Blog - Crediti


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17 marzo 2014

L'OSSERVATORE GENOVESE

Cari amici, 
vi avviso che ho messo nel Blog l'abituale rubrica domenicale sul "Corriere Mercantile".
Come vedrete essa possiede un forte carattere personale!
Molti cordiali saluti.


VISTO CON IL MONOCOLO


PER FORTUNA SORRENTINO MI DIFENDE

Francamente volevo centrare la rubrica di oggi sull’anno di “lavoro” compiuto in questi giorni da Papa Francesco. Poi è subentrato un fatto curioso, di cui all’origine non sapevo niente. E cioè che Paolo Sorrentino, ricevuto da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, parlando occasionalmente del flusso disordinato e incontrollabile di film nella televisione di oggi abbia detto, pressappoco, che quando lui era ragazzo, Claudio G. Fava “era una specie di idolo perché creava un’aspettativa sul film che si andava a vedere…”. Un amico mi ha telefonato al mattino dicendo con voce allarmata “Hai saputo? Ma non hai sentito niente?!”. Alla mia età parole del genere fanno sempre pensare al peggio. Lì per lì mi è venuto un accidente, poi ho capito, ho telefonato a Fazio (non ci vediamo mai, ma lo conosco dai tempi del suo esordio alla Rai nel 1982, e con me è sempre gentilissimo) che mi ha confermato tutto. Gli ho chiesto se potevo avere un dvd, lui mi ha spiegato che non era necessario perché si poteva trovare tutto subito in internet (la mia ignoranza tecnologica è ripugnante). Ho controllato, ho sentito l’inattesa frase di Sorrentino (che non ho mai conosciuto), mi sono doverosamente stupito e ho deciso di chiedere a Claudio Trionfera, vecchio collega e da anni Capoufficio Stampa della Medusa, un indirizzo per ringraziare doverosamente il regista. Fatalmente la sua frase mi ha portato ancora una volta a riflettere sui miei ventiquattro anni di Rai (di cui sono tuttora, forse ingenuamente, orgoglioso) e sulla crudeltà con cui l’azienda si comportò con me al momento di andare in pensione. Un certo Celli arrivò con i cosiddetti “professori” come nuovo Responsabile delle Risorse Umane (ai tempi di Cavour e di Giolitti si diceva semplicemente Servizio del Personale, ma questo non è abbastanza per i nuovi tecnocrati) ben deciso a mandarmi via al più presto. Come tutti i principali dirigenti di una rete ero ai suoi occhi misteriosamente colpevole. Sapevo di essere invece uno di quelli che in lunghi anni di lavoro avevano salvato la baracca. E venni ingiustamente colpito alle spalle. In vent’anni non l’ho mai dimenticato. Per fortuna c’è gente (Sorrentino compreso) che si ricorda di me.


3 commenti:

Rita M. ha detto...

Sorrentino non è certo il solo a ricordarsi di Lei! Capisco comunque il Suo apprezzamento per essere stato(meritatamente, è chiaro) ricordato con ammirazione in una trasmissione di successo da un vincitore di un premio Oscar. Una bella soddisfazione, senza dubbio!

Enrico ha detto...

Se la memoria non mi tradisce mi ricordo un giorno "cinematograficamente perfetto" : vado a vedere "Taxi Driver" al cinema di pomeriggio (e mi pare proprio che la sera prima me ne abbia parlato alla TV,entusiasmandomi, Claudio G.Fava) , la sera stessa vedo in TV "Il gruppo" di Sidney Lumet,l'esordio di Candice Bergen. E mi immagino similitudini e collegamenti fra i due film,così diversi sebbene separati solo da dieci anni.Grazie per la passione con cui ha saputo guidare me e a tanti altri nell'incanto del cinema

Rosellina Mariani ha detto...

Credo proprio che siano moltissimi quelli che si ricordano di te! E comunque da parte mia ancora grazie per come hai formato la mia mente "cinematograficamente" parlando. Ma soprattutto mi hai insegnato ad accostarmi a qualsiasi film con rispetto indipendentemente dal giudizio che può anche essere negativo!E grazie per gli insegnamenti che ancora mi darai !