà per l’abbandono e la derelizione</div>
<div style="text-align: left;">
di alcuni ex cani sciolti di viale Mazzini, quorum ego.</div>
<div style="text-align: left;">
Gli dispiaceva che nessuno mi aiutasse a finire la mia storia del</div>
<div style="text-align: left;">
cinema italiano raccontata da Andreotti. Dal suo blog lanciava</div>
<div style="text-align: left;">
degli appelli. Al telefono mi tirava sempre le orecchie: «Tatti,</div>
<div style="text-align: left;">
dovevi dire “Oscar per il miglior film in lingua straniera...”».</div>
<div style="text-align: left;">
La penultima telefonata fu a proposito del comune amico Luciano</div>
<div style="text-align: left;">
Vincenzoni, che certo aveva rosicato all’epoca del ciclo</div>
<div style="text-align: left;">
su Age&Scarpelli.</div>
<div style="text-align: left;">
L’ultima telefonata, la signora Elena temporeggiò per un minuto:</div>
<div style="text-align: left;">
«Ora glielo passo: Claudio sta finendo di farsi la barba...».</div>
<div style="text-align: left;">
Qualche frequentatore mattutino di casa sua lo ricorda anche</div>
<div style="text-align: left;">
con la retina dei capelli, quella con cui Peppino inscenò certi cognati.</div>
<div style="text-align: left;">
Lo voglio ricordare così, impeccabile e fresco di rasatura,</div>
<div style="text-align: left;">
come se davvero andasse a presentare un film di Melville anche</div>
<div style="text-align: left;">
senza Nichetti. Melville, la Francia, l’America. Claudio aveva</div>
<div style="text-align: left;">
amato così tanto la Francia che mi confessò che il 10 giugno</div>
<div style="text-align: left;">
1940, quando il Duce annunziò di aver inviato la dichiarazione</div>
<div style="text-align: left;">
di guerra all’ambasciatore di Parigi, si chiuse nella sua cameretta</div>
<div style="text-align: left;">
di bimbo di 11 anni e pianse.</div>
<div style="text-align: left;">
<b>Tatti Sanguineti</b></div>
</div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-91784906325064914392014-06-20T15:01:00.000+02:002014-06-20T15:01:23.662+02:00Comunque mi sta antipatica Yoko Ono<span style="font-family: Helvetica;">Vorrei presentare ai lettori del Blog un'intervista a <b>Claudio G. Fava</b> realizzata dal genovese <b>Filippo Casaccia.</b></span><br />
<div style="font-family: Helvetica;">
L'intervista è praticamente inedita ed è stata r<b>ealizzata 16 anni fa</b> quando Casaccia, neolaureato in architettura, era <i>ancora in bilico</i> tra le scelte esistenziali/professionali delle propria vita: diviso tra la passione per il cinema e altre strade (nel 2003 esce "Fame chimica" un film scritto da lui).</div>
<div style="font-family: Helvetica;">
Ora Casaccia vive e lavora a Milano, ed è autore televisivo da molti anni per <b>Le Iene</b>. Casaccia nella sua email ricorda con molto affetto Claudio, raccontando di come, dopo la loro conoscenza, si fossero scritti più volte e di come Claudio lo avesse seguito e consigliato nel difficile mondo della televisione. Alcuni giorni fa mi ha spedito via email questa bella e lunga intervista autorizzandomi, nel contempo, a pubblicarla sul Blog. </div>
<div style="font-family: Helvetica;">
La propongo integralmente qui sotto.</div>
<div style="font-family: Helvetica;">
Buona lettura a tutti</div>
<div style="font-family: Helvetica;">
Lorenzo Doretti</div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica;">
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>5</o:Words>
<o:Characters>32</o:Characters>
<o:Company>anima</o:Company>
<o:Lines>1</o:Lines>
<o:Paragraphs>1</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>36</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>X-NONE</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Table Normal";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
line-height:115%;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:Calibri;
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div style="border-bottom-color: windowtext; border-bottom-width: 1pt; border-style: none none solid; padding: 0cm 0cm 1pt;">
<div class="MsoNormal" style="border: none; line-height: 150%; padding: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="line-height: 150%;">Comunque mi sta
antipatica Yoko Ono<span style="font-size: x-large;"><o:p></o:p></span></span></b></div>
</div>
<!--EndFragment--></div>
<div>
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>7</o:Words>
<o:Characters>41</o:Characters>
<o:Company>anima</o:Company>
<o:Lines>1</o:Lines>
<o:Paragraphs>1</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>47</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>X-NONE</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Table Normal";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
line-height:115%;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:Calibri;
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div style="border-bottom: solid windowtext 1.0pt; border: none; mso-border-bottom-alt: solid windowtext .5pt; mso-element: para-border-div; padding: 0cm 0cm 1.0pt 0cm;">
<div class="MsoNormal" style="border: none; line-height: 150%; mso-border-bottom-alt: solid windowtext .5pt; mso-padding-alt: 0cm 0cm 1.0pt 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="line-height: 150%;"><span style="font-size: x-small;">Intervista a Claudio G. Fava, Genova, 18-11-98</span><span style="font-size: small;"><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<!--EndFragment--></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>75</o:Words>
<o:Characters>428</o:Characters>
<o:Company>anima</o:Company>
<o:Lines>3</o:Lines>
<o:Paragraphs>1</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>502</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>X-NONE</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Table Normal";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
line-height:115%;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:Calibri;
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i><span style="font-size: 12.0pt;">Prima dell’intervista il dott. Fava vuole che mi
sinceri del funzionamento del registratore: gli è già capitato di rilasciare
interviste a microfoni poi scoperti spenti o non funzionanti. È molto gentile e
prodigo di aneddoti e gli piace inseguire i ricordi. Parla spedito, ricco di
humour e compiaciuto di pronunciare i nomi stranieri con accento impeccabile;
le derive aneddotiche si susseguono senza tregua: ascoltarlo è uno spasso, la
trascrizione sarà difficoltosa ma sicuramente soddisfacente. <o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i><span style="font-size: 12.0pt;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Quando nasce la passione per il cinema?<span style="font-size: small;"><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Credo che nessuno possa rispondere con esattezza ad
una domanda come questa. I film visti da bambino, prima della guerra, hanno un
sapore favoloso. La mia istitutrice mi portava a vedere i film con Shirley
Temple, per esempio: molti anni dopo ho fatto un ciclo alla Rai che fu un
grande successo, come ho fatto per Diana Darbin, per cui ho ricordi vaghi ma
perentori di quel periodo. Ricordo che mi fece molta impressione un film di
Romolo Marcellini che si chiamava <i>Sentinelle di bronzo</i> ed era dedicato
ai Dubat, i soldati coloniali che avevamo in Somalia, dalla parola Dub Hat,
berretto bianco. Poi, durante la guerra, facevo la scuola media e durante il
periodo di sfollamento andai ad Arezzo sei mesi. <i>Stasera niente di nuovo</i>
con Carlo Ninchi e Alida Valli mi piacque molto. È chiaro che quella è un’età
in cui tutto quello che si vede si assorbe come un terreno arido, come con i
libri. Non c’era la possibilità di vedere i film in televisione o in vhs come
un adolescente di oggi. Nel ’45, con l’arrivo degli Alleati, ricordo ancora
l’emozione, da sfollato a Novi Ligure, di vedere i film distribuiti dal PWB,
Psychological Warfare Branch, la sezione dell’esercito americano che si
occupava della guerra psicologica, che si curava della propaganda. Fu grazie al
PWB che vidi in quell’estate del ’45 i miei primi film sottotitolati.
L’emozione di sentire Charles Boyer che diceva con accento francese “Togethèr,
togethèr” ne <i>La porta d’oro</i>… film modestissimo, ma era emozionante
vedere un film in originale, da questa enorme riserva di film americani che
praticamente si erano “intasati” per colpa della guerra e poi sono stati
gettati sul mercato tutti assieme. Non so quanti film con George Brent, attore
scadente che aveva fatto una moltitudine di film: arrivarono puntualmente tutti
(<i>ride</i>). Dopodiché ci fu il dopoguerra e i miei anni del liceo, a Genova.
Sono anni indimenticabili: abitavo in via XX Settembre e lì, praticamente, si
trovavano tutti i cinema. A parte il Grattacielo, che era a cento metri. Sono
gli anni in cui si scoprì tutto: Bogart, <i>Il grande sonno</i>, tutto il <i>thriller</i>
americano… L’emozione, un sabato alle 14 al cinema Universale, aspettando <i>La
signora nel lago</i> di Montgomery e parlando con un signore anch’egli in
attesa. Il film era tutto in soggettiva e c’era una certa curiosità. Quel tipo
diceva: “Io i film me li mangio, me li mangio” (<i>ride</i>). Furono anche
quelli gli anni del Film Club, che aveva sede in salita Santa Caterina ed era
stato fondato da persone che o non sono più vive o non sono più a Genova, per
esempio Enrico Rossetti, vivente, che andò a lavorare a Roma poco dopo come
giornalista e poi fu caporedattore de L’Espresso, oppure Renzo Marignano che
poi andò a Roma per lavorare nel cinema ed è morto qualche anno fa. Il Film
Club aveva le caratteristiche tipiche del cineclub del dopoguerra: le
proiezioni avvenivano al Postelegrafonico che era un piccolo cinema che adesso
non esiste più, di fianco alla Borsa, nel Palazzo delle Poste. Il
Postelegrafonico, poi negli anni Sessanta ebbe quasi una caratteristica da
cinema d’essai. E’ difficile spiegare cosa fosse il mondo prima della
televisione… è un po’ come la frase di Talleyrand che Bertolucci scelse per <i>Prima
della rivoluzione</i>: chi non ha vissuto prima della rivoluzione non sa cos’è
la dolcezza di vivere; e potremmo quasi dire che chi non ha vissuto prima della
televisione non sa cos’è la dolcezza di vivere. Le immagini erano “fisse”, si
vendevano tanti fumetti e poi fotoromanzi, ma se volevi vedere immagini in
movimento dovevi andare al cinematografo. E i cinema avevano una loro
“psicologia”, una loro caratteristica… L’Astor aveva una clientela
medio-borghese, professionisti con la moglie, e faceva certi film, le commedie
sofisticate americane per esempio. Ricordo lo sconcerto quando diedero <i>L’anno
scorso a Marienbad</i> con la gente che usciva dal cinema con gli occhi fuori
dalle orbite. Non era certo il film che questa gente cresciuta con la MGM si
aspettava. L’Universale aveva un’altra psicologia, era una sala enorme - e le
tre sale di oggi danno una pallida idea di cosa fosse allora. E così via e
probabilmente era così anche nelle altre città: un cinema, una clientela, un
pubblico, un tipo di film. Sempre all’Astor, più recentemente, ricordo lo
sconcerto e la rabbia alla prima di <i>Dillinger è morto</i>. La sala era
incongruamente popolata da un pubblico che all’Astor non veniva mai: ragazzotti
con giacche di pelle tipo <i>Fronte del porto</i>, andati lì persuasi di vedere
un film di gangster. C’era una scena in cui Piccoli puliva una rivoltella,
lentamente: la sala esplose di fischi: una rabbia balistica, direi (<i>ride</i>).<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Oggi la psicologia della sala e del pubblico non
esiste più…<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
È venuta a mancare l’architettura classista, diciamo
così, della somministrazione del cinema: c’erano sale di prima visione, la
prosecuzione di prima visione, la seconda visione, la terza visione, le sale
che facevano repertorio. A Genova c’era il Cinque Maggio, che dava un film
diverso ogni giorno, 365 film all’anno, praticamente a caso. Bisognava tenerlo
d’occhio: un giorno <i>Quarto potere</i>, un giorno un film greco, un altro
ancora un western di serie C. Si trovava in via Pré… o meglio: era l’unico
cinema, a mia conoscenza, con due ingressi distinti e due diverse biglietterie.
Una in via Balbi e una in via Pré: un budello di cunicoli portava alla sala! <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Torniamo al dopoguerra…<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Penso che per ognuno è decisivo, in modo molto ampio,
il cinema che si vede tra i dieci e i vent’anni. È chiaro che per me, essendo
nato nel ’29, dovrebbe essere tra il ’39 e il ’49. Ma teniamo conto della
guerra: vicino a Novi Ligure, sfollato, film non ne vedevo se non andando
qualche volta a Novi, al cinema Iris. Credo esista ancora. Gli anni dal ’45 al
’49 sono stati quelli decisivi. Ho perfino pagato dei debiti d’adolescenza
quando ho lavorato in Rai: tanto per fare degli esempi, ho fatto programmare e
ridoppiare, perché il doppiaggio dell’epoca era sparito, film come <i>Il grande
sonno</i>, <i>Acque del sud</i>, <i>I migliori anni della nostra vita</i> e
moltissimi altri. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>E gli italiani?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Provai una grande emozione con <i>Roma città aperta</i>
e con <i>Paisà</i>, anche perché <i>Paisà</i> è un film crescente di valore,
ogni episodio è migliore di quello precedente, risalendo l’Italia. La Sicilia,
Napoli, episodi di livello, intendiamoci, ma commisti. Poi Firenze, i frati e
infine il Polesine, strepitoso. Ricordo <i>Gioventù perduta</i> di Germi…<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Si capiva l’importanza di quel cinema?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Forse qualcuno più anziano di me… ma non credo, sai. È
difficile rendersi conto di quello che si sta vivendo, un po’ come Fabrizio Del
Dongo che è a Waterloo senza accorgersene… Anche a costo di parere
convenzionali, io sostengo che ogni europeo ha due cinematografie elettive:
quella nazionale e quella americana. Tutte le altre sono di contorno. Io amo i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">polar</i>, la letteratura poliziesca
francese, e ricordo benissimo le emozioni di film anche secondari come <i>La
grande razzia</i> con Gabin o <i>Grisbì</i>. Insomma, amavo anche altre
cinematografie, ma il cinema americano da un lato e quello italiano dall’altro,
quasi in maniera inconscia, erano i più importanti. Di fronte a tanto cinema
italiano d’epoca, però, non c’era la consapevolezza di cosa si stava vedendo… <i>Totò
al giro d’Italia</i>, oggi è di culto (<i>ride</i>)… a me non piace neanche
tanto il ciclismo; al limite <i>L’inafferrabile dodici</i> con Walter Chiari,
un portiere di calcio spaccone che ha un fratello timido cui iniettano degli
ormoni scimmieschi e diventa un portiere imbattibile. Il film, con i giocatori
della Juventus, aveva tutto un altro fascino per me che ero e sono appassionato
di calcio. Da un lato si avvertiva la nascente retorica del neorealismo, il
desantismo, dall’altro c’era la sensazione che qualcosa si muovesse… Bisogna
dire che il nostro cinema è sempre stato un cinema parziale. Ha sempre dato
immagini parziali della realtà italiana. Per fare un esempio: non c’è un vero
grande film sull’8 settembre, se si eccettua <i>Tutti a casa</i> di Comencini,
un film comico. Non c’è un film sul ’46 se non per <i>Una vita difficile</i>,
altro film comunque nato come strumento comico per Sordi e poi ritoccato in
corso d’opera. Non ci sono film che riescano a restituire la complessità della
guerra partigiana né film che ricostruiscano la guerra vista da Salò. Tuttora <i>Tiro
al piccione</i> di Montaldo, un esordio se vuoi un po’ ingenuo, rimane
interessante e quasi unico. Non c’è un film in cui si ripercorra il cammino
delle truppe del Corpo Italiano di Liberazione o delle truppe di Salò che hanno
combattuto contro gli alleati, non dico i rastrellamenti, ma chi era ad Anzio…
i piloti della RSI, per esempio, che contrastarono i bombardamenti alleati. Di
tutto questo dramma che ha dato vita all’Italia che ancora conosciamo oggi, non
emerge nulla. Nella trasmissione televisiva <i>La principessa sul pisello</i>
avevamo queste studentesse universitarie che non sapevano niente della guerra,
dell’alleanza coi tedeschi, della guerra partigiana… Di moltissime cose il
cinema italiano non ha parlato, insomma, se non con la vocazione comica. Totò
che litiga con Pidgeon ne <i>I due colonnelli</i> o Sordi con Niven, ecco…
eppure il cinema bellico dimostra ancora d’essere redditizio, vedi <i>Salvate
il soldato Ryan</i> di Spielberg. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Ma tornando alla domanda iniziale, avevo e non avevo
questa sensazione. Ero molto sensibile ai sapori che si avvertivano: il primo
Fellini/Lattuada, <i>Luci del varietà</i>… si capiva il fellinismo iniziale,
era percepibile. L’attendibilità totale del cinema neorealistico come venne in
quegli anni difeso da Cinema Nuovo e immortalato mentre si stava spegnendo… sì,
ero consapevole, ma non particolarmente entusiasta. M’interessava, ma non più
di un film sulla polizia di Los Angeles… scherzo, ma diciamo un Lang, ecco. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Quando ha capito che la sua passione poteva diventare
un mestiere? O è accaduto senza fare una scelta?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Credo che, a parte vocazioni o illuminazioni, nessuno
si renda conto del suo evolversi. Io fino a 22 anni ho avuto una vita anche troppo
agiata, l’università l’ho anche fatta male… poi è capitata una disgrazia
terribile: morì mio padre in modo tragico e la famiglia rimase senza una lira.
