Egli aveva 83 anni ed alle spalle un intenso periodo da fotografo di guerra, da prigioniero, da romanziere e, ancor più, da regista. Non diresse molti film ma alcuni erano bellissimi. In genere testimonianze e ricordi del conflitto indo – cinese su cui ci ha lasciato una memorabile “ricostruzione” con “317° Battaglione d’assalto” (317eme section, 1964) ed una commossa, indiretta rievocazione con “L’uomo del fiume” (Le crabe tambour, 1977), tratto da un suo romanzo di due anni prima. E’ un regista che ho molto amato, che in Francia è stato trattato con molto ossequio ma anche con una sorta di rispettosa indifferenza ed in Italia è stato praticamente ignorato. Alcuni anni fa, grazie a Gian Luca Farinelli e Tatti Sanguineti riuscì a fargli rendere un omaggio alla Cineteca di Bologna. E’ un personaggio di grande interesse e prossimamente tornerò ad occuparmene, scrivendo qui un suo ritratto e, perché no, una sua apologia ….
3 commenti:
Aspetto il ritratto ( e l'apologia) di Pierre Schoendoerffer perchè così tenterò di colmare una mia grande lacuna ed una mia totale ignoranza su questo grande ( non ho dubbi che sia tale perchè lo dice il grande Fava) regista .
Grazie !
scusa ho dimenticato di firmarmi
Caro Claudio,
"le commandant s'en va. C'est un spectre, mais il se tient très droit. La garde présente les armes. Tous les officiers sont là. Tout l'équipage, les permissionnaires et les autres. Tous, immobiles, figés. Je ne savais pas que nous l'aimions tant - que nous le respections tant...
Sì, caro Claudio, io e te abbiamo amato Pierre Schoendoerffer: ti confesso che ho pianto quando ho saputo...
Ora - dopo la partenza di Bruno Cremer e di Roger Faulques (lo sai, vero, che 2 anni or sono fu "porteur de la main" ?) - ci rimangono solo Hélie Denoix de Saint Marc (lo hai visto, vero, pochi mesi fa, decorato da Sarko nel cortile degli Invalidi?) e Jacques Perrin. Lui, Pierre Guillaume, il "Crabe", che viveva a Saint-Malo sulla sua imbarcazione, ci ha già salutati da un po'... .
Ti abbraccio, ricordando la tua splendida recensione dell'"Uomo del fiume" (La Rivista del Cinematografo) e l'ancor più commovente presentazione televisiva dello stesso film.
Ti rendo omaggio, perché -come P.S.- hai sempre servito il cinema che hai amato con "Honneur et Fidelité". Un abbraccio forte.
GIULIO FEDELI
Villasanta (MB)
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