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18 febbraio 2008

La posta di D.O.C. Holliday (3.a. puntata)

- LA POSTA DI D.O.C. HOLLIDAY -

A TUTTI. Ci ritroviamo di fronte ad un nuovo autunno, con i risultati di Venezia (consultate questo stesso numero di "Film D.O.C.") che aguzzano le curiosità di chi non c'era e le brevi nostalgie di chi c'era. Nostalgie fugaci, poiché ormai i film escono spesso quasi a ridosso delle proiezioni veneziane, sicché viene a cadere anche il superstite snobismo dei vecchi frequentatori che negli anni '50 e '60, al loro ritorno a casa, potevano vantarsi, di fronte al pubblico dei cineclub, ammirato e vagamente invidioso, di quel che avevano visto poche settimane prima e che forse mai sarebbe stato somministrato ai loro ascoltatori reverenti. Meglio così. Vediamo subito a chi rispondere e su quale argomento (ho dovuto scorciare per ragioni di spazio lee lettere, non me ne vogliano gli interessati: del resto si trattava quasi sempre di complimenti per il sottoscritto perfino esagerati. Comunque ringrazio tutti di cuore).

Congratulazioni per la bella rivista. A Claudio G.Fava vorrei ricordare quel bel western che è stato "Il romantico avventuriero" con Gregory Peck. Perché non le rivediamo mai? -
Gino Dallorso (Via di Francia).

Non lo so. Suppongo che lei alluda alle trasmissioni televisive di film. O forse alle cassette. Per quest'ultima ipotesi ho controllato nell'ottimo libro di Gabriele Rifilato (Video Guida) e non ho trovato traccia del film. E per quel che riguarda la TV ci ho lavorato per quasi un quarto di secolo, ma non sono mai riuscito a capire perché certi film s'incrostino nei magazzini e negli uffici legali delle piccole e grandi case cinematografiche e per problemi di diritti, di pacchetti o per altre ragioni non si riesca più a metterci le mani sopra. Spesso, in Italia, accade anche che non si ritrovi più il doppiaggio d'epoca ed altrettanto spesso, in presenza di un 'enorme quantità di domande e di offerte, nessuno si prende la briga di allestire un nuovo doppiaggio, che implica denaro da spendere attenzione da prodigare al testo ed alle voci. In quanto al film, regia di Henry King (1888 - 1982) lo ricordo bene (insieme allo straordinario ";Mezzogiorno di fuoco" è probabilmente quanto di meglio abbia fatto il regista) ed è un toccante esempio , forse fra i primi, di quel western crepuscolare che via via introdusse l'idea che tiratori solitaria e cow-boys di gruppo erano lentamente destinati a sparire.
A forza di farcelo capire, sono poi spariti per davvero ed il western è, di fatto, scomparso. Che tristezza

Questa Associazione - "Columbus de terra rubra", via Gianelli 100 r., 16166, Quinto al mare, tel.322.555) - (……..) è vivamente interessata a raccogliere notizie e testimonianze sulla realizzazione del film "I due sergenti" girato oltre mezzo secolo fa qui a Quinto come alcuni vecchi quintesi ci hanno raccontato (…….).Potrebbe fornirci i dati di quel film e dirci se è possibile ripescarlo ? Ringraziandola in anticipo la salutiamo con la massima stima.
Gianfranco Rovani

Ho tagliato i complimenti e gli elogi della mia "enciclopedica" cultura. Che tanto enciclopedica non è se ho dovuto, come tante volte in vita mia, ricorrere ai lumi di due vecchi amici, Piero Pruzzo e Roberto Chiti. Entrambi mi ricordano che ci sono almeno due film italiani tratti dal noto romanzo d'appendice. Uno del 1936, diretto da Enrico Guazzoni (proprio lui, quello di "Quo vadis?") e interpretato da Gino Cervi, Antonio Centa, Luisa Ferida, Evi Maltagliati, Lamberto Picasso. Chiti che lo ha visto, mi dice che si sente di escludere che vi siano sequenze di mare girate a Quinto. L'altro, addirittura del 1922, diretto da Guido Brignone, interpretato da sua sorella Mercedes e da Giovanni Cimara e prodotto dalla Ridolfi di Torino, che usava venire in Liguria per gli esterni. Potrebbe essere questo il film che lei ricerca ?. Come vede si tratterebbe di un film muto non di 50 ma di ben 76 anni fa. Sono dati che le paiono in qualche modo concordare con le testimonianze dei "vecchi quintesi" di cui lei fa cenno ? Mi faccia sapere qualche cosa.


Ancora una volta mi accorgo di avere "sforato" rispetto allo spazio assegnatomi. Rimando tutti gli altri alla prossima puntata. Se andate all'O.K. Corral fate atten zione, come sempre, ai fratelli Clanton. Sono cattivissimi.



(Da "La posta di D.O.C. Holliday", "Film D.O.C.", anno 6, n. 28, Set.-Ott. 1998)

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