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29 novembre 2010



PRECISAZIONI SU DE NIRO

Nell’ultimo mio intervento in video parlo di due film diretti da Robert De Niro. Di quello che forse fra i due è il più importante, e cioè “L’ombra del potere” (The good shepherd), trascinato dall’entusiasmo, dimentico di dare alcuni dati essenziali. Prima di tutto che il protagonista (il personaggio si chiama Edward Wilson) è un eccellente Matt Damon. Il quale, nato a Boston nel 1970, ha già nel suo passato quasi sessanta film. Fra di essi, a partire dai tardi anni Novanta, vanno sicuramente citati alcuni titoli. “L’uomo della pioggia”, “Will Hunting, genio ribelle”, “Salvate il soldato Ryan”, “Ocean’s eleven – Fate il vostro gioco”, “Confessioni di una mente pericolosa” (esordio nella regia di George Clooney), “The Bourne supremacy”, “Ocean’s twelve”, “The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo” e “Ocean’s Thirteen”. Testimonianze di un talento molto più sottile (e non solo atletico) di quanto non sembri a prima vista. Gli altri attori al suo fianco sono Angelina Jolie, che è Margaret “Clover” Russell, Alec Baldwin, che è Sam Murach, Tammy Blanchard, che è Laura, Billy Crudup, che è Arch Cummings, e Keir Dullea, che è il senatore John Russell. Nel testo ho citato lo stesso De Niro nella particina decisiva di “Wild Bill” Donovan. La sceneggiatura è ottimamente bilanciata ed è opera di Eric Roth, nato a New York il 22 maggio del 1945, autore di una ventina di copioni messi in scena, fra cui mi sembra inevitabile ricordare “Forrest Gump” (1994), “L’uomo che sussurrava ai cavalli” (1998) e “Munich” (2005). Per il 2012 è annunciato il sequel de “L’ombra del potere”, che mi auguro De Niro riesca a realizzare e che dovrebbe arrivare, suppongo, nel ricostruire la storia della C.I.A., dalla Baia dei Porci ai giorni nostri. La mia breve apparizione in video ha provocato questa lettera di Alberto Marcheselli, di cui il 29 settembre ho pubblicato un elzeviro intitolato “Le mammine mannare” e ambientato fra le giovani madri del quartiere genovese di Castelletto. Pubblico ora la lettera di Marcheselli che mi invita ad una sorta di classifica di film secondo me imperdibili. Non so se dargli retta o no e mi sarebbe molto utile l’eventuale opinione degli (eventuali) lettori. Aspetto vostri pareri a stretto giro di “post”.

Ecco la lettera:


Carissimo Maestro,

ho visto A Bronx tale di De Niro ieri sera e mi è piaciuto molto.
Oggi guarderò A Good Shepherd.

Questo mi ha fatto venire in mente un'idea, che probabilmente è stupida, ma che devo comunque manifestare irrimediabilmente.

Sarebbe bellissimo che lei proponesse dei "percorsi di cinema", una specie di "caccia al tesoro".
Non (non necessariamente almeno) una classifica dei film secondo lei imperdibili, che probabilmente è un giochino per lei banale o noioso o troppo arbitrario, ma anche solo un gioco di libere associazioni, una specie di ciclo virtuale, come quei cicli magistrali che hanno allietato la mia infanzia e giovinezza in TV.
Qui si tratterebbe solo di indicarli e poi uno se vuole se li va a reperire e a vedere, ma avendo l'idea di una mano (la sua) che lo guida.

Per me e credo per molti sarebbe veramente una caccia al tesoro

A me già solo essere andato a recuperare questi due di De Niro su suo suggerimento ha divertito tantissimo e dato grandissimo piacere (ognuno ha le sue perversioni).

Chissà, magari piacerebbe anche a qualcun altro.
A me sicuramente sì.

E' solo un'idea e un modo per manifestarle la mia devota ammirazione.

--
Alberto Marcheselli
"La mente è come un paracadute. Funziona solo se è aperta" - Frank Zappa

1 commento:

Anonimo ha detto...

Leggo sempre ma non scrivo mai, ma stavolta vinco la timidezza.
A me ovviamente l'idea piace moltissimo.
Sia quella della classifica degli imperdibili "I G. Imperdibili" :-). Sia quella, più ambiziosa, di un ciclo di film: il Maestro di nuovo a capo della programmazione di una rete, anzi nella Rete!
Un cineforum a domicilio, un "Festival del G. Cinema".
Maestro, ci guidi come palombari nelle grotte azzurrine del cinema.
Le TV ci tengono a giocare con le formine sulla spiaggia
(era meglio continuassi a leggere in silenzio, credo)

Manlio P.