VISTO CON IL MONOCOLO
Pubblico qui di seguito la II puntata (ne seguirà una III) delle mie divagazioni sugli allenatori italiani di calcio. Approfitto dell'occasione per fare due precisazioni:
1) a causa di un intervento tecnico che deve subire il mio computer i contributi al blog cesseranno per un periodo che spero non superi da oggi martedì 8/01/13 i 7 giorni.
2) ho preso nota di tutti gli interventi determinati dagli ultimi brani pubblicati nel Blog e prometto, quando riprenderò il controllo del computer, di rispondere puntualmente.
ALLENATORI DI CALCIO COMMEDIANTI DI RAZZA
Seconda puntata della rubrica sugli allenatori italiani di calcio, eredi della commedia (e della tragedia) "all’italiana". Dopo Mazzarri, Conte e Zeman tocca ora ai minori. Fra i comprimari, Vincenzo Montella si è esplicitamente imposto alla Fiorentina: ha un viso che ricorda un furbesco attendente meridionale in una farsa militare degli anni cinquanta, il che lo aiuta molto in un calcio sempre incerto fra il tragico e il parodistico. Altro personaggio di rilievo è Andrea Stramaccioni, fulmineamente proiettato alla guida dell’Inter provenendo dalle squadre giovanili. E’ romano e laureato in legge, il che gli conferisce una duplice giustificazione per la sua crepuscolare oratoria aziendale di sapore compitamente burocratico. Pertanto destinata ad avere successo in una nazione di forte vocazione romocentrica, sia linguistica che burocratica. L’elenco degli allenatori pittoreschi, a forte connotazione paradialettale (una specie che fa pensare ad una proiezione calcistica fra Lino Banfi e Franco Franchi) comincia ovviamente con Serse Cosmi. Perennemente ricoperto da un berrettino a visiera e incaricato di schiumare furiosamente nei confronti degli arbitri e dei giocatori, riassume simpaticamente il carattere sanitario che la passione calcistica riveste in Italia, ove chi ne è vittima è definito un “malato di tifo” e cioè un tifoso. Il 17 dicembre 2012 è stato sostituito da Iachini (tempo prima lasciato cadere dalla Sampdoria) alla guida del Siena. Uno dei numerosissimi allenatori italiani assunti e licenziati nel corso di un campionato (se penso al manipolo di “Mister” via via lanciati e abbandonati dal Genoa nel corso di una stagione mi viene male). Fra gli attori di genere vanno ricordati quelli di sapore malinconico, come Ciro Ferrara, puntualmente allontanato dalla Sampdoria, Roberto Donadoni (sembra un ex sacerdote) e Giampiero Ventura: solo un genovese può riuscire, nel successo come nella sconfitta, ad assumere sempre la stessa espressione irta di tristezza deprecatoria.
A conclusione ricordo l’allenatore del Cagliari Ivo Pulga. In spagnolo significa “pulce”. Un obbiettivo e un simbolo all’ interno di una professione dove si è costretti continuamente a saltare …
2 commenti:
Confermo la mia ignoranza calcistica, ma l'articolo è divertentissimo e mi ha fatto fare un sacco di risate. La descrizione dei personaggi è magistrale!
Grazie
Claudio G., un faro, un punto di luce in un culturale mare nero. È fondamentale la collocazione del Punto Claudio G. E non lo reclamo a presidente, sindaco, governatore di qualche cosa, ma che rimanga questo, prezioso, in eterno!
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