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20 maggio 2013

L'OSSERVATORE GENOVESE

Ribadendo un'abitudine che si è ormai quasi consolidata riporto qui il testo della mia rubrica domenicale apparsa sul "Corriere Mercantile" del giorno 19/05/13. A rileggerla mi sembra un po' noiosa, ma spero di sbagliarmi. Molti cordiali saluti a tutti.

VISTO CON IL MONOCOLO

TROPPO SBALORDITI DAL FEMMINICIDIO

Ci sono due cose che mi colpiscono molto nell’Italia, di oggi. L’una è l’imperversare orribile dell’uccisione di donne da parte di uomini che faziosamente rivendicano dei diritti su di esse: ex-mariti, ex-fidanzati, ex-qualche cosa. Tutti uniti in nome di una folle comunità di intenti: essi hanno assolutamente il diritto di non essere abbandonati, e se questo avviene uccidono. Naturalmente l’elemento base della gelosia che sfocia nel delitto è sempre esistito: motiva tanti successi della letteratura alta e di quella bassa. Ed un certo numero annuale di delitti passionali fa parte delle statistiche della criminologia, delle scadenze del giornalismo ed in certo senso della logica stessa della narrazione romanzesca. Ma quel che sta succedendo da qualche tempo in Italia, sfida ogni precedente e fa venire i brividi. Ha persino portato alla creazione di un sostantivo, “femminicidio”, corretto nella struttura ma credo mai usato in precedenza (il dizionario del Battaglia, che è la mia bibbia in materia, non ne fa menzione). Non vorrei essere frainteso: non è che io pensi che vi sia un numero fisso accettabile nel caso dei delitti passionali. Sono tutti egualmente deplorabili e terribili. Ma da qualche tempo si direbbe che abbiano colpito l’Italia come un flagello o un virus. E visibilmente la nostra società, che affronta tutti i tempi nuovi con una organizzazione di altri tempi, né vuole né è in grado di porvi rimedio, a dimostrazione del fatto che la nostra Repubblica è sempre più disancorata dalla realtà di tutti i giorni. L’altra cosa che mi lascia ugualmente stupefatto è l’unanime reazione di tutti i testimoni, dei vicini di casa, dei negozianti, dei conoscenti, anche occasionali, di vittime di un massacro orribile: sono sempre sbalorditi. Come è possibile? Tutti dicono: persone così perbene, apparivano così gentili quando salutavano di fronte all’ascensore, fra di loro sembravano andare estremamente d’accordo…e via dicendo. Con le banalità usuali, in cui si articola la maggior parte delle conversazioni pubbliche e private. Mai che qualcuno abbia provato un minimo sospetto. E’ possibile che un’intera nazione sia attonita e sbalordita di fronte al Male? Non ci credo.


(TITOLO ORIGINALE: UN'ITALIA CHE UCCIDE E UN'ALTRA CHE NON SE NE ACCORGE)

Claudio G. Fava
(Battute 2.200)

2 commenti:

Enrico ha detto...

Incredulità e sbalordimento : ma è la realtà.Realtà è la giovane miss che dopo due interventi chirurgici per i calci all'addome che le hanno spappolato la milza si dichiara pronta a tornare a vivere con il suo "innamorato".Il film "A letto col nemico" con Julia Roberts sembrava dipingere una situazione folle ed estremamente rara : macché.La vita vera è molto peggio,per qualche povera donna.

Rosellina Mariani ha detto...

La scorsa settimana sono andata a Trieste per un servizio ed ho incontrato gente perbene, ma veramente perbene. Questa settimana sono andata a Napoli ed anche lì ho incontrato gente perbene, ma veramente perbene. Alcuni erano ragazzi, vissuti in ambienti familiari disastrosi, e questo li aveva portati a conoscere il male , ma ora cercano faticosamente il bene e sembra che ci riescano. Mi sembra che dietro ai "femminicidi" ci sia qualcosa di più orrendo del male e non si può dire.."era una persona perbene"...
Grazie mille per questo articolo