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19 maggio 2012

A DOMANDA RISPONDE



Sempre in attesa (la colpa del ritardo è mia!) di inserire qualche ghiotta “recensione” in video e immagini dvd montate da Lorenzo Doretti, provvedo qui a fornire qualche risposta agli ultimi post pervenuti.
Rispondo ad Anonimo che ha inviato un commento dopo il mio breve brano “Adieu, Sarko!” del 09 maggio 2012. Confesso di non aver capito bene il passaggio fra la Francia di Sarkozy (forse anch’essa in corso di “pericolo finanziario”) e la Grecia, ben più pericolante. Ho trovato in internet brani e video abbastanza significativi a proposito dei militanti di Alba Dorata, ma da quel poco che ho capito in genere mi pare  che i partiti tradizionali della Grecia dovrebbero riscuotere alle prossime elezioni di Giugno una risicatissima maggioranza. Come tutti sono in allarme anch’io.
Risposte ora Post pervenuti dopo la pubblicazione di “A domanda risponde” del 11 maggio 2012 (come si vede domande e risposte si incrociano ulteriormente). Mi fa piacere che il Principe Myskin abbia apprezzato moltissimo la prima parte de “I migliori anni della nostra vita”, e confesso francamente che mi fa anche piacere che lui e un suo amico seguano il mio piccolo ciclo dei “Film americani che conviene aver visto” e rendano in qualche modo onore all’elenco a suo tempo pubblicato di registi e di film “fondamentali”. Confesso anche che mi hanno divertito le sue valutazioni a proposito di “Identificazione di una donna” di Michelangelo Antonioni. Il Principe mi sembra perplesso. Gli ricordo, ad esempio il giudizio apertamente favorevole del Morandini: “(…) è il più concreto dei film di Antonioni, quello in cui c’è maggiore spazio alle emozioni, al comportamento, alla fisicità. Il più parlato anche  (Gérard Brach in sceneggiatura con l’apporto di Tonino Guerra), il più ironico e il più sereno anche se di una contristata serenità, puntato sui personaggi più che sul loro rapporto con l’ambiente e il paesaggio.” E’quello invece negativo di un altro amico, Paolo Mereghetti, che anche egli nel suo Dizionario scrive: “(…) è un film inutilmente verboso che cerca di descrivere l’impossibilità di possedere il mondo con l’immaginazione  - Fofi -; per farlo usa simboli datati e scontati (…) che la raffinata fotografia di Carlo Di Palma non riesce a vivificare. La  presentazione a Cannes fu l’occasione per dare ad Antonioni una Palma d’oro per l’insieme della sua opera.” Ho riportato due opinioni riassuntive e nettamente opposte per restituire le contrastanti reazioni dell’epoca. Invece mi fa veramente piacere che gli sia “ripiaciuto” lo straordinario “Jazz band” di Pupi Avanti. Un terzo amico che, probabilmente, in quello sceneggiato televisivo, ove si rievocava la sua ingenua e forsennata passione giovanile per la “musica americana”, ha raggiunto uno dei livelli più alti della sua irregolare ma vastissima autobiografia a 35 m/m. Fra i corrispondenti figura anche Rosellina Mariani a cui, unendo due sue post, darò una risposta complessiva poche righe più in là.
Rispondo ora a chi mi ha scritto a proposito di “Guerre (palesi) dei giornali e guerre (clandestine) d’Italia” del 15 maggio 2012. Anonimo (che poi in realtà si firma: Cinzia) traccia un parallelo fra i giornalisti di oggi, anche quelli delle testate più famose, e gli strilloni di un tempo (me li ricordo benissimo, erano ancora in funzione in tutti gli anni’50 ed effettivamente, a volte, gridavano notizie insensatamente deformate). Io ho vissuto a lungo nei giornali e non mi pare che, nella sostanza, i giornalisti siano molto cambiati. I pregi, e soprattutto i difetti, mi sembra siano sempre gli stessi. E’ un argomento interessante quello dei giornalisti (e cioè della loro preparazione o impreparazione, della loro aggressività e della loro tendenza a dimenticare rapidamente le notizie clamorose sostituendole con altre ancora più clamorose) su cui vorrei ritornare con maggior calma. Sempre lo stesso giorno ecco le considerazioni di Rear Window  e di Rosellina Mariani, le quali fanno riferimento alla crescente diffusione on line dei giornali, a scapito delle edizioni cartacee che, rispetto al web, sono ovviamente sempre in ritardo. Rosellina mi fa presente che da una notizia Ansa del 4 agosto 2011 si apprende che contrariamente a quel che accade in Europa e negli Stati Uniti, nel BIC (Brasile, India, Cina) aumentano a dismisura giornali e riviste a stampa. Francamente non saprei spiegarmene il motivo. In Europa e negli Stati Uniti una delle cause è sicuramente la disaffezione verso la carta stampata che agita gli animi dei più giovani, ormai abituati a conoscere il mondo solo attraverso il web. Per quel che accade nel BIC una spiegazione potrebbe essere la povertà di fondo di centinaia di milioni di persone, le quali non possono attingere all’uso dei computer ma che, essendo alfabetizzati, possono orientarsi verso la carta. E’ una spiegazione che mi sembra, come si dice, tirata per i capelli. Forse qualche lettore mi saprà suggerire qualcosa di più attendibile. Approfitto per ricordare a Rosellina che vorrei sapere qual è la sua opinione sui miei capitoletti autobiografici (sono molto banali?) pubblicati in “FilmTv”.
Intanto invio molti saluti a tutti.

