Visto che, via via, sto faticosamente completando e integrando l’elenco dei registi, ho comunque deciso di dare intanto una risposta ai primi due lettori che hanno scritto. Ringrazio il Principe per le lodi. In quanto a PuroNanoVergine lo ringrazio dei suggerimenti che, per la verità, sono quasi tutti accettabili. Il problema è che mi ero posto il limite di una citazione “breve”, nel senso di citare, accettare ed includere titoli con il massimo della severità. In questo senso posso avere esagerato: si veda il caso di “Kramer contro Kramer” che forse è il film di maggior successo di Robert Benton regista, per il quale ho cercato di tenere un profilo assolutamente elitario. Altrettanto dicasi per Costa Gavras visto che “Z” è stato probabilmente il suo maggior successo di produttore. Altrettanto problemi mi hanno posto “Scandalo a Filadelfia” e “Nata ieri” entrambi di Cukor. La mia preoccupazione era quella di essere selettivo al massimo, ma evidentemente in un caso come questo avrei dovuto comportarmi come ho fatto con altri registi. E cioè di mettere l’indicazione: “tutto”! Lo stesso dicasi per quel genio forse ambiguo ma fiammeggiante che fu Elia Kazan e quindi anche per “Splendore nell’erba”. Mi stupisce semmai aver omesso, ma forse per distrazione, un film di Losey che ho sempre amato molto, “Mr. Klein” proprio perché basato sull’ossessione del nome (Klein, che in tedesco significa “piccolo”, potrebbe benissimo essere un cognome ebraico askenazita). Una certa perplessità la desta invece “I compagni”. Monicelli è l’unico fra i registi qui citati che ho conosciuto personalmente, e credo assai bene (una volta feci con lui a Bologna per conto dell’università una sorta di conferenza sulla regia cinematografica che finì involontariamente con l’assomigliare ad una sorta sketch comico). Era un uomo geniale ed anche “I compagni” possiede diversi momenti notevoli, ma tuttavia non mi sembra essenziale nella sua filmografia.
Ho scritto queste righe proprio per far risaltare la difficoltà, la perigliosità, la vocazione paradossale e dolorosa di qualsiasi elencazione “ridotta” di nomi e di titoli. Ma tutto sommato si tratta anche delle prime osservazioni formali che mi sono state mosse e mi sembra logico dar prova non solo di generosità ma anche, e soprattutto, di ragionevole buon senso. Ho pertanto deciso di includere nell’elenco “tutti” i titoli che mi sono stati proposti. Per il futuro tornerò ad essere severo!
Ho scritto queste righe proprio per far risaltare la difficoltà, la perigliosità, la vocazione paradossale e dolorosa di qualsiasi elencazione “ridotta” di nomi e di titoli. Ma tutto sommato si tratta anche delle prime osservazioni formali che mi sono state mosse e mi sembra logico dar prova non solo di generosità ma anche, e soprattutto, di ragionevole buon senso. Ho pertanto deciso di includere nell’elenco “tutti” i titoli che mi sono stati proposti. Per il futuro tornerò ad essere severo!
2 commenti:
Ho letto con interesse la sua Birisposta. C'è un altro film che vorrei che fosse inserito nella lista (le chiedo quindi di fare gentilmente uno Bi/strappo alla bi/regola). Si tratta di "Dune" di David Lynch del 1984 tratto dall'omonimo romanzo di Frank Herbert. Il regista non mi piace molto, lo trovo un po' troppo pretenzioso e molte volte criptico (con "Muhload Drive del 2001 ha toccato l'apice della simbologia in 146 minuti e secondo me si è capito solo lui) anche se con "I segreti di Twin Peaks" e il tormentone "chi ha ucciso Laura Palmer?" ha segnato gli anni '90. Tra tutte le sue creature cinematografiche "Dune" resta un po' nel dimenticatoio, soprattutto quando si pensa a film del genere "fantascienza" e relative "guerre intergalattiche". Celato, superato e schiacciato dal colosso "Guerre stellari", con una trama sicuramente più semplice ed effetti speciali (quelli che poi pretendiamo da un film di tale genere) incredibili. In vero, la storia di "Dune" è di un'attualità devastante.
Se riesce a fare uno strappo alla regola...Grazie. Una cinefila in erba o meglio una divoratrice di film molto smemorata...
Quale onore!
Mi fa un immenso piacere l'inclusione dei film.
Grazie!
Su I Compagni mi tradisce una vicinanza politica con i protagonisti del film che, lo ammetto, influisce sul giudizio
(anche se la ricostruzione della Torino di fine ottocento mi ha affascinato, prescindendo da qualsiasi considerazione "di classe").
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