Blog - Crediti


L'audio e i video © del Blog sono realizzati, curati e perfezionati da Lorenzo Doretti, che ha anche progettato l'intera collocazione.
L'aggiornamento è stato curato puntualmente in passato da diverse collaboratrici ed attualmente, con la stessa puntualità e competenza, se ne occupano Laura M. Sparacello ed Elisa Sori.

23 settembre 2013

GENOVA ARRIVA PRIMA NELLA GARA DEGLI SCONTRINI

La Stampa di ieri, come altri giornali, recava la notizia che Genova era in testa alle città virtuose dal punto di vista della correttezza fiscale perché solo un decimo dei negozianti “non” compilava lo scontrino obbligatorio. Evasione che giungeva non so se all' 80 o al 90% a Napoli. In redazione hanno deciso di porre a confronto la notizia con le opinioni di un genovese e di un napoletano. Per Genova il redattore Fabio Pozzo (che è genovese) si è rivolto a me per chiedere un breve parere scritto. Per Napoli mi pare di capire che ci abbia pensato la redazione romana de “La Stampa”, la quale è finita con l’approdare, non so perché, al cantante Nino D’Angelo. Io, che quando mi è giunta la richiesta stavo vedendo una partita di calcio su Sky, non avendo nessuno a cui dettare il mio testo l’ho scritto (ahimè, con un dito) sul computer e l’ho poi telefonato a Torino. Non avendo ricevuto un massimo di lunghezza rigorosamente stimato in battute, ho dovuto poi tagliare il pezzo in diretta al telefono (non mi lamento certo, ho passato metà della mia vita professionale a tagliare i pezzi degli altri). Ho comunque pensato di pubblicare sul Blog il mio testo originario, indicando in nero i brani soppressi. Ricordo a tutti che saper tagliare non solo i testi degli altri ma anche i propri è una componente fondamentale del mestiere del giornalista e del lavoro dello scrittore. C’è un famoso precedente di almeno un secolo e mezzo fa (ma è valido tuttora), concernente gli scrittori inglesi che scrivevano per i giornali americani. “Tenetevi il pezzo davanti”si pensava di dire e “immaginate di doverlo spedire per telegrafo negli Stati Uniti, al prezzo di 25 centesimi di dollaro alla parola. E poi tagliate tutte le parole che vi sembreranno superflue”. 
Fate lo stesso anche voi con i miei “due” testi. Ecco il mio brano con il titolo posto da “La Stampa”.

"SIAMO ONESTI PERCHÉ' CONVIENE"

Non vorrei darmi delle arie ma confesso che la notizia non mi stupisce. Correrò il rischio di sembrar caduto in preda ad un sussulto di dissennato orgoglio cittadino, ma in questo (forse) inatteso scrupolo di correttezza amministrativa riconosco i frammenti, i minuzzoli, i trucioli di quel che fu un tempo (non lontanissimo) l’orgoglio, fra il timido e il torvo, di una città che sapeva occuparsi d’affari. Consapevole del fatto che, alla lunga, negli affari in fondo conviene (o forse, conveniva) dire la verità, per poterla duramente esigere dall’ altro contraente. In effetti, più il tempo passa, più mi accorgo di essere nato e cresciuto in un’altra Genova (Avevo lasciato una Genova) dove il lavoro era visto come un obbligo ossessivo ma totalizzante,  in omaggio al quale perfino l’onestà diventava tollerabile. Sono vissuto a Roma (con animo stendhaliano) per 25 anni , e quando sono tornato, circa vent’ anni fa, ho appreso, con tristezza ma senza soverchio stupore, che la città aveva perso 200.000 abitanti. Cioè un quarto  del totale. Cifra enorme che spiega, ma forse solo in parte, la sparizione di un intero tessuto connettivo industriale: fabbriche, cantieri, Ditte secolari, spirito di iniziativa  e, soprattutto,  voglia di applicarlo. Resistono tuttavia in città antichi riti (paralleli) di una perduta efficienza. (In cui anche possono iscriversi, volendo, quei benedetti scontrini). Son tracce importanti di quel che resta del  piglio genovese d’altri tempi: dall’ Ansaldo ai piroscafi fatati (alle navi) della Navigazione Italia alla Vespa. Ai genovesi è rimasta, in fondo, la riserva fescennina e triste, della variazione grottesca e satirica fra il tragico ed  il faceto. Che non a caso, nell’ Italia di oggi, è rappresentata  da due genovesi: Crozza e Grillo.

1 commento:

Rosellina Mariani ha detto...

Mi fa piacere che Genova arrivi prima nella gara degli scontrini! Amo Genova e non vorrei avere , la prossima volta che verrò, quella sensazione di sottile imbarazzo che capita spesso a Roma quando vedi che il negoziante "tracheggia" nella speranza di riuscire a non darti lo scontrino!
Grazie per l'articolo