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22 gennaio 2013

L'OSSERVATORE GENOVESE

VISTO CON IL MONOCOLO

Come al solito propongo qui il testo della mia rubrica sul Corriere Mercantile, e per l'esattezza quello uscito domenica 20 Gennaio 2013.

I CAPOLAVORI DI URANIA E LA FANTASCIENZA
Ponendo ordine nel guazzabuglio dei miei libri ho messo le mani su alcuni esemplari della rivista Urania degli anni settanta. Nel periodo in cui essa era diretta da Fruttero e Lucentini: insieme ad Age e Scarpelli, hanno dato vita alle due coppie più geniali nell’invenzione della “fiction” di tutto il dopoguerra italiano. Mi è venuta di colpo una profonda nostalgia di ciò che, molti anni prima, era stata Urania negli anni Cinquanta quando, diretta da Giorgio Monicelli (fratellastro di Mario e inventore della parola “Fantascienza”) aveva fatto esplodere fra tanti giovani italiani come me un improvviso amore per la science-fiction anglosassone e per uno stuolo straordinario di romanzieri dell’impossibile. Per fare qualche nome si pensi che nei primi 20 romanzi di Urania si ritrovano scrittori come Arthur C. Clarke, Robert Heinlein, Alfred Elton van Vogt, Theodore Sturgeon, Sprague de Camp, Clifford D.Simak e Isaac Asimov. Si proprio quell’Asimov che fu per noi una rivelazione durata molti anni e che ci introdusse in quel mondo dei robot che fu una sua straordinaria specialità e di cui aveva inventato le Tre Leggi Fondamentali. Fra i libri che ho ritrovato c’è anche un suo romanzo del 1966: “Viaggio allucinante”, ispirato ad un film di Richard Fleischer che fu per molti una rivelazione: era basato su una grande trovata, quella di rimpicciolire quasi all’infinito un sommergibile con un’equipe di scienziati in grado di eseguire una difficilissima operazione nel cervello di un uomo, irraggiungibile per vie ordinarie. Curiosamente il film non è tratto dal libro ma al contrario (ed è strano con uno scrittore già così noto come  Asimov) il libro è la “novellizzazione” del film, dove il romanziere, credo abbia cercato di correggere alcune imprecisioni della sceneggiatura. Il viaggio del piccolissimo sommergibile all’interno del corpo umano è una serie straordinaria di scontri e di superamenti, fra globuli bianchi, globuli rossi, polmoni, arterie, vene che diventano frammenti ostili di un oceano immenso immaginario e reale. C’è nel libro tutto l’immenso respiro fantastico di un momento decisivo dell’immaginario collettivo del ventesimo secolo.
Mi compro il DVD del film.

4 commenti:

Bollicine ha detto...

Bellissimo articolo.
La Fantascienza è un genere che mi ha sempre incuriosito. Forse proprio per la sua improbabilità. Mi sono sempre chiesta come mai se in passato veniva in un qual modo prodotta e divulgata (Urania) ora sembra esser stata dimenticata. Film e telefilm del genere fantascientifico imperversano su internet ma sono tutte produzioni straniere. Come mai non abbiamo mai cercato, soprattutto ora che le possibilità di creare effetti speciali a basso costo sono tante, di cimentarci in questo genere. Forse abbiamo perso la capacità di sognare un po'? Di esser in un certo qual modo fantasiosi?. Ho letto che in futuro vogliono fare un remake del film "Viaggio allucinante" è possibile?.
Un saluto.
LmS

Rosellina Mariani ha detto...

anche a me è venuto il desiderio di comprae il dvd del film
" Viaggio allucinante"!
Grazie per questo bellissimo articolo!

Enrico ha detto...

Il primo "Urania che ho letto (all'età di 11 anni) è stato "Il tunnel",agosto 1967.Meravigliose le infinite copertine di Karel Thole.Un piccolo appunto : a volte i curatori "tagliavano" il romanzo originale per motivi di spazio,ma le emozioni si susseguivano comunque ad ogni numero.Il suo bell'articolo,carissimo Fava,ha aperto i cassetti della mia memoria, pieni di letture meravigliose come "Anni senza fine" di Simak,"Le guide del tramonto" e "Incontro con Rama" di Arthur C.Clarke,"Universo" di Robert Heinlein,"Neanche gli dei" di Asimov...mi fermo.Una piccola dritta,per chi è interessato : andate sul sito www.mondourania.com.Tutte le copertine in bell'ordine schierate dal primo all'ultimo numero,e a fianco il riassuntino che campeggiava sull'ultima di copertina e ci faceva già battere il cuore.Qualcosa mi dice che lei una capatina la farà.Concludo con una citazione,non so di quale autore,menzionata dagli impareggiabili Fruttero&Lucentini : "Fantascienza è visione poetica del remoto,a qualunque tempo e dimensione esso appartenga"."Urania" e le prime serie di "Ai confini dell realtà" in TV : pane per i miei sogni.La saluto con affetto

Giorgio ha detto...

Bellissimo articolo, devo ringraziarLa per avermi fatto apprendere una cosa che non sapevo cioè chi avesse mai inventato la parola "Fantascienza"! Non avrei mai pensato al fratello di Monicelli.
Grazie ancora una volta per avermi dato la possibilità di leggere un Suo articolo, essendo di Roma (e come scrissi tempo fa) quel quotidiano si trova difficilmente.
Un cordiale saluto
Giorgio