Blog - Crediti


L'audio e i video © del Blog sono realizzati, curati e perfezionati da Lorenzo Doretti, che ha anche progettato l'intera collocazione.
L'aggiornamento è stato curato puntualmente in passato da diverse collaboratrici ed attualmente, con la stessa puntualità e competenza, se ne occupano Laura M. Sparacello ed Elisa Sori.

9 dicembre 2013

NOTA INTEGRATIVA DELLA MIA RUBRICA PUBBLICATA SUL MERCANTILE

Qui di seguito troverete alcune precisazioni, le quali fanno riferimento al testo (pubblicato successivamente a queste righe introduttive a causa del meccanismo grafico proprio del Blog). Nell'originale mi stupivo della pronuncia sdrucciola di Cuperlo ma non avevo spazio per approfondire il tema (a causa del solito sbarramento delle 2.200 battute).

In realtà ho fatto qualche ricerca in internet e mi sono accorto che altri hanno avvertito la stessa perplessità. Vi è chi ha avanzato l’ipotesi che sia frutto dell’italianizzazione dello sloveno “Koper” o del croato “Kuper”, cioè Capo d’Istria. Altri pensano che l’originale fosse un cognome ungherese, anch’esso italianizzato a forza, come capitò largamente a Trieste durante il fascismo. In ogni caso l’unica città in cui si trova il cognome Cuperlo sembra sia proprio Trieste, dove l’uomo politico è nato.
Per quel che riguarda la collocazione come attore in uno sceneggiato seriale, bisognerà precisare che pensavo a qualche prodotto medio di Rai Uno, con la tradizionale mescolanza di scrupolo ma anche di approssimazione etnologica nell’attribuzione delle parti agli attori. La citazione di Dollmann come potenziale “rimando” a Gianni Cuperlo “attore” potrà sembrare maligna ma in realtà nasce solo dal desiderio di trovare un’attendibile equivalente “romanzesco”. Eugen Dollmann (1900-1985) fu in effetti un personaggio curiosissimo, confinato tutt’ora in una sorta di nube storiografica, in cui si mescolano realtà e fantasia. Sembra che all’origine non fosse particolarmente nazista (fra l’altro non aveva mai prestato servizio militare) ma è certo che Hitler lo nominò “standartenführer”, cioè Colonello delle SS, a quanto sembra conquistato dalle sue conoscenze della storia italiana, e in particolare della storia dell’arte. In origine si dice che si sia  laureato in filosofia, come lo è invece sicuramente Giuseppe Civati detto Pippo, il quale ha appunto conseguito il dottorato di ricerca, e in particolare sembra si sia prevalentemente preoccupato di filosofia risorgimentale. Ho terminato il mio articoletto dicendo che chiunque avesse vinto avrebbe comunque vinto il monoscopio, cioè l’immagine televisiva fissa che un tempo imperversava nel piccolo schermo e che probabilmente i più giovani non hanno mai visto. Non ci voleva molto a pronosticarlo: Renzi ha imperversato televisivamente da diversi mesi a questa parte, ed il meccanismo di “pescaggio”, tipico in casi del genere, è ancora una volta una riprova della fondamentale e decisiva importanza di una immagine micidialmente ripresa dal “piccolo schermo”.

1 commento:

Rosellina Mariani ha detto...

Ancora una volta mi stupisco della tua infinita cultura!
Grazie