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29 settembre 2008

Ermanno è un “unicum”

Il premio che la Mostra di Venezia, proprio nel corso dell’attuale edizione della manifestazione del Lido, attribuisce a Ermanno Olmi in certo senso colma un vuoto e pone riparo ad un’omissione quasi ridicola. La carriera di Ermanno è una riprova straordinaria di un talento ritroso, cauto e scaltramente proletario che ha stentato ad affermarsi nel cinema italiano. Fin dagli inizi gravò su di lui un sospetto “ideologico” che lo rendeva sgradito a molti. Vale a dire quello di essere un autore “cattolico”, il che lo rendeva sospetto a sinistra, in un ambiente, quello della critica cinematografica italiana, dove la militanza a sinistra è sempre stata importante se non decisiva. Dopo tanti anni (eravamo nel 1961) mi ricordo ancora oggi il momento finale della proiezione, alla Mostra di Venezia, del suo secondo lungometraggio, “Il posto”, e il risolino di compassione con cui due signori anziani e autorevoli guardavano la sala che applaudiva entusiasta: “Lasciamoli divertire”, diceva uno dei due all’altro con un sorriso di indulgente compatimento.
Io non incontro Ermanno da molti anni e negli ultimi decenni ci siamo visti poco, ma è anche vero che ci siamo conosciuti, e diventammo amici, tanti anni fa. C’era in lui un sorridente attivismo lombardo che ribadiva un rapporto con il cinema profondo e istintivo, frutto non tanto di letture ma di un operoso rapporto da filodrammatico con le scene, e con le immagini di cinema da auto-formatosi e talentuoso operatore. Tutti i numerosi documentari aziendali girati per la Montedison, una quarantina fino al 1961, testimoniano di un naturale istinto cinematografico che trova la sua consacrazione in un lungometraggio a soggetto, “Il tempo si è fermato” (1960). Un documentario simulato, il quale in realtà contiene delle tenere e godibili invenzioni di “fiction” a testimonianza del naturale tocco narrativo di Olmi, che non deve niente a nessuno.
Io ho conosciuto Ermanno ancor prima che girasse “Il posto”, quando era in certo senso un conosciuto sconosciuto, e diventammo amici (da qualche parte in casa devo ancora avere una fotografia che ci hanno fatto a S. Margherita Ligure in occasione del Festival del Cinema Latino-Americano: indossiamo entrambi un improbabile abito da sera e malgrado il sorriso festoso sembriamo due “extra” assunti all’ultimo momento da un’impresa di catering). Da allora ho seguito con grande affetto, da lontano, la carriera di Ermanno, il quale è riuscito ad avviare una sua vita professionale autonoma (prima a Milano, poi ad Asiago) senza l’inevitabile trasferimento a Roma, che è uno dei pochi cineasti italiani ad esser riuscito ad evitare (l’altro è Maurizio Nichetti, rimasto ostinatamente milanese). Si può dire che tutti i film di Olmi, in quasi mezzo secolo, testimoniano di un’ostinazione solitaria e narrativamente fruttuosa fuori delle convenzioni para-romanesche del cinema italiano post-bellico. Opere come “Un certo giorno” (1969), il primo film a mia memoria ambientato nel mondo dei pubblicitari milanesi, “Durante l’estate” (1971), curiosamente ambientato in un universo di ricerche araldiche, oppure il clamoroso “L’albero degli zoccoli”, che Olmi riuscì a girare in presa diretta in un arcaico dialetto bergamasco, dando vita ad un capolavoro di poetica ricostruzione del passato. Son passati quasi quarant’anni e Ermanno ci ha abituato a inaspettati colpi di reni. Ad esempio, per indicare un film recente, a un’opera come “Il mestiere delle armi”, straordinario recupero degli ultimi giorni della vita di Giovanni delle Bande Nere (2001); oppure a “Cantando dietro i paraventi” (2003), paradossale re-invenzione di una Cina del XVII° sec.; per non far cenno del più recente “Centochiodi” (2007), dove riusciva ad evocare una crisi personale ed una crisi religiosa a testimonianza di una perenne vitalità narrativa. Una filmografia ampia e straordinaria, per la quale il riconoscimento di Venezia è solo un omaggio tardivo.

Claudio G. FAVA
("EMME-Modena Mondo", a. 2, n. 78 del 3 Settembre 2008)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

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