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26 luglio 2012

9 - Alcuni film americani che conviene avere visto - Bandiera gialla

NONA PUNTATA DELLA RUBRICA IN CUI SI "RECENSISCONO" OPERE CINEMATOGRAFICHE DEL PASSATO PROSSIMO
Bandiera Gialla (Panic in the Streets) di Elia Kazan (1909-2003)

E’ un film del 1950 interpretato da Richard Widmark (dottor Clinton Reed), Barbara Bel Geddes (Nancy Reed), Paul Douglas (l’agente Tom Warren) e da Jack Palance nella parte di Blackie (qui probabilmente all’esordio, il suo vero nome era Volodymyr Palanhiuk). Il pavido Raymond Fitch è interpretato da Zero Mostel, grande attore di carattere, molto stimato da Kazan e messo da parte durante il periodo del cosiddetto maccartismo. Poldi è interpretato da Guy Thomajan. Lo sceneggiatore fu Daniel Fuchs, la supervisione alla sceneggiatura di Stanley Sheur, la sensibile fotografia in bianco e nero di Joe Mac Donald. La versione italiana del film è doppiata, per le parti principali, da attori che conosciamo poco: Widmark è doppiato da Adolfo Geri, Douglas da Gaetano Verna, Barbara Bel Geddes da Clelia Bernacchi. Nei personaggi minori si ritrovano invece le voci famose di Giorgio Capecchi, Giuseppe Rinaldi, Luigi Pavese, eccetera. Mi sembra interessante riportare qui una dichiarazione del regista a proposito del film: “Avevo deciso di non essere più schiavo di un copione e in Bandiera Gialla per la prima volta l’ho trascurato. Avevamo un camion di accessori con una macchina d ascrivere dove ogni mattina lavoravo con lo sceneggiatore (adattamento Daniel Fuchs, supervisione: Stanley Sheuer). La sceneggiatura all’inizio era mediocre ma potevamo riscrivere ogni scena-e soprattutto utilizzare i colori e la straordinaria ricchezza di New Orleans. Abbiamo girato nelle strade dei bordelli, nei bar malfamati, sui moli. Ho mantenuto un tono di improvvisazione per tutta la lavorazione del film invece di osservare rigidamente il testo scritto. Nessuno dello studio controllava il nostro lavoro: non si sapeva mai dove sarei andato l’indomani e abbiamo fatto delle riprese in ogni quartiere della città cosa che faceva impazzire tecnici e attori. Alcuni si lamentavano delle mie decisioni improvvise di prendere la barca o il treno. Però mi sono più divertito che in tutti i miei lavori precedenti.” (Dall’intervista di Michel Ciment riportata in “Elia Kazan” a cura di Edoardo Bruno) Bandiera Gialla è il sesto lungometraggio di Elia Kazan preceduto, oltre che da due brevi documentari del 1937 e del 1945, da cinque film di fiction propriamente detti: “Un albero cresce a Brooklyn” (1945); “Il mare d’erba” (1947); “Boomerang, l’arma che uccide” (idem); “Barriera invisibile” (idem); “Pinky la negra bianca”(1949). Kazan arrivò al cinema e ottenne un certo successo sin dall’inizio dopo una lunga e fortunata attività di uomo di teatro: attore, in almeno dodici spettacoli diversi, dal 1930 al 1941; regista, dal 1934 al 1964, di quasi trenta spettacoli, molti di successo. Abile e addestrato sin dall’inizio nel cinema al controllo e alla direzione degli attori, si impratichì rapidamente nel linguaggio delle immagini, via via dimostrando una conoscenza sempre maggiore ed una personalità estremamente adatta al nuovo mezzo di comunicazione. Per scrupolo cito qui anche i film successivi a “Bandiera Gialla”: “Un tram che si chiama desiderio” (1951); “Viva Zapata!” (1952); “Salto mortale” (1953); “Fronte del porto” (1954); “La valle dell’Eden”(1955); “Baby Doll-La bambola viva”(1956); “Un volto nella folla” (1957); “Fango sulle stelle” (1960); “Splendore nell’erba” (1961); “Il ribelle dell’Anatolia (America America)” (1963); “Il compromesso” (1969); “I visitatori” (1972); “Gli ultimi fuochi” (1976). Dopo questo film non vi sono tracce di altre opere di Kazan, che morì come si è detto nel 2003 a 94 anni, dimenticato dai produttori ma non dagli appassionati di cinema. Si tenga conto del fatto che diversi suoi film degli anni ’50 furono non solo un successo ma anche un vero caso internazionale: “Un tram”; “Fronte del porto”; “Baby Doll”, eccetera. Fra tutti quello forse più toccante è “America America” dove Kazan ripercorre idealmente il cammino dei genitori. Infatti Georges Kazanjoglu e Athena Simanoglu appartenevano entrambi alla minoranza greca della Turchia (parlavano greco in casa e turco fuori). Quando Elia era piccolissimo i genitori si trasferirono a Berlino, poi tornarono ad Istanbul e infine emigrarono negli Stati Uniti, arrivando a New York nel 1913. Qui visse Kazan, dall’età di 4 anni fino alla morte, identificandosi profondamente con la città, le sue caratteristiche ed i suoi problemi. Figura decisiva nella storia del cinema americano da metà degli anni quaranta sino alla metà degli anni settanta, Kazan lo è stato anche per tutta quella Hollywood che fisicamente e moralmente fa capo a New York. All’inizio degli anni cinquanta fu protagonista di un momento molto discusso dei processi mossi dalla speciale commissione del Congresso degli Stati Uniti contro i comunisti. Kazan ammise di esser stato iscritto al partito comunista americano e di essere poi stato praticamente espulso per motivi ideologici. Profondamente anti-staliniano, almeno dalla firma del patto Molotov-Ribbentrop del 23 agosto 1939. Kazan ha rivendicato il diritto, in un momento molto particolare della lotta ideologica nel mondo, di denunciare il suo passato e quelli che erano stati obiettivamente i suoi compagni di militanza e quindi, almeno potenzialmente, di tradimento. (Il Dvd del film, su cui ha lavorato Doretti, è stato acquistato attingendo al sito E-bay.it, ed è costato 16,49 euro comprese le spese di spedizione).

3 commenti:

Rita M. ha detto...

Ho visto più volte tutti i film di Kazan da Lei indicati (tranne "Un albero cresce a Brooklyn" che vidi solo una volta, avrò avuto non più di otto anni, e mai più da allora; chissà se è mai più ripassato in tv...): era un regista sublime, ma forse, anche in questo caso,come in molti altri, l'uomo fu minore dell'artista (per la questione delle denunce). Grazie per averlo ricordato!

Rosellina Mariani ha detto...

Credo di essermi innamorata del cinema vedendo da ragazzina " Fronte del porto" di Elia Kazan e da allora il cinema mi ha appassionata...
" Bandiera gialla" è uno dei miei preferiti : la bravura degli attori ( Jack Palance è insuperabile nel recitare la cattiveria) e quegli straordinari movimenti di macchina!!
Grazie di questo bel regalo, comprerò il dvd per rivedermelo

Rear Window ha detto...

Questo è un film che non ho mai visto e che provvederò a recuperare al più presto. Curiosamente però, proprio in questi giorni, ho visto per la prima volta un altro film di Elia Kazan: "Un volto nella folla", che ho trovato notevolissimo, sia per la straordinaria attualità dei temi affrontati, sia per la qualità delle interpretazioni dei protagonisti.