Blog - Crediti


L'audio e i video © del Blog sono realizzati, curati e perfezionati da Lorenzo Doretti, che ha anche progettato l'intera collocazione.
L'aggiornamento è stato curato puntualmente in passato da diverse collaboratrici ed attualmente, con la stessa puntualità e competenza, se ne occupano Laura M. Sparacello ed Elisa Sori.

5 dicembre 2012

A DOMANDA RISPONDE


Rispondo qui ai 5 Post giunti il 3 Dicembre 2012, dopo la pubblicazione del brano riguardante la telefonata di Petacco ed il rifiuto di Bertoldi, e il 4 Dicembre dopo la riproduzione della mia rubrica domenicale sul “Corriere Mercantile”,  in quella occasione dedicata a Gianni Brera.
In questo ultimo caso la rievocazione che il lettore fa de “Il calcio azzurro ai mondiali” evoca un esempio di quell’intelligente giornalismo sportivo di cui appunto Brera fu un interprete senza uguali. Mi ha incuriosito la citazione di un grande calciatore del passato, Matthias Sindelar detto “carta velina”, di cui ho sempre sentito parlare e di cui ho letto, senza averlo mai visto. Quando ero bambino la tradizione calcistica si alimentava di eredità verbali tramandate di generazione in generazione. Per esempio a Genova fu tipicamente il caso di un centravanti argentino che i genoani hanno adorato: Guillermo Stabile detto “El filtrador”. C’era una frase tipica che mi son sentito ripetere tante volte in dialetto dai vecchietti verbosi che si lasciavano andare ai commenti durante le partite di calcio: “O l’è arrivou au zoeggia, au sabbo o l’a zugou e o l’a feto dui goal!” (E’ arrivato al giovedì, al sabato ha giocato e ha fatto due goal). In particolare il mito di Sindelar fu fortissimo anche in Italia, dove gli anziani favoleggiavano di questo strepitoso ed elegantissimo attaccante austriaco, che perforava le difese e controllava splendidamente il pallone. Ho trovato su di lui, in internet un articolo di Antonio Giusto nel Blog del Guerin Sportivo. Ed a quell’articolo rimando per quel che riguarda la nascita ceca di Sindelar (era di Kozlov, suo padre emigrò a Vienna come tanti cittadini dell’impero Austro Ungarico e, morì in guerra, dalle nostre parti, sull’Isonzo nel 1917), la sua clamorosa carriera di attaccante e la sua morte in qualche modo misteriosa. Il soprannome “Der Papierene” è stato da noi tradotto con “Carta Velina”.
Per venire ai post del 3 Dicembre l’ottimo documentarista Claudio Costa, della Ronin Film Production, mi suggerisce l’idea di fare un intervista a Callisto Cosulich, un vecchio amico che è forse un decano della critica cinematografica italiana. Callisto, che ha rilasciato a Costa una lunga intervista in cui rievocava i suoi anni di “Naja” in Marina (quando, dopo l’8 settembre, assistette alla distruzione della corazzata Roma) è uno straordinario testimone di sessant’anni di vita del cinema italiano. Ci penserò.
Rosellina vorrebbe una telefonata con Carlo Verdone. Io praticamente non lo conosco, anche se sono in ottimi rapporti con suo fratello Luca. In quanto alla “recensione” di “Fronte del Porto” penso che si tratti di un film amplissimamente analizzato e soppesato, per cui non so se riuscirei a dire qualche cosa di nuovo e di particolarmente attendibile. Un altro “aficionado”, PuroNanoVergine, mi chiede un Petacco-bis (forse il materiale c’è, vedremo più in la se Arrigo ne ha voglia) e addirittura una Emmanuelle Beart, attrice di vaglia (basta pensare a “Nelly e Monsieur Arnaud” di Claude Sautet) ma che raggiungerei difficilmente.
Le richieste di Anonimo (Fofi, Martini, De Antoni, Medioli) potrebbero dare origine, con relativa facilità, ad interviste telefoniche. Ci penserò ma, soprattutto, resto in attesa per vedere se mi arriveranno altre richieste. Esse sono e saranno fondamentali per orientarmi. 
Nel frattempo molti cordiali saluti a tutti.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Aggiungo altre proposte Gianni Bisiach, Ennio Morricone, Ettore Scola, Lino Capolicchio, carlo Delle Piane, Enrico Vaime
Chissà...
cari saluti
Costa

Rosellina Mariani ha detto...

Sono d'accordo con le propoposte fatte dal bravo Claudio Costa ( ho avuto occasione di vedere i suoi interessanti documentari, in particolare quello molto bello su Pupi Avati) compresa quella di Callisto Cosulich.

Unknown ha detto...

se possibile mi piacerebbe anche una telefonata al regista Maurizio Nichetti con cui lei ha anche lavorato come attore, (nel ruolo di se stesso? o di un critico), se non sbaglio in LADRI DI SAPONETTE.
saluti a tutti... a Rosellina, Doretti e i lettori del blog che non conosco. buone feste.
claudio costa