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6 maggio 2013

L'OSSERVATORE GENOVESE

Come è ormai tradizione riporto qui il testo della mia rubrica domenicale su il Corriere Mercantile, pubblicata pubblicata il 5 Maggio. Considerata la data, la coincidenza è del tutto casuale. Non intendo assolutamente paragonarmi ad Alessandro Manzoni.

VISTO CON IL MONOCOLO

LA GERMANIA ARRIVA IN FINALE
Volevo dedicare questa puntata della rubrica a Gaetano Quagliariello, attuale ministro delle Riforme Costituzionali. E’ uno degli specialisti italiani di De Gaulle e intendevo approfittarne per recuperare la straordinaria lezione di ingegneria costituzionale che il Generale ci ha lasciato in eredità, grazie alla Costituzione da lui varata. Ma c’è tempo per farlo la settimana prossima, mentre oggi reagisco ad una foto apparsa nella prima pagina del Corriere della Sera con il sopratitolo “Bayern-Borussia”, il calcio come metafora con un articolo di Gian Arturo Ferrari intitolato: “Ordine e talento, la lezione tedesca”, tema ribadito in due pagine di sport,. In effetti la lezione che emerge dalla vittoria del Bayern sul Barcellona, e quindi dal fatto che la finale della Champions League vedrà addirittura due squadre tedesche disputarsi il titolo, dovrebbe incuriosire anche chi non si interessa di calcio. Vale a dire il fatto che in Europa nonostante ogni sforzo contrario alla fine le caratteristiche collettive dei tedeschi finiscono sempre con l’imporsi:la dedizione al lavoro, la capacità di cooperare ad un obbiettivo comune, la disciplinata testardaggine nel dedicarsi ai propri compiti. In Europa ci abbiamo provato due volte a liberarci dai tedeschi: dal 1914 al 1918, e dal 1939 al 1945. Ogni volta la Germania era debellata, totalmente sconfitta, finanziariamente annullata e, nel secondo caso, anche fisicamente distrutta. Ed ogni volta nel giro di pochi anni è ritornata in piedi, compatta e combattiva (ha recuperato anche l’immenso peso negativo dell’eredità DDR). Non è un risultato che mi entusiasmi particolarmente ma è innegabile e davanti agli occhi di tutti come lo è l’ovvia preminenza che la signora Merkel esercita sull’intero continente. Come latini, e particolarmente come italiani, mi rendo conto che è un risultato finale fatto apposta per lasciarci al tempo stesso perplessi ed irritati. Ma penso che dovremmo prenderne atto una volta per tutte e tenere definitivamente conto del fatto che nell’Europa di oggi il peso della Germania è molto superiore a quello che aveva vagheggiato Bismarck nei suoi momenti di maggior ottimismo. Rassegnamoci, una buona volta.


(battute 2.198)


(TITOLO ORIGINALE: PUO’ NON PIACERE MA ALLA LUNGA LA GERMANIA ARRIVA IN FINALE)

4 commenti:

Rosellina Mariani ha detto...

Hai ragione: rassegniamoci!

PuroNanoVergine ha detto...

Statisticamente parlando, a livello calcistico non c'è stata alcuna rassegnazione: Messico 70, Spagna 82, Germania 2006, il tricolore verde, bianco, rosso ha sempre avuto la meglio :-)

Enrico ha detto...

Sono d'accordo con Puro Nano Vergine.Curiosamente ,a livello di Nazionale,i tedeschi con noi cascano male.Le scoppole del 70,82 e 06 (in casa loro!),il recente 2-1 agli europei,assolutamente imprevisto.E ricordo lo 0-0 in Argentina nel 1978,in una partita dominata dai nostri,con i giocatori tedeschi ad abbracciarsi, alla fine, per lo scampato pericolo.Mi piaceebbe un "supplemento d'inchiesta" da parte sua su questo strano fenomeno.

Corto Maltese ha detto...

Vero quanto riportano i precedenti commenti ( Mexico 70, Espana 82 e...Germania 2006 ) ; va tuttavia detto che la Nazionale Tedesca si è imposta sempre con eccellenti figure anche quando il talento singolo dei suoi giocatori non lasciava presumerlo : nessuno dà mai credito alla Germania ad inizio competizione, e poi i tedeschi in una maniera o nell' altra hanno facile propensione a piazzarsi quantomeno tra le prime quattro posizioni.
La scuola calcistica italiana resta tuttavia inarrivabile anche per loro.

Come nazione, storicamente, piaccia o meno , è ancora più incredibile : nel Novecento hanno tenuto testa all' Europa intera da soli come aveva fatto prima di loro forse - a memoria da quando esistono gli Stati Nazionali moderni - soltanto la Francia di Luigi XIV ( spaventosi gli schieramenti in guerra : è sempre Francia contro tutti ) e la stessa nazione guidata da quel generale Corso che si erse sopra i confini dell' umano dopo aver ereditato un paese distrutto , straziato e affamato.
Germania anno Zero ...ma si rialzano davvero come pochi...