Dovetti fare quattro anni e mezzo da impiegato e in quel periodo tagliai i
rapporti col cinema. Poi uscì da questa specie d’isolamento che le circostanze
mi avevano imposto e cominciai a collaborare con la terza pagina del Lavoro.
Non perché fossi socialista, ma per via dei rapporti che avevo stabilito con
Tullio Cicciarelli cui tutti noi dobbiamo molto… quando dico noi intendo Piero
Pruzzo, Claudio Bertieri, Mauro Manciotti… Era il critico cinematografico del
Lavoro e fu per molti anni il principale referente culturale della vita
cittadina. Ho cominciato a scrivere nella terza pagina, non di cinema, e per
due anni mi feci accreditare - gratuitamente - come inviato a Cannes.
Professionalmente posso dire di avere seguito Cannes nel 1956 e nel 1957,
quando Cannes era ancora una cosa incomparabilmente più familiare di oggi:
eravamo un decimo dei giornalisti di oggi, non c’era la televisione… un altro
mondo, insomma. Ricordo di aver visto l’apparizione di due registi allora
sconosciuti: uno, un certo Wajda con <i>I dannati di Varsavia</i>, e l’altro,
l’indiano Satyajit Ray con <i>Pather Pantchali</i>. Io li vidi mentre grandi
inviati li snobbarono: negli anni Cinquanta un regista indiano era come un
cantante di Montoggio, una cosa improbabile… Beh, in quegli anni, ho cercato di
uscire dal lavoro impiegatizio durissimo, collaborando col cineforum
dell’Arecco, il motore del quale era un personaggio complicatissimo, padre
Arpa. Fummo un gruppo che lo affiancò per un po’ di tempo: il cineforum diventò
Segretariato di Culture, poi Colombianum. Rapporti intensi col cineforum che
poi, per un anno e mezzo, diressi. Lanciammo l’idea delle presentazioni
sistematiche, delle schede critiche settimanali e altre novità. C’erano molti
amici e anche Gianni Amico, segretario di padre Arpa e futuro regista di
talento, un sognatore. In quel momento lì, poi, nel 1958, sentivo l’urgenza di
fare una scelta, divenni critico cinematografico del Corriere Mercantile.
Franco De Salvo, che trasformò il Corriere, mi affidò la rubrica di critico.
Nel 1959 andai per la prima volta professionalmente a Venezia. Non c’era
l’e-mail: bisognava telefonare e dettare le cartelle o affidarlo alla
telescrivente di Radiostampa dove lavoravano dei disgraziati in canottiera, a
battere sulle macchine come dei matti. Mettici gli errori tuoi, gli errori di
chi trascrive, gli errori di composizione al giornale… ci fu un anno che l’ANSA
organizzò una rassegna stampa su ciò che si scriveva sulla Mostra di Venezia,
con il passaggio da Venezia a Roma e poi di nuovo a Venezia: alla fine mi son
trovato con la firma dietro cose che non avevo scritto! I testi <i>mutavano</i>!
Comunque lì finì il dilettantismo e cominciò la professione vera come critico
del quotidiano, che ho tenuto fino al 1981. Dal 1970 poi ho lavorato a Roma in
Rai, dovendo gestire quasi tutto quello che usciva a Genova, a distanza. A Roma
avevo il vantaggio di vedere i film prima - allora c’era un sistema organico di
anteprime che oggi non esiste più - per cui mi portavo avanti. Al sabato
tornavo a Genova e ricordo che scendevo a Brignole, prendevo l’autobus e
passando per via XX Settembre vedevo la programmazione dei cinema e mi dicevo:
questo l’ho fatto, questo l’ho visto, l’Orfeo, l’Astor, il Moderno, il Verdi
l’ho recensito, l’Universale l’ho fatto, devo fare solo l’Olimpia! (<i>ride</i>)
Allora c’era l’ossessione di fare la recensione il giorno dopo: in altri paesi
c’è un giorno specifico, settimanalmente. Da noi, no, tutto e subito, e per
fortuna io lavoravo a un quotidiano del pomeriggio, per cui avevo tutta la
notte per lavorare. Chi lavorava al giornale del mattino doveva fare i salti
mortali… tante righe entro le sei e mezza del pomeriggio. Nel 1959 fui anche
assunto come praticante redattore e per i seguenti dieci anni mi occupai di
cinema, spettacoli e cultura. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Nel 1970, dopo tanti miei rifiuti, andai in Rai:
sentivo il Corriere che scricchiolava e accettai l’incarico per la
programmazione cinematografica. Ci trasferimmo e fu una scelta difficile,
traumatica, specialmente per mia moglie che aveva uno studio di pittrice ben
avviato a Genova e dovette abbandonare dei lavori. Andai a Roma, tenendo la
rubrica a Genova. Per 6 anni lavorai nella Rai del Monopolio, molto lontana da
quella di oggi. Era <i>la</i> televisione: non c’erano le reti, ma solo due
canali. Diventai vice capo servizio per la programmazione con Mondolozzi, un
caro amico purtroppo morto alcuni anni fa. Capo servizio era un critico
cinematografico napoletano, Marcello Clementi. Dovevamo scegliere e mettere in
onda i film. La Rai ne dava pochissimi: uno al lunedì in prima serata sul primo
canale, appuntamento che è rimasto fino a oggi, e un film in seconda serata al
mercoledì, sul secondo canale. In tutto la Rai dava due film serali più uno,
eventuale, la mattina in concomitanza con le fiere: era una convenzione per
dimostrare la bontà dei prodotti, dei televisori per esempio. Valerio Caprara
parlò della seduzione del “cinema delle fiere”: trent’anni fa, arrivava il
cinema in casa, la mattina. Film che andavano in onda regionalmente durante le
fiere; nacque anche una querelle giuridica: il passaggio regionale era come un
passaggio nazionale, quanto a diritti di trasmissione? La cosa non s’è mai
risolta! <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>All’epoca il cinema alla televisione aveva ben altro
significato…<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Eh sì, il film era un avvenimento enorme. Grazie a Ugo
La Malfa i film a colori venivano trasmessi in bianco e nero e, ciò nonostante,
le gente rimaneva a casa per vederli. Con la liberalizzazione a Roma venne
fuori una cosa curiosa: i negozianti che volevano mostrare i nuovi apparecchi a
colori si accorsero che la seconda rete francese, allora Antenne 2, oggi France
2, era stata autorizzata a trasmettere a colori. Nella giungla giuridica di
allora, misero dei ripetitori per captare il segnale che arrivava dalla
Corsica. Io guardavo tutti i programmi di Bernard Pivot, <i>Foxtrot</i> o <i>Bouillon
de culture</i>. Parlavano di libri, scrittori eccelsi e anche la portinaia di
Pivot… eccezionale. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Di cosa si occupava in Rai?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
I primi sei anni, perché il capo struttura era
riluttante a prendere decisioni, finì che le decisioni le presi soprattutto io.
Fino al 1976, per ogni film di cui si proponeva l’acquisto, bisognava fare un
verbale: il film doveva essere trasmettibile, assumendosene la responsabilità.
E non acquistammo <i>Il giardino dei Finzi Contini</i> perché Clementi aveva
individuato questo seno della Sanda sotto una camicetta bagnata… (<i>ride</i>)
I primi tempi dovetti anche occuparmi molto di queste presentazioni fatte da
interni, in genere Gian Luigi Rondi e Fernaldo Di Gianmatteo, due amici. Devo
anche aver firmato già dei cicli in quel periodo, non ricordo bene. Poi, cadde
il monopolio; fu un avvenimento traumatico, giustissimo ma gestito in maniera
folle, invadendo l’etere in maniera indiscriminata. Sai, la radio libera con
qualche disco e una lingua sciolta la si può fare, ma la televisione… allora
iniziarono a trasmettere film che erano stati negati a noi. Però il monopolio si
percepiva ancora, finché non arrivò Berlusconi. Nel 1976 divenni responsabile
della programmazione di RaiUno. Feci cicli che ebbero un gradimento immenso…
oggi andrebbero alle tre di notte. Cicli su Bogart, la Hepburn, Wayne, cicli
divistici… ricordo dei ristoranti vuoti a Roma, il lunedì sera. Cedetti due
cicli a Cereda, oggi responsabile dei film della Rai: il Fritz Lang americano e
Truffaut. Adesso anche l’Unità vende Truffaut, ma all’epoca era un rischio. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Poi feci anche una trasmissione che si chiamava <i>Dolly</i>.
L’Anicagis si lamentava che non c’era informazione sul cinema. Raidue prese due
esterni, Beniamino Placido, con cui poi sono diventato amico, e Tommaso
Chiaretti, che fecero <i>16 e 35</i>. La gente non capì mai il motivo del nome
- riferito ai formati cinematografici. Io fui incaricato di fare un rubrica
senza spendere una lira per RaiUno. Scelsi il nome <i>Dolly</i> e mettemmo su
la trasmissione praticamente in tre. Ogni quindici giorni, per un quarto d’ora.
Avevamo quattro o cinque milioni di spettatori e poi, dopo due anni, fu
abolita; una cattiveria di cui ancora oggi non vedo motivo, senza spiegazione.
Presentavamo film che mi piacevano, ovviamente. Spezzoni del film, informazioni
essenziali col sottopancia, e tre miei interventi. Credo che ci siano film a
cui ho portato decisamente fortuna, come <i>Picnic a Hanging Rock</i>, che dal
titolo poteva sembrare un western di serie B… <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>La gestione della programmazione non era solo la
scelta dei titoli…<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Certo. Si lavorava su copie stampate appositamente,
impeccabili, visionate alla moviola per cogliere eventuali errori di stampa.
Con l’avvento delle private si accettarono anche standard qualitativi inferiori
e nella corsa al ribasso anche la Rai crollò, con copie brutte. Il lavoro
consisteva nella supervisione a questo processo e nella ideazione e “gestione”
dei cicli cinematografici, che diventò un’abitudine regolare della
programmazione, cui il pubblico si affezionò. Oggi i cicli non si fanno più per
tanti motivi: servono passione e competenza, poi il ciclo sembra un retaggio
del passato. E non parliamo dei problemi di diritti… oltre a tutto oggi è
possibile reperire molta roba in videocassetta. Raitre ha fatto qualcosa con
Razzini, più recentemente, ma è una tradizione che purtroppo s’è persa,
sbagliando perché la creazione dell’appuntamento dava fidelizzazione. L’abbiamo
dimostrato con i telefilm. Con Vernazzola abbiamo praticamente inventato il
preserale poliziesco di Raidue. Dopo un anno il pubblico aspettava questo
appuntamento, i 40 minuti di fiction che potevano essere l’eterno <i>Le strade
di San Francisco</i> o <i>Miami Vice</i>. Dal 1981 al 1984, sono stato
capostruttura con competenza di acquisto sulla fiction per Raidue e Raitre.
