Il numero degli interventi “postati” dai lettori del blog sta lentamente aumentando. Ho pertanto deciso di sanare in un’ unica puntata i commenti e i quesiti che mi sono pervenuti. Risponderò adesso, facendo via via riferimento ai singoli capitoletti a cui le missive si riferiscono.
D’ora in avanti, sempre che vi sia materiale e se ne avverta la necessita, concentrerò le risposte al venerdì in modo da creare una sorta di rubrichetta a cui dare una certa continuità.
La mia comunicazione “A domanda risponde” (e comunica) in data 28 marzo ha provocato sette post, di cui due però scompaiono perché misteriosamente eliminati dall’autore. Andando nell’ordine 1) Mi compiaccio che al Principe Myskin siano piaciuti i primi due film da me selezionati e spero che possa avere recuperato anche il terzo, che era “I migliori anni della nostra vita”.
2) Ringrazio Unknown per le gentili parole nei miei confronti e sono contento che abbia “ritrovato” le mie tracce (per) "un colpo improvviso di fortuna". 3) Mi fa piacere che Rear Window ricordi “Dolly” una rubrica che feci per almeno due anni insieme al mio scomparso amico Sandro Spina e che venne immotivatamente soppressa da Emmanuele Milano quando fu nominato direttore di Rai Uno. Fra le rubriche di cinema allestite nel corso degli anni alla Rai, sicuramente è quella che è costata meno perché sia io che Spina eravamo “interni” e perciò già stipendiati. E, naturalmente, il personale di lavorazione era quello degli studi Rai, anch’esso ovviamente già a libro paga. In tutto e per tutto il personale “esterno”, si limitava ad una collaboratrice a tempo determinato…Se penso al nugolo di persone che lavoravano in certe rubriche il raffronto è schiacciante. E “Dolly” in fondo, nonostante il basso costo industriale, aveva diversi milioni di spettatori…4) Mi fa piacere che Rosellina Mariani, con il suo solito affettuoso entusiasmo abbia deciso di comprare i DVD di “Chiamate Nord 777” e di “Pietà per i giusti” (se continuiamo di questo passo diventerò un benemerito dell’industria dell’Home Video!). Credo che alla Rai non sia impossibile trovare il nastro della trasmissione di “Hollywood Party”. In ogni caso è sufficiente telefonare in redazione in via Asiago e farlo chiedere a Steve a mio nome. 5) Saluto una “new entry” (uso quest’ espressione perché ha un Blog, jacopopaoloni.blogspot.com) redatto in inglese. Si tratta di Jay Paoloni che mi informa di essere un attore professionista che lavora a New York sia in teatro che in cinema. Sono io che ringrazio lui per la gentilezza che ha avuto nello scrivermi (ha ascoltato in differita la stessa intervista ad “Hollywood Party” a cui fa riferimento Rosellina) e mi fa piacere che i miei apporti l’abbiano stimolato ad “avvicinarsi ad orizzonti cinematografici un po’ diversi”. Vivendo in America farà sicuramente meno fatica di me a procurarsi i DVD dei film hollywoodiani del periodo post bellico.
La mia comunicazione “Sempre sull’elenco dei registi” (29/03/2012) ha provocato due interventi. 1) Rear Window, a proposito di Woody Allen attore, cita giustamente “Il Prestanome” (The Front, 1976) di Martin Ritt, autore di molti solidi film e ormai ingiustamente dimenticato. Una volta tanto non da me! Che l’ho inserito nell’elenco dei registi mettendo la frase “praticamente tutto!”. 2) Carlo Bernasconi (farò inserire, senz’altro, il suo nome nell’”elenco privilegiato”) si dispiace per non aver trovato nell’elenco il nome di Giorgio Diritti e di Wong-Kar way. Diritti mi pare un autore molto interessante ma ancora “recente”. Tre film mi sembravano un po’ pochi per inserirlo in un elenco impegnativo. Tuttavia l’esclusione può apparire ingiusta. Cercherò in qualche modo di ovviare. Non posso dire lo stesso per Wong-Kar way, che praticamente conosco poco e sul quale mi riserbo di fare delle ricerche.
Invece “L’ulteriore aggiunta nell’elenco dei registi” del 29/03/2012 ha provocato due interventi. 1) Gli elogi di Rosellina Mariani sono continui e graditissimi. 2) Carlo Bernasconi mi propone di inserire nell’elenco Edgar Reitz, Ozu, Mizoguchi, Takeshi Kitano e di aggiungere alla voce Bresson “Au hasard Balthazar” e “Mouchette”. In qualche caso penso che abbia ragione e provvederò. In altri ho bisogno di riflettere (Bresson, salvo che nei primi film, mi ha sempre fatto un po’ paura). In quanto a Reitz credo di avere una sorta di diritto di primogenitura. Mi ricordo che dopo la prima proiezione veneziana di Heimat mi era venuto l’idea di comprarlo per la Rai. Ho ancora nella memoria un lungo colloquio con il regista, allora praticamente sconosciuto, nel gradevole scenario del giardino dell' albergo “Quattro Fontane”. Non ottenni nessun risultato. Bernasconi me lo ha fatto venire in mente e ci ripenserò.
Approfitto dell’occasione per comunicare a Rosellina che un giorno o l’altro le fornirò una risposta a proposito della mia “grande cultura”. Per ora grazie.
2 commenti:
Aspetto la risposta sulla tua grande cultura, intanto me la godo!
Grazie
Ho ascoltato la simpatica conversazione ad "Hollywood party" fra te e Steve della Casa.
Che piacere sentire due grandi personaggi parlare senza retorica e con ironia!
Grazie
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