La lezione sul doppiaggio richiestami dalla professoressa Rossi la tenni, tenuto conto delle mie condizioni di salute, non di persona ma attraverso un DVD realizzato, come sempre con la sua abituale dedizione, dall’amico Lorenzo Doretti. Venne mostrata agli studenti i giorno 21 maggio 2010, e mi pare di capire che sia stato complessivamente accolto in modo favorevole dagli spettatori. Se ricordo bene dovrebbe durare 45 minuti, che era appunto il tempo previsto secondo le tradizioni universitarie. Ho pregato Doretti di inserire il DVD nel blog, e ritengo che lo farò per tutte le mie altre, eventuali, conferenze in DVD, che forse possono rappresentare materia di curiosità per i lettori.Ecco dunque il testo come l’abbiamo registrato poco prima del 21 maggio:

3 commenti:
Il doppiaggio è per noi un'abitudine irrinunciabile,ma a volte viene fatto in modo scriteriato."Bienvenue chez les ch'tis" ("Giù al nord") è un esempio lampante,come pure tutti i film stranieri in cui personaggi che recitano in slang vengono doppiati in siculo o sardo.Mi pare comunque che i sottotitoli riducano la visione panoramica.E i "doppiaggi interni" di una volta?La roca Cardinale doppiata,Manfredi che doppiava Sordi...e i titoli sciocchi? "Domicile conjugal" che divenne "Non drammatizziamo...è solo questione di corna" (povero Truffaut).Spigolature : Laurel e Hardy che vennero a Roma per lanciare un film e Zambuto e Sordi che traducevano le risposte "nella lingua di Stanlio e Ollio" (l'ho letto,sara vero? Avrei voluto esserci).Ed "Il ritorno del Kentuckiano con John Wayne che rivolto ad Oliver Hardy a cavallo gli fa : "Andiamo,Ollio"
Grazie per la bella lezione.
Molto bello!
Meraviglioso, grazie!
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