4 RISPOSTE ALLE MAIL SU TATTI SANGUINETI
Ringrazio i quattro corrispondenti che hanno inviato quattro post, tutti molto positivi e utili. Io cerco di rispondere a tutti quelli che scrivono, ma naturalmente ricevere posta specifica fa molto piacere, soprattutto se si tratta di elogi! Per una curiosa coincidenza io ho avuto per diversi decenni rubriche di corrispondenza con i lettori su pubblicazioni e giornali assai diversi tra loro (la più recente, tuttora in corso dopo diversi anni, è sulla rivista FILM D.O.C con il titolo, ispirato ad un ovvio gioco di parole, de "La posta di D.O.C Holliday"). Sono pertanto abituato ad un raporto bilaterale con i lettori che, ripeto, dura da moltissimo tempo.
Venendo in particolare ai post ricevuti a proposito dell'ultima telefonata, rispondo nell'ordine:
1) A Damiano Debiasi: concordo pienamente sulla genialità di Tatti, che è un vecchio amico. Per quello che riguarda la gentile offerta di Debiasi di "installarmi" nel suo canale collocato in Youtube, innanzitutto lo ringrazio del pensiero. Ne parlerò al più presto con Lorenzo Doretti e gli invierò una risposta entro la prossima settimana.
2-3) Grazie al primo Anonimo e per quel che riguarda il secondo Anonimo ho molto apprezzatto l'allusione al "domatore sornione" ed al "leone spettinato". Quella poi alle mie "vibrisse" è un invenzione antropo-animalesca di cui mi compiaccio.
4) Infine a Davide Barranca dico che in futuro ci sarà senz' altro un'altra telefonata a Tatti (che è un deposito imperdibile di aneddoti su almeno quarant'anni di cinefilia militante). Grazie per i complimenti che riguardano le telefonate: se esse esistono è, ancora una volta, merito di Lorenzo Doretti che ha inventato il Blog e che di fatto lo tiene in piedi.
Approfitto per rispondere al Post pubblicato il 2 maggio 2011 alle 2:10 am, che all'inizio dice "anonimo" ma reca la firma "Damiano". La missiva riguardava Jean- Marie Straub e sua moglie Daniéle Huillet, e i loro commenti a proposito di "Orizzonti di Gloria" di Stanley Kubrick. Le dirò subito che delle osservazioni della coppia Straub - Hulliet sono portato, a differenza di buona parte della critica italiana, a non tenere assolutamente conto. A suo tempo controllai alla Rai insieme a lui la sottotitolazione italiana di quello che resta forse, a mio parere, il miglior film di Straub, e cioè "Cronache di Anna Magdalena Bach" (1967). Dal primo all'ultimo momento Straub, che presumibilmente vedeva in me un'incarnazione del potere capitalistico e reazionario tipico dell'azienda televisiva, fu praticamente indisponente. Pur avendo allora una conoscenza relativamente limitata della lingua italiana egli contestò sistematicamente pressochè ogni mia osservazione. Mi ricordo di aver dovuto quasi alzare la voce per fargli accettare la didascalia "Capo della Polizia" per la battuta originale in tedesco "Polizei President", che lui voleva ad ogni costo venisse sottotitolato come "Presidente della Polizia". E io dovetti perdere un sacco di tempo per dimostrargli che la frase era totalmente priva di significato nella nostra lingua.
E' un particolare tipico del suo atteggiamento verso il mondo. Non credo sia una persona cattiva ma mi risultò di difficilissima frequentazione. Essendo lorenese mi parlò a lungo del trauma subito nell'autunno del '40, quando, tornato a scuola, apprese che l'insegnamento sarebbe stato non più in francese ma in tedesco. Lingua di cui lui, malgrado il nome dal suono germanico, tipico di molti abitanti della Lorena, ed anche dell'Alsazia, non sapeva una parola. Come è noto fu questa la conseguenza di un colpo di forza dei tedeschi che violarono le clausole dell'armistizio con la Francia, stipulato da pochi mesi, annettendo di fatto le due regioni a due "Gau" germanici confinanti. Come è noto la Lorena e l'Alsazia, nel fondo tedesche di cultura ma francesi oramai da secoli, furono strappate alla Francia nel 1871 dopo la sconfitta di Napoleone III, rimasero tedesche fino al 1918, alla fine di quell'anno vennero riprese dalla Francia e, come ho scritto prima, di nuovo "tedeschizzate" dal 1940 sino quasi alla fine della guerra.
In quanto alla moglie è ancora meno simpatica. Il giudizio di Straub sul film di Kubrick è, a dir poco, oltraggioso, e quello della Huillet è, per quel che ne colgo, letteralmente incomprensibile. E' difficile che io possa dire più di questo.
1 commento:
Domatore sornione pleno jure: dallo stacco inimitabile quando lo scarmigliato artista felino è improvvisamente balzato - ORRORE! - sul sembiante di Ciprì e Maresco ruggendo che "erano compagni di stanza!", e nascondendoli interamente sotto la sua regale stazza.
Tutti noi, pubblico avvertito, abbiamo capito che GIAMMAI ci avrebbe rivelato qualcosa su di loro, - Questa volta NO! - Saremmo dovuti passare sulla sua pelliccia!
E mentre non poche dame rinvenivano solo a pena, grazie all'effluvio di sali agitati dai premurosi cavalieri, solo un Domatore Sornione e Fatato sarebbe riuscito a fargli eseguire tutti quegli altri meravigliosi esercizi, con la grazia di due funamboli della mente.
Vi abbiamo visti come in equilibrio su una corda tesa, in alto, sullo sfondo della luna.
Non scendete, ma soprattutto NON SMETTETE.
:-)
Il Secondo Anonimo
(sarei propenso a rinunciare all'anonimato adottando questo gustoso nome d'arte)
(arte, si fa per dire, s'intende)
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