Volevo far presente che nell'elenco dei registi ho corretto i refusi nei nomi, dovuti ad una frettolosa trascrizione, e soprattutto ho provveduto ad ampliare l'elenco dei film in funzione delle richieste ricevute dai lettori. Questo vale per Jean Vigo richiesto da Anonimo, che cita un mio brano contenuto ne "Le camere di Lafayette", in cui si ritrova anche una riga praticamente senza senso. Vale anche per le infinite aggiunte e correzioni richieste da SG, che ho accontentato quasi in tutto, salvo qualche riserva personale. Ho colmato, cosi come richiesto dal Principe Myskin, il vuoto ingiustamente inflitto a Satiajit Ray (e pensare che lo scopersi al festival di Cannes del 1956!). Rispondo infine a Enrico (visibilmente parmigiano) per fargli rilevare che Pietrino Bianchi l' ho conosciuto (lo vedevo sempre alla Mostra di Venezia) e che l' ho citato in questo stesso Blog nella parte iniziale del brano "Elenco registi: situazione andamento lavori". Per quel che riguarda Grisbì le faccio presente che sono sempre stato un fedele lettore, in originale, di Albert Simonin, il cui "Argot" mi affascinava negli anni '50. Ho la sensazione che Delia Scala fosse Hughette la segretaria di Oscar e che Jeanne Moreau fosse l'amica dell'amico di Gabin, il quale era poi Renè Dary, ex-attore bambino, ex-pugile ed anche noto in televisione nei panni di un commissario. L' altro amico, quello al quale vengono consegnati i lingotti, mi pare fosse Paul Frankeur . In quanto all' errore fra Valerio e Florestano pensi che ho conosciuto "di persona personalmente" sia Zurlini che Vancini , il che significa che sono vecchio!
Mi sembra per ora di avere risposto a tutti. Ovviamente resto in attesa di eventuali altre osservazioni in merito all'elenco dei registi.
3 commenti:
Sono molto contento del ripescaggio di Satiajit Ray, ne traggo subito un compito da svolgere, visto che non ho mai visto "La Dea": cercherò di rimediare.
Questo episodio mi richiama alla mente le circostanze, in cui forse qualche cinefilo potrebbe riconoscere tratti della sua personalità (e per questo mi permetto di raccontarlo), in cui sono venuto a conoscenza, nella mia ignoranza, dell'opera del regista bengalese (spero lo sia e di non essere fulminato dal Maestro).
Durante un pigro pomeriggio invernale e infrasettimanale, nei pressi della passeggiata di Nervi, mi sono trovato a contemplare la triste fine di un polpo, a fianco di un anziano ed elegante signore, del tutto sconosciuto.
Ricordo che ruppe il silenzio, carico di composta pietas per la sorte dell'animale, chiedendomi, a bruciapelo: "Lei ha mai visto Le salon de musique?"
All'epoca quel nome per me poteva essere, con uguale probabilità a) una pescheria di Albaro; b) un club filarmonico; c) un monumento; d) un salone di barberia, o qualsiasi altra cosa.
Ne fui però affascinato, tanto da amare molto sia quel film che gli altri della trilogia di Apu (e curiosamente, grazie all'incontro con quel gentile cinefilo ho sostanzialmente cambiato vita, città, lavoro).
Volevo qui ricordarlo ed esprimergli simbolicamente la mia gratitudine (insieme con la irrisolta curiosità, su cui qualcuno potrà forse illuminarmi, sulla associazione tra il polpo e Satiajit Ray).
Una piccola postilla sull'elenco dei registi.
Bergman? Erich von Stroheim?
Un amico, invece, mi chiede lumi su Robert Altman, e volentieri riferisco.
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