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31 luglio 2013

A DOMANDA RI-RISPONDE

Due brevi righe di commento riguardanti i post apparsi dopo la pubblicazione del “ A Domanda risponde” del 24 di Luglio. Per quel che riguarda Rosellina Mariani, il doppio intervento del Principe Myskin e “bollicine” ho deciso, fra qualche tempo, di scrivere un (forse) breve ma fortemente autoritario intervento a proposito di “The Tree of life”. 
Per quel che riguarda invece Luigi Luca Borrelli lo ringrazio per quel che ha scritto a proposito del mio intervento su Lubitsch. Anche qui, fra qualche tempo, penso ancora di intervenire sul tema perché debbo approfondire molte cose. Per quel che riguarda von Sternberg, Fritz Lang e George Cukor (si pronuncia “zucor” e in ungherese significa, curiosamente, “zucchero”) non vi è dubbio che i primi due fossero “asburgici”, come ha scritto Borrelli. Cukor, nato negli Stati Uniti da genitori ungheresi, lo era evidentemente in modo molto indiretto ma in qualche modo antropomorfico, visto che appunto gli Asburgo riunivano l’impero d’Austria e il Regno di Ungheria in una sola entità. L’origine ebraica era invece esplicita in Sternberg (il “von” credo fosse una sua invenzione) e in Cukor. In modo, invece, estremamente indiretto in Fritz Lang. Non mi risulta infatti che suo padre fosse ebreo lo era invece la madre (si chiamava infatti “Schlesinger”, che credo sia appunto un cognome askenazita) ma di una famiglia convertita al cattolicesimo. Poiché gli ebrei considerano determinante ai fini dell’eredità religiosa e “nazionale” la madre e non il padre (mater sempre certa est) da un certo punto di vista Lang potrebbe essere considerato ebreo ma in certo modo, come dire, indiretto e “involontario”. Austriaco, anche se credo poi naturalizzato tedesco, lo era fuori di dubbio, visto che in guerra era stato ferito diverse volte, e in particolare, per quel che mi risulta, sul fronte italiano. Come è noto nella sua vita intensa c’è una curiosità paradossale. Sua moglie (credo la seconda) e sua collaboratrice alla sceneggiatura, fu Thea von Harbou che pressappoco nel periodo in cui Lang stava maturando la sua fuga all’estero divenne apertamente nazista, iscrivendosi allo N.S.D.A.P.  (Nationalsozialistiche Deutsche Arbeiterpartei e cioè Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori ) che era appunto il pomposo nome intero del partito. 

2 commenti:

Rosellina Mariani ha detto...

Aspetto con con curiosità il tuo intervento su "The tree of life" sarà sicuramente interessante e originale ed esaustivo come lo sono le tue critiche cinematografiche. Grazie per l'articolo!

Principe Myskin ha detto...

Mi associo e, da antico rivoluzionario, protesto già per la minacciata brevità dell'intervento su The tree of life