QUINTA PUNTATA DELLA NUOVA RUBRICA DI RECENSIONI DI OPERE CINEMATOGRAFICHE DEL PASSATO PROSSIMO
“Stasera ho vinto anch’io” di Robert Wise
“Stasera ho vinto anch’io” di Robert Wise
Il rapporto fra il cinema americano e la box è antichissimo e collaudato. Per restare nell’ambito del sonoro si va da “Il campione” (1931) di King Vidor con Wallace Beery e Jackie Cooper al “remake” di Franco Zeffirelli (1979) con Jon Voigh ed a molti altri titoli: “ Il sentiero della gloria” (1942); “Il grande campione” (1949); “Il bacio dell’assassino”(1955); “Il colosso d’argilla” (1956); “Lassù qualcuno mi ama” (1956) ancora di Robert Wise; “Città amara” (1972); la saga di “Rocky” dal 1976 - al 2006 con, e spesso di, Sylvester Stallone; sino ai più recenti “Cinderella man – Una ragione per lottare” (2005) e “The Fighter” (2010). Il quadrato della box si presta magnificamente alla mobilità ed alle variazioni stilistiche della macchina da presa. Fra tutti questi (e molti altri) film “Stasera ho vinto anch’io” di Robert Wise (1949) rappresenta uno dei risultati più alti: un aneddoto breve (72’), stringato, essenziale, lucidissimo nel dipingere l’onestà ostinata di un pugile al tramonto e un mondo della box povero e feroce. Wise (1914-2005) è stato un modesto e grande narratore, che spaziò dal cinema avventuroso al grande musical. Dal canto suo Robert Ryan, che abbiamo già visto in “Odio implacabile” fu un attore al tempo stesso scabro ed eloquente.
4 commenti:
Grazie di aver proposto "Stasera ho vinto anch'io" film che non ho visto e che recupererò con il dvd . Robert Ryan è un attore che non si può perdere.
Non voglio aprire un dibattito sugli innumerevoli film americani a tema pugilistico.
Ricordo solo di Kubrick, prima ancora de Il bacio dell'assassino, il suo cortometraggio d'esordio che dovrebbe intitolarsi Day Of The Fight.
Nel post su Bossi il dottor Fava si chiedeva chi fosse Carlo Bellerio: avendo la "fortuna" di vivere vicino alla via a lui dedicata ho dato un'occhiata alla targa che riporta un generico "Patriota"
Un film che non ho mai visto, ma che dopo questa ottima recensione, mi affretterò a recuperare. Dello stesso regista ho particolarmente apprezzato l'inquietante "Gli Invasati", un lavoro forse meno popolare di altri della lunga filmografia di Wise, ma - a mio avviso - assolutamente degno di nota.
Non lo vedevo da tanti anni, grazie della segnalazione. Il mio personaggio preferito il cieco che si fa raccontare il match e istiga a colpire gli occhi.
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