Comprai <i>Beautiful</i>, <i>Quando si ama</i>, <i>Miami Vice</i>, <i>Hunter</i>,
<i>Custer</i>, il secondo passaggio di <i>Derrick</i>… la mia struttura era di
25 persone, di cui la metà lavorava male o non lavorava affatto e certi giorni
c’erano in palinsesto dieci, dodici cose nostre. Dal film della notte a quello
della notte successiva, passando attraverso soap e telefilm. Trasmettevamo ogni
giorno serial che in origine erano pensati come appuntamenti settimanali,
quindicinali o addirittura mensili: quando andavamo ad acquistarli chi deteneva
i diritti pensava che fossimo dei pazzi, dei cresi… perché prendevamo tutti i
cicli disponibili per coprire il periodo più lungo possibile. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Critico cinematografico con responsabilità della
programmazione televisiva…<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Beh, oggi l’attività pratica di un critico, in certi
casi, si limita a gestire la programmazione di un cineclub. Se lei pensa che
all’epoca per me era come decidere per un cineclub con dieci milioni di
persone… non c’era dignità critica più enorme. Se anche qualcuno dormiva mentre
parlavo, avevo sempre tre o quattro milioni di persone ad ascoltarmi! (<i>ride</i>)<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Sentiva la responsabilità come programmatore
televisivo e come critico, nell’influenzare il pubblico?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Bisogna tenere conto del veicolo che si utilizza. Il
pubblico di Raiuno e quello di Raidue sono profondamente diversi. Raiuno
lavorava molto con repliche, per un pubblico conservatore che voleva rivedere
il vecchio film di Gary Cooper o Marlon Brando. La terza rete consente più
raffinatezza, o anche snobismo, se vuole. Mi sono sempre proposto di non
perdere il contatto col grande pubblico. Cose decorose, anche molto belle, ma
che mantenessero un contatto con lo spettatore medio che non si riesce mai a
capire bene chi sia, idolatrato o disprezzato secondo il comodo. Se esiste, è
quello che determina il successo della tua scelta. Non ho mai capito perché se
la maggioranza vota DC, PCI o PSI ha ragione, ma se vede un film commerciale ha
torto… sono gli stessi, il 70 % del pubblico! O hanno sempre torto o sempre
ragione! Per altro io non andavo d’accordo con loro in tutti i sensi: ho sempre
votato il Partito Liberale, col due per cento. Non sapevo ci fosse De Lorenzo!<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Comunque: c’erano tre preoccupazioni: dare roba
decorosa, lavorare con ciò che si aveva in magazzino e quella di non sbagliare
troppo la programmazione rispetto agli ascolti. Tutti sono puristi a parole,
poi quando arrivano gli ascolti… all’epoca avevo la capacità di prevedere,
vedendo il palinsesto, quanto avrebbe potuto fare un film in termini di
audience. Non so se l’Auditel è giusta, ma siccome tutti la ritengono tale, mi
adeguo. È come il metro di Sevres… una convenzione utile. Io ho una personale
convinzione: serve ai pubblicitari e probabilmente è esatto nei grandi numeri,
molto poco su quelli piccoli. Al tempo del “cinema di notte” vedevo risultati
che non erano confermati dal riscontro che avevo nella vita di tutti i giorni.
C’è stato un periodo in cui, grazie al cinema di notte, ero omaggiato in ogni
ristorante. Mi chiedevo: ma perché? E poi realizzavo che chi lavorava nei
ristoranti guardava la televisione a notte fonda! Ero più popolare di Piero
Angela! <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>E come critico, sui quotidiani, quali battaglie ha
combattuto?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Non credo molto alle battaglie critiche. All’inizio mi
battei molto per la <i>nouvelle vague</i>. Mi rimproveravano l’eccessiva
francofilia cinematografica. Come Morandini ero sensibile ai Cahiers e non
casualmente avevamo la stessa simpatia che sui Cahiers avevano per un certo
cinema americano. Non ho mai smentito la fede rosselliniana e mi sono sempre
battuto per Fellini, nella disfida tra viscontiani e felliniani, anche se
l’ultimo Visconti era molto più toccante del primo, quello filoproletario… il
Visconti della maturità che mette in scena <i>Il Gattopardo</i> o i tedeschi de
<i>Il crepuscolo degli dei</i> è cresciuto nella famiglia di Modrone, e si
vede. Era comunista ma i camerieri lo chiamavano “signor conte”. Ho chiamato
qualche volta a casa sua e mi rispondeva o un compostissimo cameriere che
diceva di prendere nota della telefonata oppure qualcun altro, magari in
romanesco. Chissà, un giovinetto reclutato pasolinianamente… <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Passioni estetiche o anche politiche hanno influenzato
i suo giudizi?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Sono sempre stato considerato un critico di destra, in
un epoca in cui la critica cinematografica italiana era molto divisa. C’era una
critica di gusto, quella di Pietro Bianchi, e poi la critica ideologica, che
faceva capo ad Aristarco e a Cinema Nuovo, con una serie di straordinari
collaboratori come Guido Fink o Adelio Ferrero. Istintivamente fui sempre
dall’altra parte, non mi piaceva l’astio che avevano nei confronti del cinema
americano, se non quello progressista. Oggi sembra tutto molto ridicolo: chi
parla con più amore del cinema americano sono il Manifesto e L’Unità… Ricordo
una dichiarazione di Elio Petri, diventato poi regista tutt’altro che
trascurabile: disse che i film di Ford all’Unità andavano stroncati, perché era
un fascista. Uno che ha fatto un film come <i>Furore</i>… ebbi anche delle
scadenze precise: nel 1977 facemmo a Genova un esperimento unico in Italia,
cioè un cinema di prima visione programmato dai critici. In senso stretto ciò
avveniva già a Milano, al Ritz del marchese Incisa, con Morandini e Casiraghi.
Noi lo facemmo col genero di Incisa, Saltamerenda; però con un accordo scritto,
non un <i>gentlemen’s agreement</i>. Lui fu coraggioso e ci diede il Ritz dove
c’era il monumento dei mutilati, cosa non incoraggiante… eravamo liberi di
scegliere e organizzare. Non demmo <i>Lontano dal Viet Nam</i>: nella
commissione ero con Tullio Cicciarelli, Mauro Manciotti, Claudio Bertieri e
Umberto Rossi. Tre votarono no e due sì… a me, dare questo film contro gli
americani, non so… senza di loro saremmo stati tutti funzionari del partito
fascista! Possono avere tutti i difetti del mondo, però avevano anche Marshall
che ci salvò due volte, prima con le truppe di liberazione e poi con
quell’assegno da un miliardo di dollari di allora… <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Avevo certo una diffidenza verso il cinema
ideologicizzante dell’epoca. Essere comunista oggi come Bertinotti è quasi
romantico, ma allora il mondo era diviso in due e o stavi da una parte o
dall’altra, bisogna essere onesti. E accettavi il bene e il male di una delle
due parti. Diffidavo di certo cinema sovietico, anche se c’erano film
sicuramente toccanti come <i>Quando volano le cicogne</i>, <i>Il destino di un
uomo</i>. Oggi su questi film sono diffidenti i critici di sinistra… era un
periodo in cui un brutto film come <i>I berretti verdi</i> suscitava reazioni
incredibili, con i picchetti fuori dai cinematografi mentre Pol Pot ammazzava
qualche milione di connazionali… tra un secolo si chiederanno che cosa è
successo in questo secolo folle.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Quale cinema ha comunque difeso? <o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Mi sono sempre battuto per un cinema che non fosse
preda dell’ideologia, dove la politica degli autori avesse un suo giusto
risalto e poi per un sostanziale rispetto per la fatica di fare cinema.
Truffaut quand’era giovane stroncava tanti film. Poi, quando diventò regista
capì le difficoltà. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Mi sono battuto anche per i generi popolari, quando
c’era la consapevolezza di fare un film di genere. Oggi anche un funzionario
ministeriale usa il termine “d’autore”, ma cosa vuol dire? Tutti i film sono
d’autore o “di autori”, perché collettivi. Pensi ai produttori, che scelgono e
ci mettono i soldi: e loro non sono autori? Poi è stranissima questa idea che
solo il cinema non dovrebbe essere commerciale… <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Cosa la irritava da spettatore?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Io conosco i gradi e se vedo delle imprecisioni mi
secca subito. Se ha sbagliato i gradi, che li decide un costumista con due
libri che costano trentamila lire, come faccio a dar retta a un regista? Come
per la Wehrmacht, che tutti credono che sia la fanteria, mentre è l’insieme
delle forze armate tedesche… Ora: non dico di arrivare alle pretese di von
Stroheim che voleva il monogramma dell’imperatore sulle mutande dei militari
dei suoi film, però un po’ di precisione… Melville ebbe un ex capitano
dell’esercito per controllare le divise de <i>L’armata degli eroi</i> - film
tagliato in Italia, ma straordinario: io l’ho fatto vedere in Rai in un ciclo
memorabile. Il film era in presa diretta e per fare interpretare dei militari
tedeschi Melville sui Campi Elisi, prese degli studenti tedeschi a Parigi,
perché il rumore dei tedeschi che marciano è diverso da quello degli italiani o
dei francesi…<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Ha mai studiato il cinema, sui libri? E cosa pensa
delle generazioni di critici più recenti?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Ho letto tutti i testi sacri - Balasz, Aristarco,
Pudovkin - ma… non so, per il cinema ho sempre avuto una passione tattile. Sono
poco sensibile alla teorizzazione. Probabilmente l’impressione che ho di capire
direttamente dallo schermo è illusoria, frutto di demenza precoce. Apprezzo
anche i critici più giovani, che scrivono in maniera più difficoltosa, forse
più ricca, ma deve pensare che noi siamo andati a scuola prima della guerra…
siamo troppo diversi: ci gridavano “braccia conserte”, si scriveva con il
pennino… (<i>ride</i>) mettevamo il luogo e la data, dell’era fascista… siamo
diversi dalle generazioni di critici venute dopo, non c’è niente da fare.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Abbiamo avuto letture diverse: io sono stato un grande
lettore di polizieschi, di gialli… tutto questo influisce nell’esercizio
critico, forse più dei testi teorici. E poi non ho avuto una formazione di
sinistra… si scrive come i libri che si leggono. Parliamo in modo diverso, non
dico “cioè”, né “niente”: ha presente quei discorsi assurdi tipo “cos’è
successo?” - “Oh, tre morti, niente!”. Si parla secondo quello che si legge e magari
qualcuno legge libri sperimentali che scimmiottano la lingua parlata: si entra
in un vortice di anacoluti senza fine! O la musica: non influisce forse? Se non
fosse per Lester io non avrei mai incontrato i Beatles… e tuttora non ne so
nulla. Saranno importanti evidentemente… comunque mi sta antipatica Yoko Ono. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>E il gusto cambia?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Sì: cambiamo noi, cambiano i gusti. Ogni generazione
ha i suoi idoli e le passioni infantili diventano inestinguibili. Il calcio,
come il cinema… io da bambino rischiavo di avere un infarto quando i giocatori
del Genoa entravano in campo. Oggi no, ma forse per colpa del Genoa (<i>ride</i>).
Le passioni infantili sono brucianti: mio padre mi regalò il tesserino per la
tribuna numerata e per me fu una gioia incredibile. Oggi un bambino ti
risponderebbe con un calcio negli stinchi: “voglio la cocaina!”. E tornando al
cinema: sicuramente il mito dell’America ha influenzato molto il modo di vedere
il cinema. Il fascismo, per intelligenza o miopia, lasciò arrivare molta
letteratura americana “di sinistra”, come il primo Dos Passos, e da quelle
letture fummo colpiti. Poi arrivò il loro esercito… gli italiani erano con le
fasce, le mollettiere, scalcagnati, e ti arrivano questi, tutti sbarbati,
eleganti come turisti, con le camicie stirate… io non so che servizio di
lavanderia avessero, perché il soldato semplice era più in ordine di un nostro
ufficiale. Erano sempre su queste jeep - chissà cos’avevano da girare - fumando
sigarette dal sapore dolcissimo. Un esercito che veniva per andarsene… e da
parte nostra la riconoscenza per la liberazione: un ricordo indelebile. Io ero
a Novi Ligure e arrivò il 442esimo Combat Team: erano giapponesi d’America, con
i genitori nei campi di concentramento… si batterono come disperati per
dimostrare il loro patriottismo e furono decoratissimi. Dietro la stupidità
dell’americano medio, la volgarità di molti loro atteggiamenti, io sento sempre
un’affinità, una riconoscenza.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b>Una riconoscenza che è rimasta nei suoi gusti
cinematografici, tutto sommato…<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>4734</o:Words>
<o:Characters>26986</o:Characters>
<o:Company>anima</o:Company>
<o:Lines>224</o:Lines>
<o:Paragraphs>63</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>31657</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>X-NONE</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Table Normal";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
line-height:115%;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:Calibri;
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<span style="font-family: 'Times New Roman';">Sì, sì, le dirò: invecchiando, se non ci sono dei poliziotti, io
m’annoio. Se non c’è un commissariato a Los Angeles, con la gente che passa, i
due delinquenti in un angolo e il travestito che strepita da un’altra parte,
non mi diverto!</span><!--EndFragment-->
</div>
<!--EndFragment--></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-51281438450272253712014-06-20T10:43:00.000+02:002014-06-20T10:43:57.886+02:00Festival e omaggi a Claudio G. Fava<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">Vorrei segnalare due manifestazioni, in ambito ligure, che dedicheranno un omaggio a Claudio G. Fava.</span></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px; text-align: justify;">
Il primo evento è "<a href="http://.officinesolimano.it/index.php/programmazione/598-voci-dietro-lo-schermo/event_details" target="_blank"><b>Voci dietro lo schermo</b> - Savona Screen Festival 2014</a>" con la consegna di due premi nel campo del doppiaggio intitolati rispettivamente a <b>Claudio G. Fava</b> e a <b>Bruno Paolo Astori</b>.</div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px; text-align: justify;">
La consegna dei premi avverrà il giorno 27 Giugno alle ore 21 presso le Officine Solimano FilmStudio di Savona.</div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px; text-align: justify;">
Come forse sapete Claudio e Bruno furono infatti gli ideatori di "<b>Voci nell'Ombra</b>", il primo festival in Italia dedicato al doppiaggio, inaugurato a Finale Ligure nel 1996.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-8ZzuSf_Pe7c/U6Px8g5b_9I/AAAAAAAAAmQ/MlL09ocRF8c/s1600/FavaFoa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-8ZzuSf_Pe7c/U6Px8g5b_9I/AAAAAAAAAmQ/MlL09ocRF8c/s1600/FavaFoa.jpg" height="209" width="320" /></a></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px; text-align: justify;">
Claudio G. Fava insieme ad Arnoldo Foà, in una edizione di Voci Nell'Ombra</div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px; text-align: justify;">
