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19 luglio 2011

PARTICOLARI (A RICHIESTA DI ANONIMO) SUL PROBLEMA DEL DOPPIAGGIO

A proposito delle mie precisazioni sull'ispettore Barnaby faccio osservare che avevo risposto a tutti i post pervenuti e riguardanti l'ispettore stesso, salvo che all'ultimo, firmato ancora una volta "Anonimo" (non ricevo molta posta ma in gran parte le missive sono firmate così). Lo scrivente mi poneva dei problemi riguardanti il doppiaggio. E' curioso che questo sia accaduto proprio con me, che da 14 anni sono il direttore di "Voci nell'Ombra", che appunto è il più antico festival italiano dedicato al doppiaggio. Risponderò qui brevemente ad Anonimo, precisando che se il tema interessasse ai lettori, potrei rispondere più ampliamente ma solo in presenza di esplicite richieste. Per ora mi accontenterò di dire questo: per ragioni storiche, che eventualmente potrei precisare, il doppiaggio è totalmente diffuso in Italia, dove la possibilità di imbattersi in testi originali sottotitolati in italiano è rarissima e in genere si verifica nei festival cinematografici, anche se da qualche tempo è possibile vedere ed ascoltare in televisione opere espressamente sottotitolate. Accade con seriali polizieschi trasmessi dalle reti satellitari ed anche con qualche programma di altra natura, come il "Late Show" di David Letterman, a testimonianza del fatto che l'uso dell'inglese è ormai più accettato, soprattutto dagli spettatori più giovani.
In Italia si doppia praticamente tutto, ma il doppiaggio è prevalente, anche se non esclusivo come da noi, in Francia, in Spagna e in Germania (meno nelle nazioni multilingue o molto piccole, come i paesi Scandinavi). Indubbiamente il doppiaggio falsa il suono rivelatore e la natura complessa delle voci e dei dialoghi originali. In compenso può offrire, ma non sempre lo fa, la misura intera di quel che viene detto nella lingua originale, e che i sottotitoli debbono spesso forzatamente abbreviare.
Per ora direi che basta. Mi riservo, se esplicitamente richiesto, per chiarire tanti problemi al doppiaggio connessi: le tecniche dell'adattamento (che non è una mera traduzione) da una lingua ad un' altra, le competenze e le responsabilità dei direttori di doppiaggio e degli adattatori, le verità e le falsità implicitamente rapportabili al doppiaggio stesso. Ma, ripeto, è un complesso di argomenti vari su cui ho intenzione di ritornare soltanto, come ho scritto prima, se mi si richiede esplicitamente di farlo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dr. Fava, voglio precisare che io faccio parte della generazione che preferisce vedere film e telefilm in lingua originale (praticamente in lingua solo inglese). Devo dire però che molti film che han fatto parte della mia cultura (piccola) cinematografica li ho visti doppiati. Mi son sempre chiesto se Robert Deniro, Sean Connery, Harrison Ford eccetera fossero in realtà dei "Sansone" del cinema e, come il personaggio della mitologia, tolta la voce tolta la forza...So anche di certo che molti attori italiani furono e vengono doppiati come Bud Spencer, Giuliano Gemma. Si può parlare di un feticismo italiano. Di una piacere oltremodo e oltremisura verso la voce e il suono di essa? Grazie.
Emanuele

PuroNanoVergine ha detto...

Per quel poco che vale il mio commento, Le chiedo, se ne avrà voglia e occasione, di approfondire il tema del doppiaggio (e dei suoi problemi).
Grazie in anticipo.