Come al solito pubblico qui la mia abituale rubrica settimanale sul "Corriere Mercantile". Che questa volta, per un problema di affollamento di pagine, è stata pubblicata anziché domenica 17 Marzo lunedì 18 Marzo. Nell'edizione del Mercantile che, in omaggio ad una vecchia tradizione, reca la testata "Gazzetta del Lunedì". Dove quando era veramente un quotidiano settimanale ho lavorato per anni ed ho imparato ad impaginare (ovviamente, come osava allora, col piombo). Titolo originale "Papa Francesco I troverà troppo sontuose le guardie svizzere?"
Molti saluti a tutti.
VISTO CON IL MONOCOLO
PAPA FRANCESCO E LE GUARDIE SVIZZERE
Come tanti ho seguito
le febbrili cronache televisive del Vaticano e fatalmente, più di una volta, mi
è caduto l’occhio sui Corpi Armati Pontifici. Da un lato c’erano gli uomini della
Gendarmeria Vaticana e dall’altro le Guardie Svizzere. I primi sono gli eredi
(l’uniforme del 1816 era vagamente napoleonica) dei Gendarmi Pontifici aboliti
nel 1971, con improvviso sussulto anti-militarista, da Paolo VI, e ripristinati,
seppure con divisa diversa, da Papa Wojtyła. I secondi, ribadendo un’antica
vocazione svizzera (nel medioevo essi alimentavano le migliori milizie
mercenarie del mondo), dal 1506 forniscono una pittoresca ed efficiente guardia
personale del Papa. Vedendoli gli uni e gli altri di fronte, mi son detto più
di una volta, guardando gli Svizzeri: “Ma allora è vero che esistono etnie,
popoli, divisioni razziali, chiamatele come volete, più portate degli altri al
mestiere delle armi?”. In effetti vedendoli di fronte i Gendarmi (che sono
professionisti) sembravano dilettanti, e gli Svizzeri (che sono dilettanti)
sembravano professionisti. I primi, circa 130, sono dotati di un modernissimo
centro operativo tipo telefilm poliziesco e danno vita anche ad un reparto di
“teste di cuoio” chiamato GIR (Gruppo di Intervento Rapido) e ad un altro di
artificieri anti sabotaggio. I 110 Svizzeri sono invece dei giovanotti fra i 18
e i 30 anni, che hanno fatto servizio militare in patria, dispongono di una
“maturità medio-superiore” e scelgono di fare per qualche anno questa
particolare esperienza romana. In maggioranza sono svizzeri-tedeschi, che
provengono dai vecchi cantoni cattolici (Uri, Schwyz, Unterwald, Nidvaldo,
Obvaldo, eccetera, ma sono previsti anche romandi e ticinesi), che innestano la
loro “Vacanza romana”, all’interno di un esperienza militare totalmente fuori
del tempo. Risultato è che sfilano, manovrano, presentano le alabarde con una
precisione micidiale mentre (l’ho visto con i miei occhi) su tre gendarmi due
facevano dietro front a sinistra e uno a destra.
Sono un’incredibile
testimonianza di un lontanissimo passato, di un’Europa scomparsa. Non vorrei
che Papa Francesco I, cedendo agli impulsi di un tempestoso egualitarismo
argentino, li abolisse.
1 commento:
Grazie per questo articolo ! Non so se Papa Francesco abolirà le Guardie Svizzere, ma a me hai dato delle notizie su di loro che mi mancavano!(comunque speriamo che rimangano)
Posta un commento