Il secondo evento che vorrei segnalare è la 17a edizione del <a href="http://www.genovafilmfestival.org/nuovosito/genova-per-noi-omaggio-a-claudio-g-fava/" target="_blank"><b>Genova Film Festiva</b>l</a> che quest'anno sarà dedicata a Claudio G. Fava. Claudio era molto legato a questa manifestazione anche per l'amicizia con <b>Antonella Sica</b> e <b>Cristiano Palozzi</b>, i direttori del Festival, che chiamava con affetto "i ragazzi". Sono rimaste memorabili, ai fortunati spettatori, le serate del Festival in cui Fava intervistava personaggi del mondo del cinema. Tra le tante, ricordo l'intervista in diretta telefonica con il regista <b>Dino Risi</b>, un capolavoro di conoscenza e di ironia che solo due "grandi" potevano interpretare. Al termine del collegamento telefonico è partito un applauso del pubblico durato una decina di minuti. Chiederò ad Antonella e Cristiano se esiste una qualche registrazione dell'intervista, mi piacerebbe riproporla ai lettori del blog.</div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/ESeC-jj7-Kg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px; text-align: justify;">
Genova Film Festival - Claudio G. Fava insieme ad Oreste Lionello</div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-37474640420819410402014-05-30T12:24:00.000+02:002014-05-30T12:24:02.744+02:00Cari amici e lettori del BlogCari amici e lettori del Blog, volevo segnalare che questa sera alle <b>19</b> su <b>Hollywood Party (Rai Radio Tre)</b> ci sarà un ricordo di <b>Claudio G</b>.<br />
Sempre sul sito del <a href="http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-ac474727-f802-42dc-b9cd-857fe7669e5c.html?refresh_ce" target="_blank">programma radiofonico</a> sono presenti tre video di suoi interventi televisivi su <b>Una giornata particolare</b> di Ettore Scola, sul western <b>I due violenti</b> e <b>Il leone d'inverno</b> con Katherine Hepburn.<br />
<br />
Approfitto di questo post per informare tutti voi che vorrei provare a tenere vivo il Blog nel ricordo di Claudio, coinvolgendo più "autori". Sono consapevole che sarà un'impresa difficilissima, Claudio è insostituibile, ma sto provando a contattare alcuni suoi amici/colleghi, persone che lui stimava e che i lettori del blog hanno già in parte conosciuto o perché intervistati o perché citati nei suoi commenti. Alcuni di loro mi hanno già dato la disponibilità incondizionata, proprio per la stima e l'affetto che li legava a Claudio.<br />
<br />
Chiedo comunque a tutti voi un parere su questo mio proposito e aspetto idee e suggerimenti di qualunque tipo.<br />
Grazie Lorenzo DorettiClaudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-81951133450347044132014-04-21T12:38:00.001+02:002014-04-21T12:38:38.319+02:00Arrivederci Maestro!Oggi è un triste giorno per i lettori e gli amici del blog.<br />
Claudio G. Fava si è spento ieri, domenica di Pasqua, alle ore 20.<br />
Persona buona e gentile è stata per me un punto di riferimento molto importante. Lascerà sicuramente un vuoto incolmabile nel mondo della cultura e nei cuori di tutti coloro che gli hanno voluto bene.<br />
Lorenzo DorettiClaudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com47tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-31685687879505197162014-04-11T11:55:00.000+02:002014-04-11T11:55:29.979+02:00FILM IN USCITA NAZIONALEFILM IN USCITA DAL 10 APRILE<br />
<br />
<br />
<br />
<b>UN MATRIMONIO DA FAVOLA</b><br />
Un film di Carlo Vanzina<br />
Con Adriano Giannini, Ricky Memphis, Paola Minaccioni, Andrea Osvart, Riccardo Rossi, Ilaria Spada, Max Tortora, Luca Angeletti, Emilio Solfrizzi, Giorgio Pasotti, Stefania Rocca<br />
01 distribution / Guidi Locurcio<br />
Durata 91’<br />
<br />
<b>NESSUNO MI PETTINA BENE COME IL VENTO</b><br />
Un film di Peter Del Monte<br />
Con Laura Morante, Andreea Denisa Savin, Jacopo Olmo Antinori<br />
Academy / Biancamano comunicazioni<br />
Durata<br />
<br />
<b>PICCOLA PATRIA</b><br />
Un film di Alessandro Rossetto<br />
Con Maria Roveran, Roberta Da Soller, Vladimir Doda, Lucia Mascino,<br />
Diego Ribon, Mirko Artuso, Nicoletta Maragno, Giulio Brogi<br />
CinecittàLuce / Gabriele Barcaro<br />
Durata 110’<br />
<br />
<b>NOAH</b><br />
Un film di Darren Aronofsky<br />
Con Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ray Winstone, Emma Watson, Anthony Hopkins<br />
Universal pictures<br />
Durata<br />
<br />
<b>GRAND BUDAPEST HOTEL</b><br />
Un film di Wes Anderson<br />
Con Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Mathieu Amalric, Adrien Brody, Willem Dafoe<br />
Fox Searchlight Pictures / Studio Punto&Virgola<br />
Durata<br />
<br />
<b>MISTER MORGAN </b>– non é mai troppo tardi per ricominciare<br />
Un film di Sandra Nettelbeck<br />
Con Michael Caine, Clémence Poésy, Justin Kirk, Gillian Anderson, Jane Alexander<br />
Officine UBU / Stefania Collalto<br />
Durata 116’<br />
<br />
<b>OCULUS</b><br />
Un film di Mike Flanagan<br />
Con Karen Gillan, Katee Sackhoff, Brenton Thwaites, Rory Cochrane<br />
M2 pictures<br />
Durata<br />
<br />
<b>BARRY, GLORIA E I DISCO WORMS</b><span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Animazione<br />
Un film di Thomas Borch Nielsen<br />
Filmnet / Parole & Dintorni<br />
Durata 75 minuti circa.<br />
<br />Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-49241677434421663642014-04-07T10:50:00.000+02:002014-04-07T10:50:07.844+02:00L'OSSERVATORE GENOVESE<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><i><b>La solita puntata della mia rubrica domenicale sul "Corriere Mercantile" (che riporto qui) mi ha consentito, come vedrete, di citare due genovesi in gamba come lo erano i genovesi di una volta. Forse Marmont, nonostante la vasta rete di relazioni, era forse più conosciuto dagli specialisti di storia della medicina (come ricordo anche nel testo è stato l'autore del primo trapianto di midollo osseo effettuato in Italia). Beppe Croce è un nome che credo sommamente familiare a tutti gli appassionati di navigazione a vela (preciso che io non ne so niente se non quello che ho letto sui giornali). La morte dell'uno e il ricordo dell'altro mi hanno permesso di celebrarli entrambi, nei limiti in cui posso farlo io.</b></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><i><b>Grazie a tutti e buona lettura.</b></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">VISTO CON IL MONOCOLO</span></b></h3>
<div>
<b><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">MARMONT. BEPPE CROCE IL MARE LI UNIVA</span></b></div>
<div>
<b><br /></b></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">La notizia della morte del professore Marmont du Haut Champ mi è giunta il mattino di venerdì mentre riflettevo sulla quantità di personaggi di rilievo internazionale che Genova poteva vantare un tempo. Di Marmont ho sentito parlare per anni dal mio amico Mario Sguerso, che a lui era legato da un’antica dimestichezza da appassionati di mare e di vela. Per il resto sapevo di lui quello che sanno tutti, e cioè poco: il primo in Italia ad eseguire un trapianto di midollo. E mi fermavo lì, pur consapevole della varietà dei suoi interessi extra-professionali. Ad esempio qualche anno fa tenne una conferenza sulla battaglia delle Midway (che si svolse tra il 4 e il 6 giugno 1942 e che per gli Stati Uniti, abbattuti dalla sciagura di Pearl Harbour, rappresentò, dopo lo scontro ancora relativamente perdente del Mar dei Coralli, una svolta decisiva nella guerra contro il Giappone). Ancora una dimostrazione dei talenti eclettici dei genovesi di una volta (e lui genovese lo era sicuramente, anche se nato per caso a Catania). Mi ha fatto venire in mente un altro concittadino di rilievo, scomparso da molti anni e sempre presente nel mio ricordo per la sua straordinaria gentilezza nell’ultima volta in cui ci incontrammo. E cioè Beppe Croce (1914-1986), che fu al tempo stesso un dirigente privato di alto rilievo ed un tale appassionato di vela, da diventare, dal 1969 all’anno della morte il primo presidente non inglese (e aggiungiamo anche italiano!) di un mondo di impronta britannica e altolocata come quello della International Sailing Federation. Mi è venuto in mente l’altro giorno a proposito di Kennedy di cui ho parlato in rubrica. Una volta nei primi anni del “Mercantile” venni mandato a intervistarlo: era Presidente del “Lloyd Italico & l’Ancora” (una compagnia di assicurazioni dal nome bellissimo). Capì subito che non sapevo niente di ciò di cui ero venuto a parlargli, e divagò gentilmente. Mi raccontò che era andato in barca con Kennedy e che si stupì della bassa qualità professionale dei suoi marinai, per capire solo dopo che non erano marinai veri ma agenti del Secret Service che cercavano di proteggerlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Lui, Marmont, signori di una volta che non ci sono più a Genova.</span></div>
<div style="font-weight: bold;">
<br /></div>
</div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-38170630622873669762014-04-02T11:55:00.001+02:002014-04-02T12:00:45.185+02:00FILM IN USCITA NAZIONALE DAL 3 APRILE 2014<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Comic Sans MS;">FILM IN USCITA IL 3 APRILE</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>ROMA CITTA' APERTA (COPIA RESTAURATA)</b> lunedì 31 marzo al cinema </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Regia di Roberto Rossellini. Con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Maria Michi, Marcello Pagliero, Nando Bruno. </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>The Special Need</b></span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Un film di Carlo Zoratti</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Con Alex Nazzi, Enea Gabino, Carlo Zoratti, Bruna Savorgnian, Carla Meneghin</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Durata 83 minuti circa.</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>Ghost in the Shell - Arise </b> </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS';"> </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS';"> Da mercoledì 2 aprile al cinema</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Animazione </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Un film di Kazuchika Kise </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>The Horse Boy </b> </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS';">Da mercoledì 2 aprile al cinema.</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Documentario </span><br />
<span style="font-family: 'Comic Sans MS';">Un film di Michel O. Scott</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Durata 93 minuti circa.</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>Nymphomaniac - Volume 1</b></span><br />
<span style="font-family: 'Comic Sans MS';">Un film di Lars von Trier</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Christian Slater. </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Durata 110 minuti circa.</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>Divergent</b></span><br />
<span style="font-family: 'Comic Sans MS';">Un film di Neil Burger</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Con Shailene Woodley, Theo James, Ashley Judd, Maggie Q, Kate Winslet</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Durata 139 minuti circa.</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>Il pretore</b></span><br />
<span style="font-family: 'Comic Sans MS';">Un film di Giulio Base</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Con Francesco Pannofino, Sarah Maestri, Mattia Zàccaro Garau, Eliana Miglio, Carlina Torta </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Durata 90 minuti circa.</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>Nottetempo</b></span><br />
<span style="font-family: 'Comic Sans MS';">Un film di Francesco Prisco. Con Giorgio Pasotti, Nina Torresi, Gianfelice Imparato, Esther Elisha, Antonio Milo. </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Durata 90 minuti circa.</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>Tim Hetherington: dalla linea del fronte </b> </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Documentario</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Durata 79 minuti circa</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>Father and Son</b></span><br />
<span style="font-family: 'Comic Sans MS';">Un film di Hirokazu Koreeda</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Con Masaharu Fukuyama, Yôko Maki, Jun Kunimura, Machiko Ono, Kirin Kiki. </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Durata 120 minuti circa.</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>Ti ricordi di me?</b></span><br />
<span style="font-family: 'Comic Sans MS';">Un film di Rolando Ravello</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Con Ambra Angiolini, Edoardo Leo, Paolo Calabresi, Susy Laude, Pia Engleberth. </span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Durata 91 minuti circa.</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><br /></span>
<span style="font-family: Comic Sans MS;"><b>I corpi estranei </b></span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">diretto da Mirko Locatelli</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">con Filippo Timi, Jaouher Brahim Ben Fredj, Gabriel De Glaudi, Dragos Toma, Naim Chalbi, El Farouk Abd Alla</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">Strani Film</span><br />
<span style="font-family: Comic Sans MS;">durata di 102 min. </span><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-51696001275726125152014-03-31T17:19:00.002+02:002014-04-01T10:23:32.505+02:00L'OSSERVATORE GENOVESE<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><b>VISTO CON IL MONOCOLO.</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18.399999618530273px;"><i>Inevitabile puntata domenicale della mia rubrica sul Corriere Mercantile, pubblicata al lunedì nel mio Blog. Confesso che il piccolo brano non è venuto proprio come volevo. Forse i lettori se ne accorgeranno. </i></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18.399999618530273px;"><i>Da un lato c'era la seduzione della memoria rappresentata dal ricordo ancora fresco (dopo 50 anni!) della presenza italiana di Kennedy, e in senso più lato della sua presenza "tout court". Mi vengono in mente tanti ricordi che ovviamente non ho potuto inserire nel pezzo. Ad esempio un sottopassaggio di Genova dove era esposta, non so a cura di quale Ente americano di propaganda, una foto del giovane Presidente con la sua fluente e luccicante chioma irlandese, ed Enzo Tortora, al mio fianco, che lo guarda e mi sussurra: "ma a lui i capelli, non gli cadono mai?"). Oppure il ricordo della dura campagna elettorale fra Kennedy e Nixon (in Europa li conoscevamo poco entrambi) che mi costrinse ad imparare un sacco di cose sull'uno e sull'altro. In effetti il mio giornale aveva comprato una storia a fumetti delle loro vite parallele, ed io, l'unico in redazione che sapesse qualche parola d'inglese, fui costretto a rimanere rinchiuso per ore, nel grande e cupo salone fitto di scrivanie, con il resto del lavoro quotidiano già effettuato, a tradurre i testi. Il giorno delle elezioni mi sembrava di assistere ad un litigio fra amici. Oppure ancora quel che mi ha raccontato un vecchio amico del mondo della critica, Ernesto G. Laura (abbiamo una G. in comune ma la sua significa Guido e la mia Giorgio) che un giorno si trovava con un gruppo di giovani democristiani in visita alla Casa Bianca: gli era stato comunicato che Kennedy, per impegni dell'ultimo momento, non avrebbe potuto riceverli. E poi con tutti questi giovanotti che si aggiravano nel famoso giardino (quello dove Michelle adesso semina piantine per la dieta) una voce che continuava a ripetere: "I am the President, I am the President" e nessuno gli badava. Kennedy si era evidentemente liberato in tempo e stranamente non uno di quei giovani italiani si accorgeva della sua presenza.