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1 ottobre 2010

Un debito con Alan Furst

Tempo fa avevo fatto cenno, qui nel blog, di uno scrittore di “spy-stories”, Alan Furst, da me scoperto grazie ad un articolo del mio amico Natalino Bruzzone nel Secolo XIX. Mi ero ripromesso di tornare sull’argomento e mantengo la promessa. Si tratta di un personaggio molto interessante, un americano nato a New York nel 1941, cresciuto nell’ Upper West Side di Manhattan e poi per lunghi anni residente in Francia, dapprima per qualche tempo a Sommières, a 28 chilometri da Montpellier, nella cui Università ha insegnato, e poi per lunghi anni a Parigi, la sua città di elezione che lui definisce “il cuore della civiltà”. Attualmente è tornato a vivere negli Stati Uniti ed esattamente a Sag Harbor, (Long Island), cittadina a circa cento miglia da New York. Non è mai stato giornalista in senso strettamente professionale ma ha un ampio passato di collaborazione con pubblicazioni americane diversissime fra loro (mi limiterò a citare “Esquire”, “International Herald Tribune”, “The New York Times”, ecc.). Divenne Bachelor of Arts (B.A.) all’Oberlin College nel 1962 e nel 1967 Master of Arts (M.A.) alla Penn State, l’Università Statale della Pennsylvania. Cominciò a pubblicare libri nel 1976, ma il suo primo successo arrivò nel 1988 con “Night Soldiers” che è considerato il primo di una serie di romanzi (tuttora undici), uniti da una comune vocazione, e cioè dall’amore e dalla curiosità di Furst per l’Europa, in particolare dal ‘36 al ’40 ed ancor più per le nazioni balcaniche e, più largamente, per tutte quelle che furono poi trascinate nella seconda guerra mondiale. Mi pare utile riportare qui (senza ritoccare il testo inglese) l’elenco dei suoi romanzi, appunto della serie “Night soldiers”, così come appare in internet, in Wikipedia. Lo trascrivo letteralmente, con una precisazione che mi pare fondamentale. Purtroppo, solo 4 dei romanzi della serie sono stati tradotti in italiano, pubblicati da editori diversi dato che lo scrittore non è (ancora) divenuto un caso letterario di successo. Pertanto ho aggiunto fra parentesi, in questi quattro casi, i titoli italiani.

Night Soldiers novels:
1. Night Soldiers, 1988
2. Dark Star, 1991 (L’ombra delle stelle)
3. The Polish Officer, 1995
4. The World at Night, 1996
5. Red Gold, 1999)
6. Kingdom of Shadows, 2000 (Il regno delle ombre)
7. Blood of Victory, 2003
8. Dark Voyage,2004
9. The Foreign Correspondent, 2006 (Il corrispondente all’estero)
10. The Spies of Warsaw, 2008 (Le spie di Varsavia)
11. Spies of the Balkans, 2010
Una ulteriore precisazione di Wikipedia consente di individuare nel ciclo i personaggi che compaiono in più di un romanzo, anche se in linea di massima i protagonisti sono tendenzialmente diversi.
Ecco l’elenco:
• Ilya Goldman, NKVD (Night Soldiers, Dark Star, Kingdom of Shadows, The Foreign Correspondent)
• Colonel Vassily Antipin (Night Soldiers, Red Gold)
• Colonel Anton Vyborg, Polish military intelligence (The Polish Officer, Dark Star, The Spies of Warsaw)
• Count Janos Polanyi (Kingdom of Shadows, Blood of Victory, Dark Star, The Foreign Correspondent)
• S. Kolb, British agent (Dark Voyage, The Foreign Correspondent, Spies of the Balkans)
• Dr. Lapp, German military intelligence (Kingdom of Shadows, The Spies of Warsaw)
• Boris Balki, Russian emigre bartender in Paris (Kingdom of Shadows, Blood of Victory)
• Mark Shublin, Polish painter (Kingdom of Shadows, The Spies of Warsaw)
• British intelligence operatives in Europe (mainly Paris), such as:
o Lady Angela Hope (appears in Night Soldiers and Dark Star; mentioned in Red Gold, The Foreign Correspondent, Kingdom of Shadows, Blood of Victory)
o Mr. Brown (Night Soldiers, Blood of Victory, Dark Voyage, The Foreign Correspondent).

Una particolare manifestazione dell’amore di Furst per Parigi è ribadita dal fatto che in ogni romanzo c’è almeno un riferimento ad un locale parigino, la Brasserie Heiniger .
In attesa di tornare ancora una volta sull’argomento, vorrei limitarmi qui a dire che, in genere, nei suddetti romanzi di Furst la rievocazione d’epoca, (nel “Il corrispondente all’estero” tutta la parte finale è centrata sulla Genova del tempo, comprese le citazioni del Secolo XIX) è minuziosa. Ad esempio la descrizione di città e cittadine che via via cambiano nome a seconda del cambiamento di nazionalità, è appassionata, minuta e spesso toccante.
Dei quattro suoi libri pubblicati in italiano quello che mi è piaciuto di più è senz’altro “Le spie di Varsavia”, con una serie di allusioni e descrizioni che rievocano un affascinante mondo perduto. Due dei libri, e cioè “Il regno delle ombre” e “L’ombre delle stelle”, esauriti nelle librerie italiane, li ho trovati grazie ad un negozio di libri usati che si chiama:
“La botteghina del libro”, Via G. Regnoli, 48 -47100Forlì
tel.+390543370227
(Si sono dimostrati con me puntuali ed efficienti,ed i prezzi mi sono apparsi ragionevoli: uno dei due libri costava solo 2,50 €!).
Furst mi sembra uno scrittore di talento, veramente degno di riallacciarsi alla miglior tradizione anglosassone della “spy-story” di grande livello.
Fra non molto tornerò una terza volta sull’argomento.
Claudio G. Fava

3 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Perche non:)

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