Sono contento di poter inserire nel Blog, grazie come sempre alla decisiva collaborazione di Lorenzo Doretti, la telefonata che ho avuto con Arrigo Petacco. Lo conosco da quasi 60 anni (siamo coetanei) il che mi ha permesso di costringerlo ad una lunghissima auto - confessione ove si evoca e si rievoca una parte considerevole del giornalismo italiano post - bellico. Mi auguro che questo lungo viaggio verbale all'interno della vita professionale di Arrigo possa interessare molti lettori. In particolare devo correggere un mio errore. Per una sorta di subitanea mancanza di memoria ho commesso uno sciocco errore di attribuzione nel rievocare un libro di Arrigo, "La signora della Vandea. – Un' italiana alla conquista del trono di Francia" (Mondadori, 1994). La protagonista del libro è un personaggio storico, forse dimenticato al giorno d'oggi ma certamente ricco di risvolti romanzeschi. Si tratta della principessa Maria – Carolina (1799-1870), nata nella real casa di Borbone delle Due Sicilie (era figlia di Francesco I di Napoli e di Maria – Clementina d'Austria, figlia dell'imperatore Leopoldo II e nipote di Maria Antonietta). Cresciuta impetuosamente nell'esilio siciliano ed educata ad odiare i rivoluzionari, nel 1816 sposò giovanissima il Duca di Berry, figlio di Carlo X, Re di Francia dopo il fratello Luigi XVIII, a sua volta salito sul trono dopo il lungo intervallo del dominio napoleonico. Quattro anni dopo, il 14 febbraio 1820, il Duca di Berry venne assassinato da un fanatico bonapartista, Louis - Pierre Louvel, il quale riuscì così a spegnere in apparenza la discendenza dei Borboni "legittimi". Ma accadde che, diversi mesi dopo la morte del marito e cioè il 29 settembre 1820, Maria Carolina dette alla luce un figlio postumo del Duca di Berry. Per questa ragione il bambino venne chiamato "il figlio del miracolo", assunse poi il nome il Conte di Chambord e nel 1871 non divenne Re di Francia solo perché si rifiutò ostinatamente di accettare l'uso della bandiera tricolore, pretendendo di ritornare al vessillo bianco dei Borboni. La persuasione di essere la madre del giovanissimo "re in esilio" convinse Maria Carolina a cercare di scalzare il trono di Luigi Filippo, l'Orleans figlio di quel "Philippe Egalité" che aveva votato per la morte del cugino Luigi XVI, zio del Duca di Berry. Donna avventurosa si mise a capo di un gruppo di congiurati e cercò di sollevare la Vandea, in nome di suo figlio a favore del quale aveva abdicato il re in esilio Carlo X. Cercò di accendere una guerriglia come era successo 40 anni prima, quando i monarchici "chouans" vandeani avevano messo a ferro e fuoco un'intera regione. Ma era un'iniziativa senza senso, la Vandea era ormai una terra pacificata, gli Orleans non erano i Giacobini, e nel periodo maggio-giugno 1832 la rivolta finì. Ma avvenne che nel 1833 la principessa dette alla luce una bambina, Anna Maria (morta poi lo stesso anno). Di fronte allo sconcerto generale dovette confessare di avere sposato segretamente a Roma un nobile siciliano, Ettore Lucchesi Palli (da cui ebbe complessivamente cinque figli). Fu un momento decisivo, ma non unico per i risvolti avventurosi e romanzeschi, nella vita di Maria Carolina, che ebbe una vita sentimentalmente tempestosa e finì poi l'esistenza nel 1870, in Austria, ormai rifiutata dalla sua famiglia. Durante la telefonata, evidentemente rimbambito, ho detto che essa era la moglie del Conte di Chambord, mentre, come ho scritto prima, ne era la madre. Chiedo scusa a tutti.
2 commenti:
Che bella intervista! Sentire dalla viva voce di Arrigo Petacco e tua la storia di un'Italia passata è stata un'esperienza piacevolissima e molto interessante.
L'intervista mi ha trascinata fin dall'inizio condita, come al solito anche di una sana ironia ( delizioso l'episodio della richiesta di aumento di stipendio a Pertini). Mi auguro che ci sia un seguito perchè troppo interessante la personalità e la vita di Arrigo Petacco !
Grazie di cuore
Bellissima intervista! Bravi, se possibile fatene un'altra per favore.
Aspetto con fiducia.
Posta un commento