</i></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18.399999618530273px;"><i>Come si vede c'è un grande deposito di ricordi nella mia memoria e, forse, non sono riuscito ad armonizzarli tutti, distratto dalla gran voglia di rievocare la storia del "Secret Service" che in realtà è poco "secret" e molto palese. </i></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><b><span style="font-size: x-small;">LA VISITA DI KENNEDY E QUELLA DI OBAMA</span></b></span></span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Una delle cose che alla tv mi hanno colpito a proposito della rapida visita di Obama a Roma è stato un frammento di intervista ad una signora. Che in modo, come dire, nostalgico-crepuscolare, rievocava quella fatta da Kennedy nel 1963: “Era un altro mondo -diceva- in giro per la città, in macchina scoperta, con poche guardie…Era proprio un altro mondo”. Reazione stimolata dalla vista dall’immenso corteo che invece scortava Obama, decine di automobili minacciosamente chiuse, città praticamente sotto assedio di polizia con tiratori scelti che controllavano i tetti ed i tombini. A testimonianza dell’efficienza non solo nostra ma anche del famoso “Secret Service”, il cui White House Detail veglia ad occhi sbarrati sul Presidente USA (per buoni motivi, tutto sommato: nel 1963 Kennedy ucciso, 1981 Reagan ferito gravemente, tanto da dover essere operato di urgenza). Vale forse la pena di aggiungere che il corpo di polizia incaricato di vegliare sul Presidente appartiene in realtà ad una sezione di quella che in certo modo è la Guardia di Finanza americana, incaricata cioè di reprimere le frodi fiscali e quelle monetarie. E questo perché, a testimonianza del carattere federale degli Stati Uniti, quando, nel 1901, venne deciso di proteggere la vita dei Presidenti e i loro famigliari, l’unica forma di polizia- che si estendeva in un paese tuttora nelle mani di polizie locali, comunali e regionali- era appunto questo servizio “segreto”. Che dovette organizzare una sezione a parte (ormai ampiamente sviluppata), per affrontare la nuova, e totalmente diversa, disponibilità. Si vede da qui quanto il mondo è cambiato, per l’America come per noi e per tutti. Forse è per questo che io stento sempre di più a capirlo (probabilmente anche a causa dell’età. Tutti i vecchi, in certo senso, vivono non nel presente ma nel passato). C’è un problema recentissimo, destinato a influenzare profondamente la nostra storia presente e futura, e cioè la “sedicente” abolizione delle Province e la mutazione totale del Senato. Istituzioni che affondano le radici nella recente storia unitaria d’Italia. </span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Vorrei tornare sull’argomento. Per cercare di capire se molti di noi ce la faranno a vivere nel futuro…</span><br />
<div>
<br /></div>
<br />
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><b><span style="font-size: x-small;"><br /></span></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><b><span style="font-size: x-small;"><br /></span></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-72888666640733540372014-03-27T17:30:00.005+01:002014-03-27T17:30:57.495+01:00MIA DIMENTICANZA A PROPOSITO DI SAM PECKINPAH.<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Rispondendo a Rita M. (un suo contributo è pubblicato in data 24 marzo) ho totalmente dimenticato di rispondere a una sua domanda a proposito di Sam Peckinpah in generale e de “La croce di ferro” (1977) in particolare. E’ un regista (nato nel 1926 e morto nel 1984) che mi è sempre piaciuto molto fin dai tempi di “La morte cavalca a Rio Bravo” e “Sfida nell’Alta Sierra” (entrambi del 1961). Non credo di poter dir di lui cosa particolarmente nuove: la secchezza, la fredda e fantasiosa violenza dei suoi film hanno colpito me all’epoca come tanti altri spettatori. In particolare “La croce di ferro” (tratto da un romanzo tedesco “La carne paziente” che ho letto più volte) restituisce la guerra della parte tedesca con una spietata precisione e fa capire quanto regista americanissimo sia in grado di essere sempre lo stesso, anche uscendo (rarissimamente) dai confini degli Stati Uniti. Fra l’altro una minima annotazione curiosa. Molti anni fa assistetti a Padova ad un convegno organizzato da un fedelissimo estimatore di Peckinpah (un giovanotto romano che ho totalmente perso di vista). Era riuscito a fare venire alcuni degli attori che avevano lavorato con il regista. E parlando di lui (lo chiamavano rispettosamente “Mr. Peckinpah”) scopersi che il suo nome si pronunciava in modo particolare. In effetti la “a” finale veniva pronunciata come “o”: Mr. Peckinpoh. Non l’ho mai dimenticato.</span></div>
<div>
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-56985239020947247512014-03-26T12:29:00.000+01:002014-03-26T12:29:17.230+01:00A DOMANDA RISPONDE<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Rispondo immediatamente ai contributi dei lettori pubblicati il 19, il 22 e il 24 cm. Ringrazio Luigi Luca Borrelli per le sue notazioni varie e particolarmente per il ricordo di Jean Servais: almeno siamo in due a menzionarlo con affetto. Veniamo ai raffronti calcistici. Io sono genoano da prima della guerra ma non “accuso” nessuno di essere juventino. La contrapposizione Furino-Platini mi ha divertito molto, proprio per la clamorosa contrapposizione di classe e di stile tra i due. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-hDzNGcHre0c/UzK3CpY_slI/AAAAAAAAAlI/fBIo__kn9II/s1600/113px-Michel_Platini_in_Moscow.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-hDzNGcHre0c/UzK3CpY_slI/AAAAAAAAAlI/fBIo__kn9II/s1600/113px-Michel_Platini_in_Moscow.jpg" /></a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Per quel che riguarda i raffronti con il Napoli confesso che non mi ricordavo assolutamente di Bruscolotti (ho visto che ha disputato centinaia di partite, che lo chiamavano “Pal’e ferro” e che era grande amico di Maradona). Dell’olandese Krol avevo un ricordo vaghissimo e che tale è rimasto. Veniamo al contributo, sempre ricco di suggerimenti, di Giulio Fedeli. Il quale inizia facendo i riferimenti a quelli che ritengo siano capitoli di un mio introvabile libro del 1979: “Le Camere di Lafayette”. Lo pubblicai a Roma raccogliendo un certo numero di mie recensioni pubblicate su giornali e riviste (si vedano appunto i titoli- fra virgolette – indicati da Fedeli). Scrissi il libro su sollecitazione di un amico che era Capo-redattore dell’”Osservatore Romano”; il poverino morì quasi subito dopo. Mi disse che i libri erano quasi tutti raccolti in una cantina del Vaticano, nelle “caves du Vatican”, per dirla con Andrè Gide. Non ho la più lontana idea di dove siano finiti. A me è rimasto un solo esemplare, che in questo momento è fuori casa perché l’ho mandato a “scansionare”, al fine di disporre di uno dei primi brani su Jean Pierre Melville che siano apparsi, credo, su una rivista italiana. Brano che pubblicai nel 1974 e che ripresi appunto nel 1979 nelle “Camere di Lafayette”. Adesso ho proceduto all’operazione di “estrarlo” dal libro in previsione di un’antologia di molte mie vecchie recensioni. Se non servirà a questo fine quasi quasi lo ripubblico nel Blog, ad uso di quel pugno di lettori amanti di Melville. Fedeli mi chiede anche dei giudizi su diversi scrittori di noir. Confesso che nella sostanza conosco poco José Giovanni, se non di riflesso per la sua attività cinematografica e che non conoscevo “Le musher”. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-zumxjvdCy-c/UzK3PvProPI/AAAAAAAAAlQ/LC0fg7zvf00/s1600/le+musher_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-zumxjvdCy-c/UzK3PvProPI/AAAAAAAAAlQ/LC0fg7zvf00/s1600/le+musher_.jpg" height="320" width="190" /></a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Ho visto che significa “conduttore di una slitta di cani” e ho letto il riassunto della trama del romanzo, il quale sembra curiosamente ricalcare alcuni temi fondamentali in Jack London reduce dal Klondyke. Su A.D.G., personaggio curiosissimo, non sapevo proprio niente, mi sono informato e, forse, vale la pena di approfondire la ricerca su questo personaggio collaterale. Si era inventato lo pseudonimo prima riportato, che significa in realtà Alain (il suo vero nome) Dreux, Gallou (i cognomi dei due nonni). Il tutto per non firmare Alain Fournier, che era anche il nome e il cognome del suo omonimo, famoso per aver scritto “Le Grand Meaulnes” e per essere poi morto in guerra nel 1914. Jean-Patrick Manchette è uno scrittore di cui ho sempre apprezzato la polemica ingegnosità. Infine giro a mia moglie il suggerimento di disegnare un ritratto di Melville con Stetson e occhiali scuro. In quanto alla copertina de “Le Camere di Lafayette” non so assolutamente perché ci sia un ritratto di Liv Ulmann e non so chi l’abbia disegnata. Infine i titoli “Il Giornalista” e “Il Giornalista sportivo” sono capitoli di un mio libro (anch’esso introvabile) intitolato “Tagliati al vivo”, che non è una locuzione “rubata al linguaggio dei macellai” ma è tratta dal gergo giornalistico dei miei tempi. Si usava per indicare, ponendo proprio la mano sulle immagini, quando e come tagliare una fotografia per renderla più significativa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Proseguiamo con il 22 Marzo. Enrico parla di Thomas Milian e della sua intristente vecchiezza. Ho visto quasi tutta la puntata che gli ha dedicato Tatti Sanguineti e lui, intervistato adesso, più che intristito e tremolante mi è parso vecchio e furbesco. Il suo italiano è ancora scorrevole e il suo ricorso al romanesco ha il carattere di un omaggio dovuto. Interessante, ad esempio, quel che dice a proposito di Ferruccio Amendola, che fu il suo classico doppiatore per la parte di “Monnezza” e che Thomas Milian afferma di aver voluto e scelto personalmente. In quanto a Rosellina che aspetta Vincenzoni so che Tatti aveva intenzione di utilizzare al meglio il documentario che girato da Claudio Costa e che, intitolato “Il falso bugiardo”, ha avuto successo ovunque sia stato proiettato. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Y7L5RkB5-Zg/UzK5aDcQC0I/AAAAAAAAAlk/dIMOr2ykzX0/s1600/Falso-Bugiardo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-Y7L5RkB5-Zg/UzK5aDcQC0I/AAAAAAAAAlk/dIMOr2ykzX0/s1600/Falso-Bugiardo.jpg" height="200" width="146" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Una volta l’ho presentato io al Festival di Genova e la gente si è divertita molto ed ha applaudito. Se non sbaglio sono stato io a dare a Tatti il telefono di Claudio Costa. Che, sia detto incidentalmente, coltiva una intelligente passione per il documentario d’epoca. Ha trovato molti (fino ad ora credo 18, ma probabilmente aumenteranno) italiani superstiti della Seconda Guerra Mondiale, ed in particolare del periodo della Repubblica di Salò, che hanno combattuto sia dall’una che dall’altra parte (due glieli ho segnalati io, un altro è nato da una indicazione di Doretti). Si tratta, naturalmente, di testimonianze di eccezionale importanza, in presenza di una “clientela” che a volte supera i cento anni e che sparisce di continuo. Infatti, diverse fra le persone intervistate da Costa in questi ultimi anni sono morte nel frattempo. Se un iniziativa del genere fosse stata presa vent’anni fa (e non da Costa allora assai giovane, ma da qualche Ente ufficiale fra quanti si occupano di ricerche storiografiche) sarebbe stato possibile raccogliere una galleria di testimonianze in voce e volto tali da fare concorrenza ai 15 volumi di Giulio Bedeschi, che fece parlare i sopravvissuti italiani di tutti i fronti. In ogni caso se a qualcuno interessasse il tema sono pronto a segnalargli il cellulare di Costa, che ovviamente vende le sue interviste sia direttamente che in alcune librerie. Le date di programmazione di Tatti non le conosco ancora. Se ho capito bene la puntata su Vincenzoni dovrebbe andare in onda la settimana prossima.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-TH82VnctKOM/UzK3aRWlSYI/AAAAAAAAAlY/d_PH9Z_Byks/s1600/life_jack_london1_232225.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-TH82VnctKOM/UzK3aRWlSYI/AAAAAAAAAlY/d_PH9Z_Byks/s1600/life_jack_london1_232225.jpg" height="193" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Veniamo infine ai contributi del 24 marzo. Tutti e tre (Rita M., Rosellina Mariani ed Enrico) riguardano Jack London e sono pieni di un entusiasmo che mi ha fatto piacere. Enrico (lo ringrazio per gli apprezzamenti sull’intervista) cita “Storie di Boxe”. Io ricordo particolarmente quella splendida, tristissima novella centrata su un gelido e misterioso ragazzo messicano che a forza di pugni guadagna soldi per la rivoluzione. “Il vincitore prende tutto” è il suo motto e il suo principio. Di London vorrei ricordare anche i racconti, in certo senso fantascientifici, scritti in un’epoca in cui la fantascienza non era ancora di moda. Fin da ragazzo ho trovato che “Prima di Adamo” è un piccolo capolavoro. Il protagonista ai giorni nostri, fin dall’infanzia, sogna- per risvegliarsi poi, nel suo lettino, madido di sudore- di rivivere quel che ha vissuto un suo antenato nel pieno dell’evoluzione. Partecipe cioè di un branco a metà fra le due grandi divisioni che separarono la scimmia e il pitecantropo eretto: “Il popolo degli alberi” e “Il popolo del fuoco”. È un racconto da cui scaturisce tutto l’evoluzionismo un po’ orecchiato, tipico della formazione culturale di London. Ma anche lo straordinario piglio inventivo che tuttora ci aggancia dalla prima all’ultima riga, nelle pagine di un genio furiosamente intemperante, morto in piena maturità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Basta così perché se mi lascio prendere la mano dalla voglia di parlare di London non la finisco più. </span></div>
<div>
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-9168559760399209412014-03-24T11:00:00.004+01:002014-03-24T11:01:14.786+01:00INTERVISTA A CLAUDIO G. FAVA SUL TEMA "LA BELLEZZA DI UN FILM"<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>Come mi è già accaduto in passato a proposito del mio libro "Guerra in cento film", sono stato intervistato per la rubrica "Il Posto delle Parole" animata da Livio Partiti su Radio TRS ( una trasmittente di Savigliano che si ode nella provincia di Cuneo). Lo stesso Partiti mi ha inviato gentilmente il link attraverso il quale si può udire l'intervista. Lo trascrivo qui, ammesso che a qualcuno possa interessare.</i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><a href="http://ilpostodelleparole.typepad.com/blog/2014/03/claudio-g-fava.html" target="_blank">CLICCA QUI!</a></i></b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>http://ilpostodelleparole.typepad.com/blog/2014/03/claudio-g-fava.html</i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-88448105052949615972014-03-24T10:46:00.001+01:002014-03-24T10:46:12.260+01:00L'OSSERVATORE GENOVESE<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>Cari amici,</i></b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>inevitabile puntata della mia rubrica domenicale. Confesso di essermi abbandonato ad un subitaneo moto di nostalgia per le mille e mille parole di Jack London assorbite in gioventù.</i></b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><b>VISTO CON IL MONOCOLO</b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>LA LEZIONE INSUPERABILE OFFERTA DA JACK LONDON</b></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Come promesso volevo
occuparmi di Papa Francesco, poi ho letto l’elenco di “Forbes” sugli uomini più
importanti del mondo nel 2013 e ho visto che occupa il quarto posto dopo Putin,
Obama e Xi Jinping. A questo punto ho deciso di riflettere ancora una volta
prima di abbandonarmi a valutazioni che forse potrei rimpiangere, e mi è venuto
