Come al solito ricopio qui la mia abituale rubrica domenicale sul Corriere Mercantile. Riprendo dalla mia posta e-mail (claudiogfava@gmail.com) indicata anche dal giornale, un commento ricevuto dalla giovane e valente collega Maria Francesca Genovese. Naturalmente il Blog fa precedere automaticamente il suo testo dalla frase: "Claudio G. Fava ha detto".
VISTO CON IL MONOCOLO
ATTRAVERSO YOUTUBE PERISCOPIO SUL MONDO
Ogni generazione coltiva a modo suoi i rapporti con la tecnologia, che avvolge ormai ogni essere umano al pari di una immensa, impalpabile, cortina trasparente e, ciò nonostante, ferrea. Tenuto conto della mia età (a ottobre compirò 84 anni) i miei rapporti con il computer, e con le immense possibilità di semplificazione che il computer offre, sono stati al tempo stesso faticosi, affascinati e affascinanti. Costretto per motivi di salute ad uscire poco di casa ho trovato in Google una sorgente praticamente inestinguibile di informazioni di ogni tipo (spesso se ne ignora l’origine, ma vi seducono per l’esauriente completezza). E quindi ho anche scoperto YouTube che è definita “una piattaforma che consente la condivisione e visualizzazione di video”. Sembra essere proprietà di Google, e appunto dopo quest’ultima e Facebook, il terzo sito più visitato al mondo. E c’è una ragione. La quantità di documenti visuali e sonori che potete rintracciarvi quasi senza sforzo fa letteralmente paura, come una invisibile Biblioteca di Babele percorribile con un breve movimento del mouse. Confesso che da quando l’ho scoperta ci perdo delle ore. E’ sufficiente che mi venga in mente un nome anche poco noto per scoprire che su di lui sono riportati magari più di una intervista o di una trasmissione. Ed evidentemente se si tratta invece di una persona nota l’ammasso di immagini e di voci è quasi intrattenibile così come è altrettanto immenso il contributo volontario di singoli autori di fotografie o di filmini oppure una sistematica elencazione di oggetti specifici (provate, ad esempio, a porre la voce “fazzoletto” e vedrete che cosa ne salta fuori). Spesso ci sono interi film (non so come è risolto il problema dei diritti) ed intere antologie dedicate a grandi personaggi della cultura: ad esempio ho trovato una quantità di materiale sul grande pensatore francese Raymond Aron. Ho trovato anche molto materiale visivo su di me (in alcuni casi ne ignoravo l’esistenza o l’avevo dimenticata) anche se la minuziosa cecità della macchina tende a confondermi con il mio (quasi) omonimo Claudio Fava (senza la G.). E’ un mondo spaventoso ma affascinante dal quale non riesco più a separarmi.
4 commenti:
Caro Claudio, e' domenica mattina e mia mamma ed io stiamo leggendo la tua rubrica sul Mercantile: volevamo dirti che siamo d'accordo con te riguardo Google.
Un abbraccio, Maria Francesca
Grazie a Youtube ho potuto vedere Alberto Sordi nel film "Thrilling",l'esilarante sketch Sordi-De Laurentiis-Montanelli,vedere e ascoltare concerti jazz degli anni 50,scaricare musica e filmati e riversarli su CD o DVD (chi l'avrebbe mai detto!).Certo,la questione del copyright è spinosa.Mi permetto di segnalarle "Istituto Luce Cinecittà-Youtube" : una cornucopia,uno scrigno.
Mezzo straordinario che funziona anche alla maniera della ciliegia perché ogni video rimanda ad affini ed uno tira l' altro. Come già scritto nel commento precedente, i video su Claudio G.Fava non sono pochi (l' ultima intervista, lunga più di un' ora, amplifica ulteriormente i tratti della risposta "autobiografica");
Me ne servo soprattutto per la musica ( almeno sugli autori italiani e sul jazz devo dire che c'è TUTTO), ma per quanto riguarda i film desisto sempre, perché la risoluzioni grafica è qualitativamente bassa e quando si porta il video a schermo intero "sgrana" sempre. Allora per non rovinarmi la visione rinuncio, però me ne servo per tutto il contorno : critica, interviste, rari filmati d' epoca etc.
Mi lascia un pò perplessa l'utilizzo dei filmati di youtube da parte della Rai. Ad "Uno mattina" ad esempio vengono utilizzati molto spesso, ne riconosco l'utilità ma mi sembra un modo un po'"facile" di fare televisione! (e quasi sempre la qualità lascia molto a desiderare!)
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