Blog - Crediti


L'audio e i video © del Blog sono realizzati, curati e perfezionati da Lorenzo Doretti, che ha anche progettato l'intera collocazione.
L'aggiornamento è stato curato puntualmente in passato da diverse collaboratrici ed attualmente, con la stessa puntualità e competenza, se ne occupano Laura M. Sparacello ed Elisa Sori.

7 aprile 2010

Risposte a tre corrispondenti

Colpevolmente tendo a trascurare il mio blog, un po’per naturale tendenza al disordine un po’ per una sorta di pigrizia intellettuale che mi induce a non insistere una volta affrontato un tema (appunto una volta sola). Ma d’ora in avanti prometto che me ne occuperò fruttuosamente. Prima di tutto risponderò ai commenti che mi giungono. Sono così pochi che mi fanno scappare la voglia, ma Lorenzo Doretti sostiene che quel che scrivo io è a un tale livello che la gente rimane imbarazzata: vorrei capire se mi prende in giro o no. Poi, prometto che farò altre telefonate, come richiesto, e organizzerò delle apparizioni in video. Intanto per qual che riguarda la posta che è giunta fino adesso (appunto tre contributi in tutto) informo l’anonimo che mi ha scritto contestando l’esattezza della mia traduzione dell’espressione americana “The Hurt Locker” che lo ringrazio. Ho controllato meglio il significato del modo di dire (ho trovato un testo che parla di “vernacular” militare, cioè di gergo delle forze armate) e sono riuscito a correggere in tempo sia il testo pubblicato nel Blog che, soprattutto, quello destinato al libro di imminente pubblicazione, ad opera de “Le Mani”. Infine, le affettuosissime parole di Katerina B. mi hanno quasi commosso e la ringrazio “from the bottom of my heart”. Accetterei volentieri un incarico all’UNESCO, perché potrei unire un buon stipendio alla mia pensione. Ma non mi sembra un’ipotesi realizzabile. Se possibile, sempre con la decisiva collaborazione di Doretti, vorrei fornire in video le risposte alle vostre missive. Ma è indispensabile che le missive arrivino!

3 commenti:

SG ha detto...

Grandissimo signor G.,

Sono l'anonimo non-così-anonimo (SG sono le mie iniziali) di "The Hurt Locker".

Innanzi tutto le confermo l'assoluta attendibilità dell'ipotesi avanzata da Doretti a proposito della carenza di commenti. Aggiungo che non è facile scrivere a un mito. E no, non la sto prendendo in giro.

Sono molto lieto di aver potuto contribuire, sia pure per un dettaglio tutto sommmato irrilevante, alla correzione di un suo testo, che non mancherò di acquistare non appena sarà pubblicato (per ora sul sito dell'editore non c'è).
Mi sento come un credente che ha scritto al Papa per contestare un passaggio del catechismo, ottenendone la revisione.
Se domani - Toutatis non voglia - il cielo dovesse cadermi sulla testa, avrei l'unico rimpianto di non aver ancora visitato la Cappella Sistina, ma potrei morire felice.

Un ammiratore riconoscente.

P.S. Non me ne voglia, ma il testo nel Blog non è ancora stato corretto.

Principe Myskin ha detto...

Confermo, anche dal punto di osservazione del sudicio scompartimento ferroviario con cui sto arrivando a Pietroburgo, che scrivere al Divino è, se uno ha la minima comprensione della propria pochezza, un gesto che mette in diretto contatto con l'Idea Platonica di Inadeguatezza.

Inconcepibile l'idea di un dialogo, blasfema l'ipotesi di una domanda, sconcertante la pulsione a una tremebonda preghiera.

L'unica alternativa al silenzio è
stare goffamente sopra le righe, bulleggiare maneggiando riferimenti culturali con la perizia di un fabbro impegnato in un pas de deux.

Scrivere post assurdi e venefici come questi, insomma: fare brutte figure come sacrificio rituale.

Anche perché l'essenza del Nostro è il Tratto, e il Tratto non si può che guardare.


Principe Myskin

Principe Myskin ha detto...

Terminate le presentazioni, avanzo alcune blasfeme richieste.
Mi piacerebbe vedere in video:
a) (se già non è su queste pagine, sono poco pratico) il racconto del Corazziere che poteva cambiare la storia d'Italia, poi scomparso nel buio ferroviario.
b) rivedere lo spezzone (non ricordo di quale trasmissione) in cui una aspirante soubrette, alla domanda "chi era questo?" rivoltale dopo aver ascoltato la voce del Papa Buono ('e quando tornate a casa carezzate i vostri bambini, e dite: questa è la carezza del Papa') rispose: "Mussolini?". Desidero in particolare rivedere la faccia ineffabile del Nostro e dei suoi bravi compari.
Si tratta del momento più alto che ricordi della televisione recente, chilometri sopra a Morgan che recita i versi di Semiramìs, tra i fischi, sostenendo che manca la cultura e dimostrandolo contemporaneamente.
Ah, già, non era in televisione.