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19 marzo 2013

L'OSSERVATORE GENOVESE

Come al solito pubblico qui la mia abituale rubrica settimanale sul "Corriere Mercantile". Che questa volta, per un problema di affollamento di pagine, è stata pubblicata anziché domenica 17 Marzo lunedì 18 Marzo. Nell'edizione del Mercantile che, in omaggio ad una vecchia tradizione, reca la testata "Gazzetta del Lunedì". Dove quando era veramente un quotidiano settimanale ho lavorato per anni ed ho imparato ad impaginare (ovviamente, come osava allora, col piombo). Titolo originale "Papa Francesco I troverà troppo sontuose le guardie svizzere?"
Molti saluti a tutti.

VISTO CON IL MONOCOLO
  
PAPA FRANCESCO E LE GUARDIE SVIZZERE

Come tanti ho seguito le febbrili cronache televisive del Vaticano e fatalmente, più di una volta, mi è caduto l’occhio sui Corpi Armati Pontifici. Da un lato c’erano gli uomini della Gendarmeria Vaticana e dall’altro le Guardie Svizzere. I primi sono gli eredi (l’uniforme del 1816 era vagamente napoleonica) dei Gendarmi Pontifici aboliti nel 1971, con improvviso sussulto anti-militarista, da Paolo VI, e ripristinati, seppure con divisa diversa, da Papa Wojtyła. I secondi, ribadendo un’antica vocazione svizzera (nel medioevo essi alimentavano le migliori milizie mercenarie del mondo), dal 1506 forniscono una pittoresca ed efficiente guardia personale del Papa. Vedendoli gli uni e gli altri di fronte, mi son detto più di una volta, guardando gli Svizzeri: “Ma allora è vero che esistono etnie, popoli, divisioni razziali, chiamatele come volete, più portate degli altri al mestiere delle armi?”. In effetti vedendoli di fronte i Gendarmi (che sono professionisti) sembravano dilettanti, e gli Svizzeri (che sono dilettanti) sembravano professionisti. I primi, circa 130, sono dotati di un modernissimo centro operativo tipo telefilm poliziesco e danno vita anche ad un reparto di “teste di cuoio” chiamato GIR (Gruppo di Intervento Rapido) e ad un altro di artificieri anti sabotaggio. I 110 Svizzeri sono invece dei giovanotti fra i 18 e i 30 anni, che hanno fatto servizio militare in patria, dispongono di una “maturità medio-superiore” e scelgono di fare per qualche anno questa particolare esperienza romana. In maggioranza sono svizzeri-tedeschi, che provengono dai vecchi cantoni cattolici (Uri, Schwyz, Unterwald, Nidvaldo, Obvaldo, eccetera, ma sono previsti anche romandi e ticinesi), che innestano la loro “Vacanza romana”, all’interno di un esperienza militare totalmente fuori del tempo. Risultato è che sfilano, manovrano, presentano le alabarde con una precisione micidiale mentre (l’ho visto con i miei occhi) su tre gendarmi due facevano dietro front a sinistra e uno a destra.
Sono un’incredibile testimonianza di un lontanissimo passato, di un’Europa scomparsa. Non vorrei che Papa Francesco I, cedendo agli impulsi di un tempestoso egualitarismo argentino, li abolisse.



1 commento:

Rosellina Mariani ha detto...

Grazie per questo articolo ! Non so se Papa Francesco abolirà le Guardie Svizzere, ma a me hai dato delle notizie su di loro che mi mancavano!(comunque speriamo che rimangano)