istintivo pensare che durante tutta la mia carriera non ho praticamente mai provato
quel turbamento del foglio bianco, quell’incertezza fondamentale su cosa e come
scrivere che colpisce tante persone che dello scrivere fanno la loro attività
fondamentale. Al tempo stesso ho sempre provato una grande ammirazione per
quelli che scrivevano tanto e senza molte incertezze. Da Victor Hugo, che in
piedi davanti ad uno “scriviritto” dava vita a creature enormi come “I
Miserabili”, a Zola, che ogni mattina si metteva allo scrittoio come un
impiegato per produrre la prevista quantità di cartelle. Ma fra tutti, quello
che mi ha sempre impressionato, è uno scrittore che ho molto amato da ragazzo e
per il quale conservo ancora un posto speciale nel mio cuore. E cioè Jack
London. In soli quarant’anni di vita (1876-1916) è riuscito ad accumulare
esperienze e attività per venti persone diverse. È stato strillone, pescatore
di ostriche, lavandaio, cacciatore di foche, pugile, cercatore d’oro. I suoi
studi sono stati abbastanza irregolari, ma dopo i vent’anni incomincia a
scrivere. Alimenta il suo straordinario talento naturale con disordinate letture
che ne fanno un socialista convinto (quando ce n’erano pochi negli Stati Uniti)
e, pur quasi sempre in preda ad un profondo alcolismo, riesce a guadagnare
molto denaro collaborando a riviste di successo e pubblicando un numero
notevole di libri. I romanzi sono almeno 20, le raccolte dei racconti 19, 6 i
libri di saggi, generalmente politici, gli articoli moltissimi: fra i titoli
che hanno affascinato intere generazioni ricordo “Il richiamo della foresta”,
“Il lupo dei mari”, “Zanna bianca”, “Prima di Adamo”, “Il tallone di ferro”, il
semi-autobiografico “Martin Eden” (forse
London ne imitò il suicidio ?), “Radiosa Aurora”, “La peste scarlatta”,
“Il vagabondo delle stelle”. Una lezione insuperabile per chi voglia far
mestiere di scrivere.</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><o:p></o:p></span></span></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-55923221445737399442014-03-22T11:59:00.000+01:002014-03-25T10:52:23.705+01:00“STORIE DI CINEMA" DI TATTI SANGUINETI<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: medium;"><b><span style="line-height: 115%;">Trasmissione
settimanale su Iris mossa da </span><span style="line-height: 21.466665267944336px;">quell' </span><span style="line-height: 115%;">inquieto e sontuoso interesse per la “Settima
Arte” che è tipico di uno dei più personali e originali critici cinematografici italiani.<o:p></o:p></span></b></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: medium;"><span style="line-height: 20.700000762939453px;">Da qualche tempo il nostro amico Tatti Sanguineti – so che molti lettori del Blog lo seguono con attenzione ed interesse – anima una settimanale rubrica televisiva sul canale Iris (numero 22 del digitale terrestre). Essa si chiama “Storie di cinema”, credo che ogni puntata duri circa mezz'ora e Tatti si abbandona alla sua vena divertita, ironica e sapiente nell'evocare momenti maggiori e minori di quella che un tempo si chiamava la Settima Arte. La rubrica va in onda ogni martedì dopo il film di prima serata delle ore 21 e viene poi replicata al sabato alle 10:50 e al sabato notte fra le 23 e le 0:30 (in ogni caso converrà che chi è interessato controlli le ore nei programmi pubblicati dai giornali e dalle riviste).</span></span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: medium;"><span style="line-height: 20.700000762939453px;">Martedì 18 marzo è andata in onda una puntata dedicata al “Peplum” (la parola latina con cui la critica francese definì i filmoni in costume greco – romano che ebbero molto successo nel nostro cinema qualche decennio fa). La puntata di martedì 25 marzo sarà invece dedicata a quel curioso personaggio che è stato l’attore Tomas Milian (da un lato giovane borghese tormentato e snob, dall’altro macchietta di poliziotto grevemente romanesco doppiato da Amendola).</span></span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: medium;"><span style="line-height: 20.700000762939453px;">Tatti mi ha anche detto quali dovrebbero essere i temi delle successive puntate. Egli rievocherà il grande sceneggiatore Luciano Vincenzoni (un caro amico del cui libro “Pane e Cinema” mi onora di aver scritto la prefazione), Diego Abatantuono (tipico esemplare di quegli attori che, “in stile Yves Montand”, hanno imparato a recitare recitando). Un altro personaggio evocato in una puntata settimanale di Tatti sarà Lello Liguori: sono curioso di apprenderne qualcosa di più visto che quello che conosco io (di nome) era noto come “inventore” del Covo di Nord Est a Santa Margherita Ligure. Un successivo appuntamento di Tatti dovrebbe essere con Georges Simenon, suppongo per i riflessi cinematografici molto ampi che ha avuto la sua immensa opera di narratore.</span></span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: medium;"><span style="line-height: 20.700000762939453px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: medium;"><span style="line-height: 20.700000762939453px;">Come vedete si tratta di appuntamenti interessanti. Mi auguro che possiate seguirli e che Tatti via via mi comunichi il suo calendario, man mano che la trasmissione prosegue.</span></span></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-66047218293148647342014-03-19T12:47:00.000+01:002014-03-25T11:09:47.707+01:00A DOMANDA RISPONDE<div style="text-align: justify;">
<b><i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Rispondo adesso agli ultimi commenti pervenuti, esattamente il 6 e il 10 di marzo, con una lunga divagazione sui "polar" degli anni '50.</span></i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Quelli del primo gruppo sono sette, stimolati dalla mia risposta: “Lettera (tardiva) a Renato Rosati”. Nell’ordine: interessanti le osservazioni di Enrico che ricordano alcuni “polar” famosi, alcuni dei quali hanno origine da romanzi decisivi nella storia del poliziesco francese. Alludo soprattutto a “Grisbi” e a “Rififi” (titoli originali, molto più intriganti: “Touchez pas au Grisbi” e “Du Rififi chez les hommes”).</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-WHCDWJWpN0Q/UymAdVciFpI/AAAAAAAAAks/rq4r1hDzq2g/s1600/Rififi_poster.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-WHCDWJWpN0Q/UymAdVciFpI/AAAAAAAAAks/rq4r1hDzq2g/s1600/Rififi_poster.jpg" height="320" width="228" /></a></span></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">Il primo è tratto da un romanzo di Albert Simonin, fondamentale nella storia del “polar” anni ’50 ma, soprattutto, in quella che riguarda la deliberata utilizzazione dell’”argot”, al tempo stesso parigino e malavitoso. In effetti Simonin resta una figura decisiva per tanti momenti della storia letteraria minore della Francia. “Grisbi” nel suo argot significa il denaro o i preziosi che provengono da un “colpo”. La parola, a suo tempo, ebbe notevole fortuna. Simonin è morto nel 1980, a 75 anni, ormai passato di moda, nonostante avesse scritto e pubblicato opere sino agli ultimi anni, sempre attingendo alle sue memorie di parigino proletario, occasionalmente tassista ma anche giornalista. E, in particolare, redattore, durante il periodo di Vichy, di pubblicazioni collaborazioniste per le quali era stato condannato a cinque anni di reclusione (nel 1954 fu liberato da un decreto di amnistia). Quando uscì il libro lo lessi (in francese) molte volte, attingendovi tutto un mondo di parole e di azioni, irreparabilmente consegnate alla Parigi del passato. Varrà la pena di precisare che l’edizione francese di “Touchez pas au Grisbi” era chiusa da un vocabolario di argot intitolato “Dictionnaire pour les non affranchis”. Vale a dire, letteralmente, “Per i non liberati (dalla schiavitù)”. Cioè per le persone perbene, viste, </span><span style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">nella logica del “milieu”, </span><span style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">come potenziali vittime naturali . Va precisato che chi non faceva parte dell’”ambiente” (vedi sopra), era chiamato “un cave” ed è quindi il destinatario predestinao di ogni possibile offesa. In ogni caso la figura del gangster crepuscolare “Max le menteur” descritto da Simonin in tre romanzi -Jean Gabin offerse un risalto eccezionale in “Grisbi”- resta, con la sua furbizia di malvivente perbene, intristito dal passare degli anni, una figura di rilievo in tutta la storia del poliziesco francese. </span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-1p8Gfyqdibc/UymAUIN5NNI/AAAAAAAAAko/iqCaan5zxtM/s1600/120px-Jean_Gabin_Touchez_Pas_au_Grisbi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-1p8Gfyqdibc/UymAUIN5NNI/AAAAAAAAAko/iqCaan5zxtM/s1600/120px-Jean_Gabin_Touchez_Pas_au_Grisbi.jpg" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Anche Auguste Le Breton (pseudonimo di Auguste Montfort, chiamato appunto “il bretone” a causa delle sue origini) ha rappresentato un momento decisivo nella storia del “polar” scritto, per scivolare poi lentamente in una organizzata banalità. Va detto che anche lui ha iniziato con l’autentico ritorno all’Argot della sua infanzia e della sua adolescenza scapestrata, consacrando all’argomento addirittura un dizionario, intitolato con un gioco di parole intraducibile in italiano, “Langue verte et noir dessins”. Nato nel 1913 (morì nel 1999), cresciuto in un orfanotrofio e poi in una casa di correzione, già a 18 anni frequenta piccole bande di teppisti e per alcuni decenni se la cava esercitando mestieri vari sino a diventare un “croupier” di case da gioco clandestine. Sembra che durante la guerra abbia partecipato alla resistenza e verso la fine degli anni ‘40, sospinto da una curiosa vocazione, abbia cominciato a scrivere. Inizialmente è attratto da descrizioni della sua gioventù avventurosa e le sue esperienze nel “milieu” (il primo libro, “Les hauts murs” è sostanzialmente autobiografico). Poi decide di attingere a quel che ha visto e udito e scrive un vero e proprio “polar”. Sarà “Rififi” (la parola in argot significa, o significherebbe, “tafferuglio”; "Les hommes" significa tassativamente "Gli uomini della malavita", gli altri non sono neppure presi inconsiderazione). Il romanzo è salutato da un successo immediato, al punto che la parola che dà il titolo al libro (ed al film che ne verrà tratto) diventa immediatamente famosa e finirà col tempo con l’essere accettata dal vocabolario Robert, il che significa che fa ormai parte del patrimonio della lingua francese. Le Breton, come Simonin, attinge all’argot corrente ed a quello della malavita, ma in lui il vocabolario sembra più aperto all’invenzione mentre quello di Simonin dà l’impressione di riposare su una maggiore attendibilità di lessico. Anche egli, come Le Breton, ha pubblicato un vocabolario di argot, intitolato prima, nel 1957, “Le Petit Simonin illustré, dictionnaire d’usage” e riedito nel 1968 con il titolo “Le Petit Simonin illustré par l’exemple”. Sia lui che Le Breton, trascinati dal successo, hanno scritto diversi libri (li elencherò, parlandone più ampliamente, solo se qualche lettore mi chiederà di farlo) da cui sono nati molti film di grande successo. Ricordo che il primo della serie per Simonin è stato appunto “Grisbi”, diretto nel 1953 dal grande Jacques Becker. Quasi per caso il film consentì a Lino Ventura, ex-lottatore divenuto organizzatore di incontri di lotta, un esordio significativo che testimoniò di un naturale, e insospettato, talento d’attore. Anche Le Breton scrisse poi molto (forse ancora più di Simonin) e venne largamente utilizzato dal cinema, dopo che l’inatteso Jules Dassin, già regista di punta di un certo cinema “duro” degli Stati Uniti, aveva diretto con grande successo il film tratto da “Rififi” (centrato su un eccellente attore belga, Jean Servais, il quale non ha avuto il successo che meritava). I primi libri di Le Breton sono stati portati sullo schermo e lui stesso poi ha dato origine ad una serie di romanzi tutti legati al nome di “Rififi” (a New York, sulla Senna, a Praga), in cui ha sfruttato il successo del film rendendolo una sorta di marchio di genere.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-zmUb0QUjz8Q/UymBt_wHPGI/AAAAAAAAAk4/VSB9iaVN8U4/s1600/1+images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-zmUb0QUjz8Q/UymBt_wHPGI/AAAAAAAAAk4/VSB9iaVN8U4/s1600/1+images.jpg" height="200" width="146" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Si tratta di due personaggi (appunto Simonin e Le Breton) e di una collana di libri e di film che sembrano irrimediabilmente collocati nel passato. Ma che io, per ragioni di età e di antiche esperienze di lettore, continuo ad avvertire vicinissimi a me.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Venendo agli altri contributi mi pare interessante quel che ha scritto Enrico e in particolare la sua allusione ai film italiani “carcerari” come “Nella città l’inferno” e, “Detenuto in attesa di giudizio”. Ve ne sono credo molti altri sul tema anche se spesso risolto in chiave comico-farsesca. Fra i tanti esempi mi viene in mente “Ladro lui, ladra lei” (1958) di Luigi Zampa dove Sordi, fedele alle tradizioni famigliari esercita con impegno la propria professione di ladro, andando regolarmente in prigione dove è accolto come se andasse all’albergo, in uno spirito di grande partecipazione collettiva. Fra le varie osservazioni di Luigi Luca Borrelli (che perde l’alloro di “giovane del Blog” !) mi piace quel che ha scritto di Melville. Trovo, in particolare, divertente la definizione (nata per ribadire “un solco” stilistico esagerato) secondo cui “Melville sta a Platini come Di Leo a Furino”: paragone calcisticamente impeccabile, che mi sembra rivelatore di un sottofondo juventino…Per quel che riguarda il fatto che io possa essere conosciuto dai ventenni grazie alle loro scorribande in rete, resta il fatto che la documentazione rinvenibile sia nella sostanza abbastanza scarsa. Un contributo decisivo potrebbe aversi se la Rai permettesse di attingere alle mie apparizioni sul teleschermo: da calcolarsi in centinaia, perché non solo limitate a presentazioni di film in senso stretto ma in numerose apparizioni in rubriche (penso a “Dolly” e a “Set”) ed in molte altre testimonianze di diversa natura. Purtroppo le Cineteche Rai non concedono, nemmeno a richiesta dei “protagonisti” l’uso del materiale. Che viene conservato non so per quali posteri. Ringrazio Rosati per il suo secondo intervento e gli confermo che la sua e-mail è stata inserita nel cosiddetto “elenco privilegiato” con gli indirizzi delle persone a cui viene comunicato ogni mio nuovo apporto sul Blog. Vengo infine all’intervento di Giulio Fedeli. Faccio osservare che egli dice di essere nato nell’anno di “Labbra proibite” (“Quand tu liras cette lettre”, 1953) con una sorta di civetteria al contrario perché si tratta dell’unico film fra quelli diretti da Jean-Pierre Melville che il regista abbia disconosciuto…Credo che Rosati e Borrelli possano compiacersi del successo che hanno ottenuto (le parole di Fedeli ne sono una testimonianza) mentre ringrazio le due segnalazioni bibliografiche. Il libro di Denitza Bantcheva mi tenta particolarmente. Cercherei di procurarmelo se sapessi dove ospitarlo in una biblioteca che ormai ha rotto gli argini. Ringrazio Rosellina, come sempre fin troppo affettuosa. La segnalazione della frase di Alberto Sorrentino su di me durante la rubrica di Fabio Fazio mi è giunta da diverse parti, come dico anche nella mia rubrica sul “Mercantile” pubblicata nel Blog il 17/03/2014. Per quel che riguarda la “Grande Bellezza” meditavo di scrivere qualcosa ma non ho ancora deciso…Infine un nuovo grazie a Rita M. per i suoi complimenti…</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">P.S.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Due ulteriori osservazioni che riguardano quel che ha scritto Giulio Fedeli. In senso stretto Rui Nogueira è arrivato prima di me, seppure per un problema di mesi. Il suo splendido libro, del 1973, su Jean-Pierre Melville (pubblicato in Italia, con molti anni di ritardo, da Le Mani con una mia prefazione) viene prima del mio articolo sul regista, che rappresentò una novità nella critica italiana, pubblicato nel numero maggio del 1974 della "Rivista del Cinematografo". L'ho ripreso nel 1979 nel mio libro "Le Camere di Lafayette", che è di fatto introvabile da molti anni. Se non lo utilizzerò in un libro antologico su di me sarei tentato di ripubblicarlo per intero nel Blog. Aspetto pareri dei lettori...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div>