3 commenti:

Rosellina Mariani ha detto...

Credo che possa essere un' ipotesi la tua opinione sull' incremento della vendita dei giornali in Cina , India e Brasile.
Mi auguro che ci sia anche un segno più positivo , nel senso che rimango legata alla cultura del giornale, al piacere di leggerlo di comprarlo bello stirato e poi di vederlo spiegazzato dopo la lettura , al pensiero che "fissa" un articolo nella mente .... grazie come sempre

Rosellina Mariani ha detto...

I tuoi articoli non sono mai banali e quelli di " Salvate la tigre" di Film Tv sono piacevolissimi e originali, mi sono persa l'ultimo numero, ma lo recupererò e aspetto quello di giugno.
Grazie!

Principe Myskin ha detto...

Ringrazio il Maestro della gentilissima risposta. Sono confortato dall'apprendere che le mie perplessità su Identificazione di una donna non sono del tutto isolate. Mi permetterei - irrispettosamente - di aggiungere al giudizio di Mereghetti che, secondo me, è un film sull' "l’impossibilità di possedere il mondo con l’immaginazione" quando sei stordito: il protagonista Tomas Milian si muove nel film con l'agilità metaforica di un pinguino immerso nella gelatina.
Mi è molto piaciuto anche l'Uomo Ombra, mi è sembrata una sceneggiatura deliziosa.
Ho un dubbio: mi è parso di capire, ma non son per nulla certo, che il titolo alluderebbe al fatto che il morto non era robusto come l'assassino voleva far credere.
Mi incuriosice, allora, perché gli altri titoli della serie fanno riferimento all'Uomo Ombra: ci sono altri personaggi magri, ho capito male o è un meccanismo simile a quello per cui dopo Tangentopoli si è cominciato a parlare di Parentopoli (scandalo dei parenti raccompandati) e Assicuropoli (scandalo delle assicurazioni), ecc. ecc.?


Vorrei tornare per un attimo alla mai abbastanza lodata iniziativa dell'elenco dei registi. Abbiamo temporaneamente abbandonato la visione dei film della lettera A per spostarci nella K e nella L.


Qui vorrei spezzare una lancia, a proposito di Kieslowski, per il "Breve film sull'uccidere" (Decalogo 5): non mi lascia addormentare sereno la sera che nell'elenco compaia "Non desiderare la donna d'altri" e non quello appena citato.

Spostandomi su Kurosawa, invece, mi addolora, per ragioni ovvie, l'assenza de "L'Idiota" (di cui ricordo la bravura degli attori, il protagonista se ben ricordo è il quasi irriconoscibile samurai di Rashomon e, quali grandi comprimari, la neve e la casa di Toshiro Mifune, veramente inquietante come nel romanzo).

Spezzerei una lancia anche per "Sogni" di cui mi piace moltissimo tutto e in particolare Martin Scorsese che, nella parte di Van Gogh, dice una cosa tipo "Lavoro come uno schiavo. Mi guido come una locomotiva" (bella definizione di artista, secondo me).

Concludo con Sergio Leone e "C'era una volta in America". Su questo ho una richiesta, probabilmente velleitaria. Mi è già capitato di discutere con diverse persone sulla scena nella quale Noodles anziano (De Niro) incontra il senatore Bailey-Max (James Woods) e, dopo essersi rifiutato di ucciderlo, lascia il party. Segue una inquadratura insistita di un camion della spazzatura, che Noodles starebbe fissando senza veder bene, senza occhiali.

Possibile che Max si sia buttato nel camion della spazzatura (come si dice anche su wikipedia)? Domanda vana, ovviamente.