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27 febbraio 2013

TORNA D'ATTUALITÀ' IL PARAGONE FRA COLUCHE E GRILLO


 In questi giorni non è difficile trovare nella stampa francese dei rinvii, che prendono occasione dal trionfo italiano di Beppe Grillo, alla figura di Coluche. Questi fu un comico francese popolare in cabaret e in televisione che ebbe un attimo di grandissima notorietà quando si candidò, un po’ per scherzo e un po’ sul serio alla presidenza della Repubblica francese. Ma non è un rilievo che hanno fatto tutti. In internet abbiamo trovato un articolo (in data 8 settembre 2007) di Eric Jozsef, corrispondente da Roma di Libération, in cui il giornalista, segnalando le iniziative di Grillo che aveva organizzato in duecento città italiane una grande dimostrazione di insofferenza verso i politici nostrani, faceva un parallelo appunto fra Coluche e Grillo; scrivendo anzi che quest’ultimo era un “personnage à mi-chemin entre Coluche et Micael Moore” e che già in quell’anno il sito web di Grillo era il più visitato in Italia ed addirittura al tredicesimo posto nella classifica mondiale! 


Come si vede l’attuale successo del mio concittadino viene abbastanza da lontano se un giornalista francese se ne era accorto quasi sette anni fa. Evoco adesso l’argomento perché proprio in questo Blog in data 25/05/2012 avevo pubblicato un articoletto intitolato “Beppe Grillo è l’erede italiano di Coluche (o no?)”, ricordando che i due personaggi, vicini per età (uno è del 1948 e l’altro del 1944 avevano in comune, almeno in apparenza, tante cose. L’aggressività verbale, il successo popolare, il “buonsensismo” esplosivo, l’essere qualche modo figlio di immigrati (Coluche nato a Parigi da un italiano della provincia di Frosinone, Grillo nato, credo in Valbrevenna da un marchigiano). La voglia automatica di integrazione, faccio rilevare ora, era ribadita dalla vocazione vocale: Coluche ribadiva la “pariginità” dell’accento e del vocabolario, Grillo denota un’ indubbia cadenza genovese, tipica, mi verrebbe fatto di osservare, di chi ha la “cocina” locale ma di fatto ignora il dialetto. Le mie rievocazioni di Coluche le avevo anche ribadite in una mia piccola rubrica intitolata “Salvate la Tigre” che appare, più o meno mensilmente, nel settimanale Film TV. Nella puntata del 17 novembre 2012 facevo appunto presente che uno dei pochi ad accorgermi di Coluche in Italia (lo vedevo in televisione ad “Antenne2” che allora poteva essere seguita a Roma) ero stato proprio io. Che negli anni ’80 avevo importato in Italia e trasmesso a Rai 2 l’unico film drammatico che il comico Coluche ci ha lasciato, e cioè un cupo giallo di Claude Berri intitolato in originale “Tchao Patin” e che io chiamai “Ciao Amico”. 


Come si vede la tentazione del reciproco paragone l’avevo avuta da tempo, senza tuttavia riuscire a concretare un ipotesi precisa. Resta il fatto che la tentazione politica e l’insofferenza verso la retorica dei politici era veramente scaturita in entrambi i due attori, con tutte le differenze di struttura costituzionale e di connotazione etnica che esistono fra la Francia e l’Italia. Tenuto conto dei risultati delle recenti votazioni si potrebbe dire che Grillo è un Coluche che ha avuto successo. Nel tentare un parallelo fra i due personaggi e le due nazioni va tenuto conto di una caratteristica fondamentale: la Francia ha la fortuna di avere una astuta e funzionante Costituzione, dovuta al genio di De Gaulle ed alla scaltrezza giuridica di Michel Debré, il quale è anche all’origine della E.N.A. (Ecole Nationale d’Administration) fucina post universitaria di dirigenti politici e industriali, ormai famosa non solo in Francia ma anche nel mondo. L’Italia invece ha una Costituzione forse più articolata e garantista ma certo, come possiamo constatare adesso, molto più aperta ad una sostanziale fragilità politica di fondo (oltre a vantare un articolo, credo l’art.1, in cui si afferma una cosa assolutamente incomprensibile, e cioè che l’Italia “è una Repubblica fondata sul lavoro”, come se fosse possibile ipotizzare una Repubblica fondata sull’ozio, la frivolezza, l’apatia e su chissà quale altro difetto di fondo).

5 commenti:

Rear Window ha detto...

Parallelismo quello fra i due attori che ha sicuramente fondamento, tantopiù che i due ebbero modo di conoscersi, avendo lavorato insieme al film di Dino Risi del 1985 "Scemo di guerra". C'è chi sostiene infatti che fu proprio in quell'occasione che Coluche ispirò al comico genovese la "via politica".

Bollicine ha detto...

Verissimo.
Ho cercato un po' su internet ed ho trovato questi due siti che mi permetto di segnalarle:

1) http://lci.tf1.fr/monde/europe/italie-beppe-grillo-pari-reussi-pour-le-coluche-italien-anti-7851574.html

2) http://www.lepoint.fr/invites-du-point/nathalie-rheims/de-coluche-a-beppe-grillo-la-television-laboratoire-de-la-crise-politique-27-02-2013-1633409_1452.php


Spulciando poi tra i film vari anche il mondo anglosassone (americano) aveva, in un qualche modo, riflettuto sulla medesima ipotesi con il film "Man of the Year" (L'uomo dell'anno) del 2006 di Barry Levinson, con Robin Williams. Il film narra di Tom Dobbs (Robin Williams), popolarissimo conduttore comico di un talk show politico-satirico, che a seguito di un commento di una spettatrice e di oltre 8 milioni di email, decide di candidarsi come presidente degli Stati Uniti d'America, spinto anche dal suo manager Jack Menken (Christopher Walken).

Quando la realtà del presente si mischia con le fantasie del passato.

P.S.
Grazie per essere tornato sull'argomento come aveva promesso e complimenti, a lei non sfugge nulla!!
LmS

Rosellina Mariani ha detto...

Sei stato originale e lungimirante in questo parallelismo fra Coluche e Grillo...ed è tutto molto vero!!
Grazie per questo articolo

PuroNanoVergine ha detto...

A proposito di "Scemo di guerra" verrà trasmesso giovedì 7 marzo alle 12.20 su RaiMovie (casualità?)

Anonimo ha detto...

Claudio G. Fava,è lei il presidente della repubblica che ci vuole :).sempre molto acuti e lungimiranti i suoi articoli.continui sempre così.

Filippo M.