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-44665178992786581272014-03-17T10:59:00.000+01:002014-03-17T10:59:02.897+01:00L'OSSERVATORE GENOVESE<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>Cari amici, </i></b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>vi avviso che ho messo nel Blog l'abituale rubrica domenicale sul "Corriere Mercantile".</i></b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>Come vedrete essa possiede un forte carattere personale!</i></b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>Molti cordiali saluti.</i></b></span><br />
<br />
<br />
<h2>
<b>VISTO CON IL MONOCOLO</b></h2>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b>PER FORTUNA SORRENTINO
MI DIFENDE</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><br /></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 18.399999618530273px;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Francamente volevo centrare la rubrica di oggi sull’anno di “lavoro” compiuto in questi giorni da Papa Francesco. Poi è subentrato un fatto curioso, di cui all’origine non sapevo niente. E cioè che Paolo Sorrentino, ricevuto da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, parlando occasionalmente del flusso disordinato e incontrollabile di film nella televisione di oggi abbia detto, pressappoco, che quando lui era ragazzo, Claudio G. Fava “era una specie di idolo perché creava un’aspettativa sul film che si andava a vedere…”. Un amico mi ha telefonato al mattino dicendo con voce allarmata “Hai saputo? Ma non hai sentito niente?!”. Alla mia età parole del genere fanno sempre pensare al peggio. Lì per lì mi è venuto un accidente, poi ho capito, ho telefonato a Fazio (non ci vediamo mai, ma lo conosco dai tempi del suo esordio alla Rai nel 1982, e con me è sempre gentilissimo) che mi ha confermato tutto. Gli ho chiesto se potevo avere un dvd, lui mi ha spiegato che non era necessario perché si poteva trovare tutto subito in internet (la mia ignoranza tecnologica è ripugnante). Ho controllato, ho sentito l’inattesa frase di Sorrentino (che non ho mai conosciuto), mi sono doverosamente stupito e ho deciso di chiedere a Claudio Trionfera, vecchio collega e da anni Capoufficio Stampa della Medusa, un indirizzo per ringraziare doverosamente il regista. Fatalmente la sua frase mi ha portato ancora una volta a riflettere sui miei ventiquattro anni di Rai (di cui sono tuttora, forse ingenuamente, orgoglioso) e sulla crudeltà con cui l’azienda si comportò con me al momento di andare in pensione. Un certo Celli arrivò con i cosiddetti “professori” come nuovo Responsabile delle Risorse Umane (ai tempi di Cavour e di Giolitti si diceva semplicemente Servizio del Personale, ma questo non è abbastanza per i nuovi tecnocrati) ben deciso a mandarmi via al più presto. Come tutti i principali dirigenti di una rete ero ai suoi occhi misteriosamente colpevole. Sapevo di essere invece uno di quelli che in lunghi anni di lavoro avevano salvato la baracca. E venni ingiustamente colpito alle spalle. In vent’anni non l’ho mai dimenticato. Per fortuna c’è gente (Sorrentino compreso) che si ricorda di me.</span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-6388911348286887622014-03-10T15:24:00.002+01:002014-03-10T15:27:00.281+01:00L'OSSERVATORE GENOVESE<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b><i>Ecco l'abituale puntata della mia rubrica domenicale sul Corriere Mercantile. In questa occasione ho provato un'infantile piacere a vedere che quasi, a caso, avevo fatto centro con la mia citazione su Borges...Prego controllare.</i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>VISTO CON IL MONOCOLO.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>AVEVO RAGIONE SU PAPA FRANCESCO.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Sono un po’ spaventato perché, ogni tanto, quel che accade dà ragione a cose che erano frutto di mie fantasticherie. Nella puntata di “Visto con il monocolo” del 22 aprile 2013 avanzavo delle ipotesi sulla psicologia di Papa Francesco (sempre senza numero) in qualche modo influenzata (al di là dell’origine piemontese dei nonni) dal potenziale peronismo che condiziona tutta la vita del suo paese Concludevo chiedendomi se nella mescolanza di “elementi tradizionali e…innovatori” tipici di Papa Bergoglio non agisse “una forma di insolita convivenza…proprio frutto del suo essere argentino (Un po’ Maradona, un po’ Borges)”. Nella chiusura del mio testo il nome del calciatore evocava la palese partecipazione sportiva del Papa, che da sempre – ne è socio con la tessera numero 88.235- fa il tifo per il San Lorenzo de Almagro, una delle cinque squadre più popolari di Argentina insieme con il Boca Juniors, il River Plate, il Racing e l’Independiente (non a caso uno dei soprannomi dei giocatori è “los cuervos”, cioè “i corvi”, per ricordare l’importanza di un sacerdote, padre Lorenzo Massa, nella fondazione del club). Invece il nome del grande scrittore era una mia fantastica evocazione intesa a implicare una delle grandi vette culturali dell’Argentina. Ebbene sul “Corriere della Sera” del 28 di febbraio è apparso un articolo di Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”- famosa rivista quindicinale della Compagnia di Gesù, ancor più importante da quando anche il Papa è un gesuita- in cui vengono rievocate le esperienze del ventottenne Jorge Mario Bergoglio, professore di letteratura presso un liceo gesuita, il “Colegio de la Immaculada Conceptiòn”. Egli nel 1964/65- era ancora un “maestrillo”, cioè un gesuita in formazione- creò per i suoi allievi un corso di scrittura creativa, che culminò in un volume di “Cuentos originales” scritti da otto alunni, con una prefazione di Jorge Luis Borges, che aveva allora 65 anni ed era già famoso nel mondo. Come abbia fatto Bergoglio per contattarlo e per ottenere una sua operosa collaborazione non lo so proprio. Ma certamente è una manifestazione di estrema capacità manovriera, ed anche una prova della mia “preveggenza”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-37576328757360456942014-03-06T12:02:00.000+01:002014-03-06T12:02:00.738+01:00A DOMANDA RISPONDELETTERA (TARDIVA) A RENATO ROSATI<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Caro Renato,</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">purtroppo rispondo con ritardo alla sua lettera pubblicata a commento del mio post “A domanda risponde” del 17 febbraio. Francamente non me ne ero accorto (non so come mai, visto anche che è considerevolmente lunga). Per fortuna è stato Lorenzo Doretti a farmi rilevare il mio errore ed ora cerco di riparare alla dimenticanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Lei mi chiede “quanto è sottile la linea di demarcazione che separa il noir italiano di ambientazione metropolitana dalle storie di vita del nostro Paese…Ambientate tra gli anni del dopoguerra e quelli del boom economico?”. È una domanda al tempo stesso invogliante e molto complessa, a cominciar dal fatto che parlare di “un noir italiano di ambientazione metropolitana” è già una presa di posizione. Visto che il primo noir in senso stretto è stato un appassionante frammento di cinema americano fra guerra e dopo guerra nella valutazione della critica francese. Un ulteriore frammento della sua domanda riguarda il rapporto (potenziale) fra i film pasoliniani di concitazione periferico-proletaria (“Accattone” e “Mamma Roma”) e “Una vita violenta” (tratto da un romanzo di P.P. Pasolini) e, ancora, il rapporto fra il “noir metropolitano italiano di chiara derivazione francese” e i film prima citati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Anche qui bisognerebbe arrivare ad una (sperabile) unificazione del vocabolario. Come ricordavo prima furono alcuni critici francesi a usare un espressione totalmente francese per indicare un fenomeno totalmente americano (uno degli “inventori” fu un curioso poeta svizzero residente in Francia ma totalmente formato in Italia, ed addirittura nato a Barletta: Nino Frank, personaggio minore ma straordinario). Parlare di “noir italiano” significa procedere ad un enorme allargamento del significato originario, e, anzi, dire che il “noir metropolitano italiano” è di derivazione francese, significa procedere anche qui ad una sorta di “annessione” culturale non so quanto giustificata. Il “noir” francese è un prodotto composito, che tende a sparire ed a riapparire, generazione per generazione e in cui si mescolano non solo un certo gusto dell’ambiente e della società (spesso in chiave apertamente metropolitana e, quando possibile, parigina) ma anche un’evocazione “etnica” spesso estremamente caratteristica. A volte ci si imbatte in alcuni tipici risvolti: la venatura della malavita corsa oppure di quella araba consentono caratteristiche invenzioni del genere e di genere, e via variando.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Infine la citazione di Fernando Di Leo implica una sorta di mia potenziale colpevolezza. Non so perché ho sempre trascurato il suo cinema, forse considerandolo una specie fragorosamente balistica di quella variazione poliziesca italiana che il sottilissimo critico Giovanni Buttafava aveva giustamente battezzato “il poliziottesco”. A indicare cioè un filone di cui avevo colto sin dall’inizio il carattere apertamente apprensivo, tipico della società italiana dell’epoca costretta a risvegliarsi bruscamente di fronte a fenomeni fino a quel momento impensabili. Rapine clamorose, sparatorie, potenziali colpevolezze nel seno della polizia, eccetera, bruscamente introdotte nel panorama del nostro cinema da un film del 1972 “La polizia ringrazia” di Stefano Vanzina ovvero Steno, padre dei due fratelli. Ma anche un genere che con l’andar del tempo avevo considerato fin troppo ovvio, e al più una manifestazione di produttiva furbizia nostrana, così da poter andare in giro per l’Italia riproponendo sempre lo stesso meccanismo città per città. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Mi accorgo di avere sin qui parafrasato le sue domande probabilmente senza fornire attendibili risposte. Ma vorrei prima consultare il mio amico Renato Venturelli (ho già avuto occasione di scrivere che lo considero il massimo esperto italiano di noir). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Intanto la ringrazio per le sue manifestazioni di stima e di affetto che probabilmente sono un po’ esagerate: in casi del genere si scrive sempre, pudicamente, “non le merito assolutamente” (ma come ha potuto conoscere le mie manifestazioni di entusiasmo per Jean-Pierre Melville? In genere sono contenute in scritti di molti anni fa e in un ciclo televisivo portato a termine non so quanti anni prima della sua nascita).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Tornerò sull’argomento. Se lei mi fornirà la sua e-mail provvederò ad includerla nell’elenco “privilegiato”, vale a dire composto da persone a cui invio un breve avvertimento ogni qualvolta apporto un nuovo contributo al Blog. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Intanto molti cordiali saluti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-32353055928697316112014-03-05T12:25:00.001+01:002014-03-05T12:25:51.186+01:00PRECISAZIONI<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><b>UNA PRECISAZIONE DI LUISA MORANDINI</b></span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Mi ha scritto Luisa Morandini figlia di Morando, ringraziandomi per gli elogi al vocabolario "di famiglia" e per i ricordi dell'Hotel Sorriso del Lido pubblicati nel Blog, per farmi presente un importante particolare riguardante il suo lavoro. Lo ricopio qui testualmente:</span></div>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><i><span style="background-color: white; color: #222222;">(...)Premesso che il Morandini lo facciamo "solo" Morando e io (Lia non ci lavora, e fino a quest'anno - a parte mio figlio Michele - non avevamo avuto la possibilità finanziaria di avere alcun altro autore), tutti i 4/500 film che aggiungiamo ogni anno ce li dividiamo tra noi (solo corti e serie TV sono stati fatti con la mano di miei ex studenti, giustamente incoraggiati con il nome). Cosa di cui Morando si è sempre (più o meno scherzosamente) lamentato.</span></i></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;">
<i style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Dall'anno prossimo, finalmente (autotassandoci) avremo una piccola mano da Antonello Catacchio. (...)</i></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;">
<i style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></i></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Capisco che Luisa volesse precisare i confini di competenza nella confezione del vocabolario, visto l'immenso lavoro (20.000 film nell'edizione cartacea e 25.400 in quella digitale) che il dizionario implica e che fino adesso è ricaduto tutto su Morando e sua figlia. Luisa mi ricorda anche un anniversario molto importante e per il quale io sono a disposizione.</span></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-40801328393474471522014-03-05T12:13:00.000+01:002014-03-05T12:13:04.945+01:00L'OSSERVATORE GENOVESE<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Cari amici,</span></i><div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">come al solito, ma con qualche giorno di ritardo, ecco la mia rubrica di domenica 2 marzo sul "Corriere Mercantile". Il tema che ho affrontato, lo dico impudicamente, mi sembra di notevole importanza. La ristrettezza dello spazio non mi ha consentito di trattarlo così come avrei voluto. Ad esempio ho dovuto trascurare ogni riferimento ai cosiddetti "Tatari di Crimea", essenziali per comprendere quel che sta succedendo non solo in Crimea, ma anche nell'Ucraina propriamente detta. Non è possibile riassumere qui la complicata vicenda. Mi limiterò a ricordare che nel 1792, con il trattato di Iassy (Iaşi) la Crimea era stata acquisita definitivamente allo stato russo. Da allora, credo, cominciò una migrazione russa che con l'andar del tempo ha definitivamente messo in minoranza l'originale popolazione tatara. Che parla una lingua chiamata "crimeano", appartenente al gruppo di sud-ovest (oghuz) delle lingue turche, e in gran parte professa la religione mussulmana di confessione sunnita. Nel corso dei millenni i Tatari hanno conosciuto vicissitudini di ogni tipo. Ma l'ultima, e forse la più tragica, è quella verificatasi durante la seconda guerra mondiale quando Stalin, accusando l'intera popolazione di essere al servizio della Germania nazista (forse perchè alcuni tatari aveva formato un reparto militante nell'esercito tedesco, la "Wolgatatarische Legion") fece deportare l'intero gruppo etnico nell'interno dell'immenso "impero" sovietico. In gran parte i Tatari vennero concentrati nel lontanissimo Uzbekistan. Diaspora che causò un enorme perdita di vite umane. Di fatto da allora la comunità tatara si trova in netta minoranza rispetto alla componente russa del paese che, nel giro di più di due secoli, è diventata largamente maggioritaria (complessivamente la popolazione della penisola ammonta a circa a 2.000.000 di persone). Nonostante ciò, dai tempi di <span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;">Chruščëv (quando</span><span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;"> esisteva ancora l'URSS) la Crimea venne attribuita all'Ucraina ed all'Ucraina è rimasta quando quest'ultima è diventata uno stato indipendente, quasi diviso a metà fra ucraini propriamente detti e russi. Il che spiega la semi-realizzata invasione delle truppe russe, poi bloccate all'ultimo momento. E palesemente accolta con entusiasmo la popolazione (ovviamente da quella russa e non da quella tatara).</span></span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;"><i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ho cercato qui di ridurre al minimo l'immenso deposito del passato storico che grava sulla Crimea, e quindi indirettamente sulla Russia e sull'Ucraina. Ma ho dato vita, nel mio (estremamente) piccolo, ad un minimo di quella divulgazione che solo da pochissimi giorni la stampa e la televisione italiana stanno cercando di operare, dopo non aver spiegato niente per mesi. Fra i mille particolari che ho appurato mi sembra esservene uno che, se è vero, è clamorosamente sconcertante. Sembra che nella capitale Kiev (2.758.000 di abitanti) la lingua prevalentemente usata sia il russo e non l'ucraino, nonostante che la città si trovi in quella parte del paese largamente di lingua ucraina. E' una notizia sbalorditiva come lo sarebbe se si apprendesse improvvisamente che la lingua abitualmente parlata a Roma è il francese ed a Parigi il tedesco. Su questo paradosso, all'interno di un paese che mi sembra essere tutto un paradosso, non ho trovato ancora una riga nei quotidiani italiani né una voce nei telegiornali.</span></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;"><i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ed ora ecco la rubrica:</span></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;"><i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;"><b>VISTO CON IL MONOCOLO</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;"><b><br /></b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;"><b>LE LINGUE BATTONO LE IDEOLOGIE</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;"><b><br /></b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 19.19999885559082px;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><div>
Ho notato che la stampa quotidiana (non solo quella italiana ma anche quella francese e anglofona) nutre spesso una curiosa indifferenza verso alcuni problemi linguistici fondamentali, sia nelle rispettive nazioni che altrove. Questo nasce a volte da un esasperato nazionalismo: si pensi alla Francia che fra l ‘800 e il ‘900 ha praticamente distrutto alcune sue lingue minoritarie ma importanti come l’occitano o quelle “straniere” come il Bretone, che è un idioma celtico, o il corso, che, con buona pace dei corsi, è un super-dialetto italiano, fra il toscano e il meridionale. </div>
<div>
Ma spesso accade qualche cosa di meno spiegabile: una sorta di rimozione collettiva per motivi ancora più oscuri. In questi ultimi mesi ne abbiamo avuto una riprova molto evidente. Riscontrabile negli articoli e nelle corrispondenze (televisione compresa) sulla crisi ucraina. Per mesi siamo stati inondati di informazioni sulla situazione politica sempre più grave, sugli scontri partitici sempre più aperti, sino ad arrivare di fatto alla guerra civile ed al ripudio (ed alla fuga) del presidente in carica. Analisi minute ci hanno informato sugli scontri ideologici in atto, senza fare mai parola del retroterra etno-linguistico assolutamente determinante che presiede la crisi ucraina. Solo nelle ultime settimane abbiamo cominciato a leggere notizie sul vero sottofondo che la determina: l’intreccio spesso rabbioso dell’invasione polacca e di quella russa sul fragile territorio ucraino e la sostanziale divisione linguistica che separa di fatto il paese: da un lato, diciamo da Odessa a Donetsk, una popolazione dal 40% a oltre il 50% di lingua russa e non ucraina, credo studiata come una lingua affine perché slava, ma ben distinta e diversa. Dall’altro, sino a Lviv, un succedersi di zone dove il russo è parlato da meno del 20% della popolazione. Divisione che trova una conferma puntuale nell’esito delle votazioni presidenziali del 2010: nella parte “ucraina” del paese Iulia Timoschenko, pro-europeista, riceve il 45,47% dei voti. Nella parte opposta Victor Ianukovich (poi eletto, ora rifugiato in Russia) riceve il 48,95% dei voti. </div>
<div>
Perché questa tardiva “intrusione” di un problema fondamentale? Vorrei saperlo.</div>
<div>
Claudio G. Fava</div>
<div>
(battute 2.208)</div>
</span></span></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-5180182289616061902014-03-01T12:00:00.000+01:002014-03-01T12:00:35.214+01:00“LA TV CHE MI PIACE” di Alessandra Comazzi.<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Venti anni di ricordi della nota critica televisiva de La Stampa.</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Segnalo a tutti la recente uscita di un libro di Alessandra Comazzi che, appunto, ha il titolo sopra riportato, e unisce un’ampia antologia di sue recensioni, di ritratti di personaggi televisivi, di rievocazioni di programmi d’epoca, e via citando. Un simpatico riandar con la memoria ai lunghi anni di lavoro in quello che da sempre è stato il suo giornale, prima come redattrice e poi capo servizio degli spettacoli, successivamente, come ora, collaboratrice di riguardo. Con la sua colonnina di valutazioni e segnalazioni quotidiane, che le consentono di commentare sagacemente l’attualità senza più quell’obbligo di “desk” pesante e continuo, come ben sa chi ha lavorato in una redazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Il libro di Alessandra è edito direttamente da “La Stampa” (prezzo euro 9,90) e lo consiglio per l’ampiezza e la complessa articolazione delle citazioni e dei rinvii. Credo di dover aggiungere che nella mia segnalazione c’è anche un motivo di forte vanità personale. Infatti in quella parte del libro che lega una serie di lettere dell’alfabeto a personaggi tipici del piccolo schermo (“B” come Buongiorno eccetera) nel capitolo “Cinema in tv” c’è una pagina intera dedicata a me e intitolata appunto “F come Claudio G. Fava” . Ringrazio Alessandra per le cose che scrive ed anche perché mi ringiovanisce di tre anni, precisando che sono nato nel 1932 (per la verità sono nato nel 1929 e, nei limiti del possibile, ringalluzzisco). E mi auguro che questa mia breve nota possa essere utile per i lettori del Blog. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-31314627280427995152014-03-01T11:39:00.000+01:002014-03-01T11:39:16.441+01:00A DOMANDA RISPONDE.<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><b>PRIME OPINIONI SUI DIZIONARI DI CINEMA.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">La pubblicazione delle mie note sui Dizionari di Mereghetti e di Morandini ha provocato già gli interventi di tre fedelissimi del “Gruppo di ascolto” del Blog. Rosellina ribadisce la sua fedeltà al Morandini. Lo stesso fa Enrico, che un tempo li acquistava entrambi e che ora, soprattutto per motivi di spazio (ne so qualcosa anch’io!) si limita al Morandini. L’ evocazione del Farinotti (ne fa menzione anche, con toni perplessi, Luigi Luca Borelli) ha carattere gioiosamente retrospettivo. Ho inviato a Mereghetti l’articolo pubblicato sul Blog. Mereghetti mi ha ringraziato con una e-mail precisando che, quello che io indico come “il nucleo ristretto dei suoi collaboratori”, ne rappresenta anche la totalità. Vale a dire che non ve ne sono altri: “pochi ma buoni” come scrive Paolo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Non mi pare di avere altre osservazioni da fare sui tre interventi, come sempre graditissimi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35806386.post-18240310846087447642014-02-25T18:33:00.002+01:002014-02-26T11:08:37.678+01:00DOVEROSA CITAZIONE DI DUE DIZIONARI DEI FILM: IL “MORANDINI 2014”, E “IL MEREGHETTI 2014”.<div style="text-align: left;">
<b style="text-align: justify;"><i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Si tratta di un ausilio quasi indispensabile per il professionista, l'appassionato e per lo spettatore che voglia semplicemente controllare un dato o un titolo rapportati alla programmazione televisiva.</span></i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Una volta all’ anno mi capita un avvenimento fortunato. E ogni due o tre anni un altro avvenimento doppiamente fortunato. Cioè l’apparizione di una nuova edizione del Dizionario Cinematografico di Morando Morandini. Il suo titolo, per l’esattezza, è “Il Morandini”, diventato ormai una equivalente definizione di un dizionario cinematografico. Infatti è uscito proprio adesso- mi è stato fatto pervenire con la consueta efficienza dalla dottoressa Lisci dell’Ufficio stampa della Zanichelli il “Morandini 2014”- come sempre a cura di Laura, Luisa e Morando (Laura è la moglie di Morando e la mamma di Luisa: il dizionario nasce dallo schedario che essa aveva accumulato ai suoi tempi e dopo la sua scomparsa il marito e le figlie, compresa Lia, lo ricordano così, oltre che con un annuale festival cinematografico, appunto il “Laura Film Festival”, che si svolge in estate nel paese di nascita di lei, Levanto, in provincia di La Spezia). L’altro avvenimento doppiamente fortunato a cui faccio riferimento prima, è l’apparizione di un altro grande Dizionario e cioè “Il Mereghetti” del 2014, che usciva prima ogni due anni ed ora ogni tre, che per questo è più corposo: due volumi per i film propriamente detti e uno per gli indici. Segnalo queste uscite con qualche mese di ritardo (spero di essere perdonato). Entrambe le edizioni sono state stampate nell’ottobre scorso, e quindi posso parlarne senza apparire troppo fuori tempo. Come dicevo prima nei confronti di entrambi gli autori credo di poter vantare un’ampia dote di consapevolezza critica, che implica, al tempo stesso, come ho detto prima, un profondo legame di amicizia. Da molti anni Paolo Mereghetti gode di tutta la mia fiducia, umana e professionale. D’altro canto a Morando Morandini sono legato da un antico rapporto di profonda e amichevole reciproca fiducia, che risale ai primi anni ’60, e quindi è più di mezzo secolo fa. Di sua moglie ho già detto, spero con una intensità che rievochi sia l’affetto che la stima per il lungo lavoro di schedatura che ha costituito la base di partenza del dizionario di famiglia. E in quanto alle due “bambine Morandini”, posso dire di averle conosciute quando entrambe frequentavano ancora la scuola elementare. Ad ogni mostra di Venezia le vedevo nel piccolo, periferico Hotel Sorriso del Lido, insieme ai loro coetanei, fra cui Giovanni Kezich, figlio di Tullio, e Oscar Cosulich, figlio di Callisto. Ora Lia, che abita da anni a Roma, è una notissima costumista di cinema, mentre Luisa, che ho già citato, è una delle principali collaboratrici di suo padre nella “confezione” del vocabolario. </span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Io appartengo ad una generazione di cinefili professionisti che per anni si sono alimentati con i dizionari del cinema di autori tutti stranieri, dopo il fondamentale Filmlexicon di Pasinetti, e cioè Sadoul, Halliwell, Maltin, Lourcelles, Tulard, eccetera. Ma ormai dal molto tempo il loro posto è stato preso da due italiani: Paolo Mereghetti, ogni due anni, e appunto Morando Morandini ogni anno. Entrambi sono vecchi amici, per cui consultando i loro testi rendo anche concreto ogni volta un rapporto d’affetto. Che coesiste, diciamo la verità, con un riflesso egoistico, vista la qualità delle opere. Guardiamo ai dati: il Morandini di questo anno comprende 25.000 film usciti sul mercato italiano dal 1902 all’estate del 2013. Più esattamente i 25.000 film sono quelli citati nell’edizioni on-line e in DVD (il DVD è allegato ad ogni volume) mentre l’edizione su carta fornisce la trama di circa 20.000 titoli. Il motivo sostanziale di interesse è rappresentato dal fatto che per ogni film vengono forniti alcuni dati essenziali, un conciso riassunto della trama, un giudizio di merito non di rado molto elegante, oltre che, attraverso stellette e palline, un riassunto del successo di critica e di pubblico. E naturalmente i dati favorevoli non si esauriscono in queste cifre. Complessivamente si tratta di 2048 pagine, il testo contiene, come sempre, schede monografiche su cicli e serie, elenchi di cortometraggi segnalati in vari festival, elenchi di serie tv di particolare interesse ed, oltre i soliti elenchi per titoli, attori e registi, ve ne è anche uno, come è tradizione del Morandini, di autori letterari e teatrali dalle cui opere sono tratti dei film (è una utilissima curiosità dell’opera). Come risulta evidente da questi dati si tratta di un lavoro collettivo di grande impegno e di grande risonanza. Naturalmente non è detto che si debba essere d’accordo con tutti i giudizi contenuti nel Dizionario (il quale, come tutte le opere consimili, è frutto dell’apporto di occhi e mani diverse, ovviamente coordinate sotto la direzione degli Autori, e quindi di opinioni variamente articolate). Ma, ripeto, si tratta nel complesso di un libro di prezioso e raffinato impegno che, di fatto, ha reso inutile il ricorso a fonti straniere, un tempo quasi inevitabili per lo specialista e l’appassionato. Vorrei precisare che il prezzo complessivo del libro più Dvd-Rom è di euro 37,60. E’ difficile pensare che acquistarlo non rappresenti un buon investimento.</span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Altrettanto dicasi del Mereghetti, che uscendo ogni due o tre anni è ovviamente più corposo. Gli indici fondamentali sono eguali in entrambi i testi, con la differenza che nel Morandini non c’è più elenco dei titoli originali che è presente invece nel Mereghetti, ma in compenso c’è il (raro) elenco degli “Autori letterari e teatrali”. Entrambi i Dizionari contengono, seppure con diversa elencazione globale, voci riguardanti i personaggi “seriali”. Ad esempio nel Mereghetti sono 56 le voci tematiche dalla “A” di “Agente 007” alla “Z” di “Zorro”. Altrettanto numerose sono le voci “biografiche” citate dal Morandini. Diverse sono spesso le voci minori. Ad esempio nel Morandini cita i “principali siti internet dedicati al cinema”, e via dicendo. Entrambi i Dizionari sono frutto di un ampio lavoro collettivo, ma mentre il Morandini cita in massa i “co-autori”(divisi in Collaboratori, Rilettura, Corti a cura di, Serie Tv a cura di, Redazione, Correzione Bozze, Copertina, Elaborazione automatica dei testi, Progetto grafico, Composizione, Software di consultazione, Immagini a cura di, Edizione on line, Coordinamento della stampa e confezione). Troppi perché io possa ricopiarli qui. Il Mereghetti si limita invece a citare un numero ristretto di collaboratori (presumo principali) che sono: Alberto Pezzotta, Filippo Mazzarella, Roberto Curti, Alessandro Stellino, Pier Maria Bocchi, Carlo Alberto Amadei e Elena Martelli Gracis.</span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">E’ stato per me un piacere ripercorrere con voi le comuni strade cinematografiche di due vecchi amici (a completamento dei dati specifici forniti per il Morandini ricordo che i tre volumi del Mereghetti, riuniti in un cofanetto, costano complessivamente 49,90 euro).</span><br />
<div>
<br /></div>
</div>
Claudio G. Favahttp://www.blogger.com/profile/09033380737859773130noreply@blogger.com4